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 2010  novembre 11 Giovedì calendario

DA CHURCHILL AI CLINTON L´IRRESISTIBILE POTERE FELINO

Occhi gialli e pelo irsuto, non aveva nome il primo gatto apparso nella storia. A stare alla leggenda era uno degli animali di Lilith, la donna ribelle e temeraria che, secondo la tradizione della cabala ebraica, fu compagna di Adamo, precedente a Eva e dunque la prima femmina creata. Di questi gatti, che non facevano certo le fusa ma che soffiavano e ringhiavano ai loro simili, accenna la Bibbia quando narra del caos iniziale al quale torna la terra dopo il regno di Edom. E, in una citazione di Isaia, è scritto che Lilith aveva trovato dimora in quella zona, insieme a iene, satiri e gatti selvatici.
Da allora il gatto, animale elegante e misterioso, è sempre stato presente nella storia umana, venerato come simbolo divino o indicato come creatura del diavolo, apprezzato senza riserve dai gattofili (donne in testa) e detestato senza limiti dai gattofobi. Era amato dagli Egizi e dai Greci per la sua natura enigmatica, e ben visto da Etruschi e Romani soprattutto perché teneva a bada i topi, mentre nel Medioevo cadde in disgrazia fino a venir ritenuto incarnazione delle streghe. Per tornare però pacificamente sulla scena subito dopo, ospitato in città e villaggi, nei campi e in case povere, ma anche in ville nobiliari e castelli principeschi.
Protagonisti di miti e leggende e vissuti come animali conturbanti dalle doti quasi soprannaturali, i gatti sono entrati da sempre nella memorialistica. Edgar Allan Poe portava abitualmente in spalla il suo gatto Cattarina, che celebrò in Il gatto nero (1842) e Rudyard Kipling ha dedicato ai felini Il gatto che se ne andava da solo. E se George Sand era talmente affezionata alla sua gatta Minou da condividere con lei la tazza della colazione, Jock fu l´inseparabile compagno di Winston Churchill a Londra, al numero 10 di Downing street. Mentre Socks,»calzini», gatto scuro di razza mista, è stato il «First cat» al tempo dei Clinton, anche se, più del presidente in persona, era il beniamino di sua figlia, Chelsea. Caso non unico quello di Socks, visto che alla Casa Bianca aveva abitato già Slippers, amato dal presidente Roosevelt. E che, andando indietro nel tempo, emerge White Heather, il micio persiano della regina Vittoria, che di gatti nella residenza reale ne aveva sempre ospitati parecchi, ma che del suo preferito s´invaghì al punto da lasciarlo in eredità al figlio Edoardo VII.
E di questo magico felino fa innamorare 101 storie di Gatti che non ti hanno mai raccontato, delizioso compendio di aneddoti e vicende di gatti famosi, ma anche di avventure vissute da felini qualunque (Newton Compton), firmato da Lilli Garrone, giornalista e scrittrice dalla penna felice e da Monica Cirinnà, animalista e tra i fondatori dell´Arca, l´associazione romana per la cura degli animali. Si va da Dina, la gatta che compare in Alice nel Paese delle meraviglie, ai mici prediletti da personaggi indimenticabili come la più illustre delle gattofile, Anna Magnani, fino ai gatti entrati per caso nelle cronache. Da citare per tutti Vaino, esemplare finlandese di ben 12 anni che nel 2009, dopo essersi perduto in Lapponia, è riuscito a percorrere 800 chilometri in 130 giorni per tornare a Helsinki, dai suoi padroni.
Storie che divertono tutti coloro che di gatti vorrebbero saperne di più, ma che riescono a conquistare anche i più riottosi. Del resto, se è vero che i gatti sono stati spesso raccontati da personaggi come Baudelaire, Eliot, Hoffmann e Colette, il tributo più grande alla loro presenza nella vita degli esseri umani, lo ha offerto Doris Lessing premio Nobel 2007 che, con il suo Gatti molto speciali (La Tartaruga) e attraverso le tante storie dei suoi animali preferiti, ha permesso a tutti di condividere la sua straordinaria visione del mondo e della vita.