varie, 12 novembre 2010
Nicolò “Nick” Rizzuto, 86 anni. Capo della Sesta Famiglia, il più spietato clan mafioso di Montreal, era arrivato in Canada con una valigia sfondata da Cattolica Eraclea, provincia di Agrigento, nel 1954
Nicolò “Nick” Rizzuto, 86 anni. Capo della Sesta Famiglia, il più spietato clan mafioso di Montreal, era arrivato in Canada con una valigia sfondata da Cattolica Eraclea, provincia di Agrigento, nel 1954. Da allora aveva eliminato senza pietà tutti quelli che gli si erano messi davanti, e adesso, quando gli distruggevano uno dei suoi tanti locali, sfidava i nemici andando a mangiare lì poche ore dopo, seduto ai tavolini del dehors senza mai levarsi il Borsalino dalla testa, e parlando a voce alta con i camerieri nel suo inglese strascicato, ancora pieno di inflessioni siciliane. Da qualche mese, però, i clan rivali gli stavano facendo terra bruciata intorno, distruggendogli la Famiglia: tra gli altri gli avevano ammazzato con sei colpi di pistola, il 28 dicembre del 2009, il nipote prediletto Nick Nicolò jr, 42 anni, mentre in pieno giorno andava a un appuntamento con la sua amante. La risposta il vecchio Nick la dette con i funerali, facendo sfilare l’amato nipote, fra le vie imbandierate di Little Italy, dentro a una bara ricoperta d’oro, davanti a una parata di Cadillac e limousine e a un esercito di uomini col Borsalino in testa. Mercoledì pomeriggio, in vestaglia, parlava con due signore seduto in poltrona davanti alla vetrata della sua villa quando in giardino arrivarono dei killer che gli spararono addosso una quarantina di colpi di pistola. Le due signore, subito dopo, caddero in terra svenute (adesso che hanno ucciso anche il vecchio padrino, l’unico della famiglia che resta è suo figlio Vito , in carcere per un delitto commesso negli Anni 80 e raccontato nel film di Al Pacino Donnie Brasco). Alle 17 e 40 di mercoledì 10 novembre in una villa lungo l’avenue Antoine Berthelet, nel Saraguay, il quartiere più chic di Montréal.