12 novembre 2010
Tags : Pietro Forno
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FORNO, PIETRO"
2010
Il procuratore aggiunto di Milano, Pietro Forno, capo del pool specializzato in molestie e stupri, è sotto ispezione del ministero: in un’intervista al Giornale s’era lamentato di non aver mai ricevuto in tanti anni «una sola denuncia né da parte dei vescovi né da parte dei singoli preti». (Vanity n.14 del 14/4/2010)
La vicenda (Ruby) arriva in procura a Milano, sulla scrivania del magistrato delle faccende scabrose: Pietro Forno, procuratore aggiunto coordinatore del dipartimento sui reati sessuali. Anche lui ascolta la ragazza, più volte. Ruby è incontenibile. Incostante. Afferma e smentisce. Attacca e ripiega. Ribadisce e si contraddice. Forno è uomo prudente, come il suo capo, il procuratore della Repubblica Edmondo Bruti Liberati. Sentono i nomi che la ragazza pronuncia. Ascoltano i suoi racconti. Rilevano le sue contraddizioni. Capiscono che è necessario verificare ogni parola, ogni circostanza. A che gioco sta giocando, Ruby? Vuole darsi importanza, vuole lanciare messaggi, vuole fare ricatti? Cerca notorietà o soldi? Anche il sostituto procuratore a cui viene affidata la vicenda, Antonio Sangermano, procede con i piedi di piombo (Gianni Barbacetto e Antonella Mascali, il Fatto Quotidiano 28/10/2010).
L’inchiesta Ruby è coordinata dal procuratore aggiunto Pietro Forno e dal pm Antonio Sangermano (Corriere della sera online ottobre 2010).