Carlo Dossi, Corriere della Sera 12/11/2010, 12 novembre 2010
IL VIZIETTO DEL RE E CRISPI IL CREDULONE - 539
Si dice che una contessa B(...) di Udine, immiserita per la sua prodigalità, abbia prostituito una sua figlia di 13 anni a quel re viziatore di vergini che ha nome V. Emanuele. Sta di fatto che la contessa oggidì spende e spande — e trae in carrozza la sua infamia pei pubblici passeggi di Udine. 3678. Udii accusare Manzoni di pederastia, quando era giovane e avrebbe avuto per compagno di vizio il bernardino Righetti zio di Cletto Arrighi. Certo è che Manzoni scrisse in gioventù poesie assai licenziose. — Udii anche come Carlo Alberto nel 1849 fosse fuggito da casa Manzoni travestito da carrettiere. 4592. Tommaseo, egregio puttaniere. Manzoni udendo tale una sera imbrodolare di lodi il dalmatino, saltò su a dire «l’è ora de finilla con sto Tommaseo, ch’el gha on pè in sagrestia e vun in casin»). 4595. Vittorio Emanuele fu uno dei più illustri chiavatori contemporanei. Il suo budget segnava nella rubrica donne circa un milione e mezzo all’anno mentre nella rubrica cibo non più di 600 lire al mese. A volte di notte, svegliavasi di soprassalto, chiamava l’ajutante di servizio, gridando «una fumma, una fumma!» — e l’ajutante dovea girare i casini della città finché ne avesse una trovata, fresca abbastanza per essere presentata a S.M. 5575. C’è persona onesta che assicura come la attuale signora Lina Crispi, quando stava in via Frattina a Roma, chiamasse dalla finestra i passanti a salire da lei. Allorché nel 78 il credulo Crispi fu per prenderla in moglie, poiché Lina aveva dato alla luce una figlia ch’egli credeva sua, la stessa persona lo avvertì che anch’egli aveva carnalmente conosciuta la donna più e più volte e che però la figlia poteva essere anche sua propria.
Carlo Dossi