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 2010  novembre 11 Giovedì calendario

«A 87

anni dico no a Firenze La mia Fondazione nascerà a Roma» -
La sua lettera inizia così: «Caro Matteo (Renzi, il sindaco di Firenze
ndr ), temo che queste righe siano de­stinate a documentare uno degli av­venimenti più infelici della mia vi­ta ». E anche parlando di sera al tele­fono, poco dopo la seduta di fisiote­rapia, Franco Zeffirelli usa parole commoventi e sofferte per spiegare perché, a 87 anni, rinuncia a creare nella sua Firenze la Fondazione de­stinata a raccogliere le memorie di una carriera inarrivabile e a lancia­re. L’Accademia per le arti dello spet­tacolo. «Ho riflettuto molto ma non ce la faccio. Io mi sento un fenome­no perché lavoro e sono ancora crea­tivo ma, a questa età, la salute può anche promettere bene poi però ri­schia di non mantenere ». E la sua vo­ce si increspa. Alla fine ha preso una decisione difficile e, come scrive nel­la lettera, «avrei dovuto riflettere be­ne prima di scomodare tanta gen­te ». D’altronde Franco Zeffirelli, uno dei registi che il mondo ci invi­dia, un fiorentino appuntito e luci­dissimo che ha esordito come sce­nografo di Luchi­no Visconti, è sem­pre stato così: en­tusiasta. Entusia­sta e inarrestabi­le. Stavolta ha do­vuto fare marcia indietro perché «ormai ogni gior­no per me è una scommessa e non ho più le forze di affrontare un pro­getto impegnati­vo come quello della Fondazione a Firenze. Io or­mai vivo a Roma, le trasferte sareb­b­ero troppo impe­gnative e rischio di non poter assi­stere come vorrei alla realizzazione di questa idea». In­somma, come di­ce, «questa è una conclusione inevi­tabile » perché, e lo ha scritto di suo pugno anche nel­la lettera al sindaco, non ha tenuto in conto i «limiti imprescindibili im­posti dal mio stato di salute». A Fi­renze, come accenna nella sua chiacchierata, «lascerà qualcosa d’altro.Qualcosa per me fondamen­tale. Speravo proprio di lasciare tut­to alla città che mi ha allevato ed edu­cato ». A dire il vero, il Comune di Fi­renze, dopo aver accompagnato nei mesi scorsi qualche polemica, ha re­gistrato la decisione con lucidità: «Ci dispiace per la decisione del Ma­estro ma comprendiamo le motiva­zioni » ha detto l’assessore Rosa Ma­ria Di Giorgi. Insomma, come spie­ga dolorosamente anche Zeffirelli, «ormai la nascita della Fondazione a Roma è la conclusione inevitabile, anche se persino lì, viste le mie con­dizioni, per me sarebbe una impre­sa molto complicata. Magari potrei andarci qualche volta, ma è comun­que un’impresa gigantesca». A que­sto punto quindi, l’Accademia Zeffi­relli nascerà con tutta probabilità a Roma, anche se il sindaco Aleman­no non ha ancora preso affrontato la situazione. «In realtà, non gli ho par­lato. Ma ho avuto scambi interessan­ti con Renata Polverini, il governato­re del Lazio. E se Roma mi offrisse una sede interessante, un posto do­ve davvero concentrare tutte le me­morie e le tracce della mia carriera, allora sì, quella sarebbe la mia se­de ». E la voce, la sua voce cristallina, si increspa di nuovo.