Danilo Mainardi, Corriere della Sera 07/11/2010, 7 novembre 2010
STAMBECCHI ACROBATI SCALANO LA DIGA INSEGUENDO IL SALE - A
vederli, quegli stambecchi abbarbicati al muro della diga del lago Cingino, nella valle piemontese di Antrona, viene da chiedersi dove l’ hanno trovato un simile equilibrio, un simile coraggio. E forse anche, mettendoci un poco nella loro pelle (il nostro maledetto vizio dell’ antropomorfizzazione), per suggestione ci sentiamo persino girare un po’ la testa. Eppure gli stambecchi a stare saldati lassù ce la fanno ottimamente, e il segreto che sta alla base di tutto ciò l’ aveva già capito Charles Darwin e si chiama selezione naturale. Il che, semplicemente, significa che o ce la fai o te lo scordi di fare l’ animale adattato a vivere tra i picchi. E per farcela servono sia le doti fisiche, come soprattutto quegli zoccoli così larghi e insieme così elastici, perfetti cioè per muoversi lassù, sia quelle comportamentali, come il non soffrire mai di vertigini. La selezione infatti non scherza perché ha l’ ottima regola del collaudo diretto: chi non ce la fa precipita sfracellandosi di sotto e, di conseguenza, non lascia traccia genetica nella futura generazione. E, ricordiamocelo, per gli stambecchi, perfetti per vivere la vita spericolata dell’ alta quota, gli esami non finiscono mai, ma è appunto così che le specializzazioni si raffinano, compresa l’ incredibile abilità, fisica ed attitudinale, di questi che fanno gli acrobati su un muro verticale per guadagnarsi la paga d’ un poco di sale, che trovano tra le pietre sotto forma di salnitro e che per loro è, oltre che un importante integratore della dieta, anche una leccornia. E fin qui ho parlato dei singoli, ma c’ è dell’ altro, ed è un fatto, nel suo piccolo, culturale, se per cultura si intende la capacità di trasmettere, da un individuo all’ altro, da una generazione all’ altra, ciò che si è appreso. E questa speciale forma di trasmissione culturale viene, in inglese, definita learning by following, che in italiano significa semplicemente «apprendere seguendo». Ed è appunto quello che fanno i giovani, che forse senza l’ esempio pratico dei genitori nemmeno ce la farebbero a muoversi con disinvoltura sul muro. E così, accanto a un fenomeno di selezione naturale che li fabbrica strutturalmente adatti, ce n’ è un altro di selezione culturale, perché anche l’ abilità appresa e trasmessa di generazione in generazione provando e riprovando s’ affina. È probabile, pertanto, che gli stambecchi della valle Antrona si passino, per via di apprendimento sociale, un know how (la terminologia inglese non manca mai) che altri stambecchi, che mai bazzicano dighe, nemmeno s’ immaginano. Una tradizione tutta loro, probabilmente. Una curiosità: apprendere seguendo è per la nostra specie un fenomeno piuttosto raro, noi in genere facciamo uso di altre forme di trasmissione culturale. Il learning by following a ogni modo esiste anche per noi, ed è facile ammirarlo sui campi da sci, quando un gruppetto di sciatori in erba impara a sciare seguendo il maestro, e imitandone le mosse.
Danilo Mainardi