Fabrizio Roncone, Corriere della Sera 08/11/2010, 8 novembre 2010
IL SORRISO DELLA TULLIANI «SONO DAVVERO FELICE» E TRA I TIFOSI SPUNTA IL MEDICO DI TOGLIATTI
Devono portare in salvo Gianfranco Fini. L’ entusiasmo della folla è travolgente. Si volta Roberto Menia: «C’ è pure il professor Spallone, capito? Pure il medico di Togliatti è voluto venire a questo comizio!». Fa caldo. Spingono. Grida di evviva. I fotografi chiedono ad Andrea Ronchi di mettersi in posa e di abbracciarsi con Roberto Menia e gli altri (quasi) ex membri del governo. Ronchi, commosso, abbraccia invece Flavia Perina, la deputata che dirige il Secolo d’ Italia. «Ma dov’ è finito Gianfranco?». Cinque energumeni del servizio di sicurezza l’ hanno portato, di peso, dietro al palco. Dove ora accompagnano Elisabetta Tulliani. In tailleur gessato grigio. Passi leggeri e lunghi sui tacchi. Le chiedono se è felice. E lei, con un sorriso largo, fresco: «Sì sì, certo... sono veramente felice». Ora i militanti di Futuro e libertà si disperdono nei padiglioni e lungo i viali. Nella piazza di Mirabello, appena due mesi fa (era il 5 settembre), si schierarono in poche centinaia: lo spazio era angusto, la luce fioca, l’ atmosfera ancora nervosa, incerta. Qui sono assai più numerosi e convinti e prima, durante il discorso di Fini, almeno in tre occasioni sono esplosi in ovazioni da stadio (la richiesta di dimissioni rivolta a Silvio Berlusconi, in particolare, ha costretto lo stesso Fini a chiedere un po’ di calma, per poter proseguire). Sventolavano le nuovissime bandiere di Futuro e libertà. E qualche striscione: «Veniamo da Palermo». «Noi abbiamo fondato Fli a Bergamo». «Gianfranco, sei bello come il sole». Nessun simbolo del passato. Pochi drappi di Alleanza nazionale, niente nostalgia. Nessuno che sia venuto con il basco amaranto da paracadutista. E anche laggiù, nella zona degli stand: neppure una raccolta con i migliori discorsi di Giorgio Almirante (che pure, da Fiuggi in poi, non erano mai mancati). Ma solo magliette con su scritto «Che fai? Mi cacci?». I cardigan blu di Generazione Italia. E poi portachiavi con la faccia di Fini, fermacarte con la faccia di Fini, penne con la faccia di Fini. Vista l’ ex moglie, Daniela Di Sotto, e anche il suo ex marito, Sergio Mariani detto «Folgorino», che aveva lasciato «proprio per mettermi con Gianfranco». Seduto, in seconda fila, Alfredo Biondi, l’ avvocato liberale che fu tra i fondatori di Forza Italia. E davvero c’ è pure Mario Spallone, 93 anni, il medico personale di Palmiro Togliatti. «Guardi, io sono e resto un comunista staliniano. Ma poiché ho a cuore le sorti della gente e del Paese, sono venuto qui, a esprimere il mio sostegno a Fini». Si sbraccia, saluta questo e quello: ecco Arianna Ciccone, l’ attivista vicina al popolo viola divenuta celebre per aver portato, in viale Mazzini, una valigia con 150 mila firme raccolte per chiedere ad Augusto Minzolini di dimettersi dalla direzione del Tg1. Nuovi movimentisti, e però anche intellettuali: come il professor Alessandro Campi, l’ ispiratore di Fare Futuro; il filosofo Peppe Nanni; la grecista veneziana Monica Centanni. Ha destato un certo stupore la solennità con cui la senatrice Barbara Contini, ex governatrice di Nassiriya, ha prestato quasi giuramento: «Gianfranco, io sono pronta ad andare dove tu mi ordini». Più lieve Chiara Moroni: «Io sono qui da socialista». In un angolo, Filippo Rossi, giovane e sfrontato direttore di Ffwebmagazine. «L’ avevo detto io che sarebbe stato un trionfo». Sui megaschermi continuano a scorrere le immagini del video preparato da Luca Barbareschi per leggere il manifesto del nuovo partito: ci sono le facce di Rita Levi Montalcini, Enrico Fermi, Franco Basaglia, Michele Placido, Celentano, Teo Teocoli, Enzo Ferrari. Quando il video s’ interrompe, compaiono le parole d’ ordine di Fli: lavoro, solidarietà, sicurezza, valori, merito, cultura, nazione, ambiente. Sandro Ruotolo, storico volto nelle trasmissioni di Michele Santoro, racconta: «Sai che i giovani di Fli mi chiedevano l’ autografo?». Ma dai? «Ti giuro. E non solo: facevano i complimenti ad Annozero, ci esortavano ad essere sempre inflessibili con Berlusconi...». I giovani sono numerosi. Colpisce la totale assenza di crani rasati, di giubbotti bomber. Molti hanno messo la cravatta. Le ragazze sono in jeans e non sembrano dare grande importanza ai capi firmati. Ti raccontano di aver cominciato a fare politica nel Pdl, o nel Pd. Francesca Massi, 19 anni, studentessa, viene da Bologna e dice di «aver creduto in Veltroni, tre anni fa. Ma poi...». E Marco Deliziosi, che di anni ne ha 20, arriva da Napoli e ragiona come un politologo: «La scorsa estate Fini sembrava nell’ angolo e invece guardi un po’ qua...». Laggiù, Fini sta salendo in macchina con Elisabetta. Si tengono per mano.
Fabrizio Roncone