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 2010  novembre 12 Venerdì calendario

DEBITO, L´IRLANDA SPAVENTA L´EUROPA - ROMA

Un occhio rivolto a Oriente e l´altro all´Europa. Scomoda posizione quella dei leader dei G20, che impegnati a Seul per trovare un accordo sui cambi, guardano con sempre più preoccupazione all´Irlanda, che rischia di implodere come la Grecia di sei mesi fa, con il rischio d´insolvenza delle banche. E il ritorno dello spettro di una crisi dei debiti sovrani finisce per trasferirsi sulle Borse che chiudono col segno meno e mette in subbuglio i mercati.
Nell´incertezza gli acquisti si concentrano sui titoli sicuri, i Btp tedeschi, con un effetto che finisce per contagiare anche l´Italia, dove tra l´altro non aiuta la crisi politica. Così il differenziale tra i Btp decennali italiani e quelli made in Germany vola fino a 182 punti base, il più elevato dal 1997, alla vigilia della nascita dell´euro. Nulla però rispetto a quello toccato ai titoli decennali emessi dal governo di Dublino: 651 punti base, il nuovo massimo dopo 13 giorni di record, più elevato di quello toccato dai bond greci nel momento del piano di salvataggio di maggio.
L´aumento del differenziale è un chiaro segno di crisi: meglio titoli sicuri (quelli di Berlino) anche se a tassi più bassi, che bond poco tranquilli, seppure con rendimenti superiori. Perché per trovare un acquirente il governo irlandese deve offrire un rendimento superiore di 6,5 punti rispetto a quello della Germania. Così i mercati ieri hanno aperto con un´ondata di vendite di titoli del debito pubblico irlandese. E Dublino indebolisce anche l´euro, che scende sotto 1,37 dollari, dopo aver toccato un minimo di giornata a 1,3642. Tranne Francoforte e Londra stabili, tutti i listini chiudono in perdita con il tonfo di Dublino che termina a meno 1,6% (Milano -0,96%; Parigi -0,54; Madrid -0,84%; Zurigo -0,35; Amsterdam -0,36%). E a soffrire sono soprattutto i bancari che hanno in pancia i titoli degli Stati a rischio.
Da Seul il presidente della Commissione Ue Jose Manuel Barroso cerca di tranquillizzare i mercati: la Ue spiega ha «tutti gli strumenti essenziali per poter agire». Messaggio ambiguo corretto, poco dopo, da un portavoce della Commissione che chiarisce come fino a oggi «l´Irlanda non abbia presentato nessuna richiesta di assistenza finanziaria». Né alla Ue né al Fondo monetario internazionale. Ma la Commissione questa volta vuole mette un punto fermo: l´Europa è pronta a intervenire.
Dublino ha comunque un notevole vantaggio rispetto alla Grecia di sei mesi fa: non ha bisogno di ricorrere al mercato dei titoli di Stato fino al luglio prossimo e a livello europeo non c´è l´incertezza che caratterizzò il salvataggio di Atene. Rassicurazioni arrivano anche dalla Banca centrale irlandese: nel 2011 l´Irlanda non avrà problemi a finanziarsi sui mercati mentre il governo smentisce trattative per avere aiuti dal Fondo monetario internazionale.
Dichiarazioni che non sbloccano però la sfiducia dei mercati: il timore è che il governo irlandese non riuscirà a centrare gli obiettivi di bilancio. La manovra tra l´altro va ancora approvata e il principale partito d´opposizione ha promesso che voterà contro nonostante gli appelli. Tutti segnali negativi che hanno fatto volare il rischio di default delle maggiori banche al livello distressed, quello che caratterizza il debito delle società insolventi. E se oggi è l´Irlanda, domani potrebbe toccare gli altri "Pigs", i Paesi deboli dell´euro. D´altra parte ieri anche gli spread di Spagna e Portogallo sono saliti.