Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 11 Giovedì calendario

Idv, scatta la rivolta contro De Magistris: «Sarai processato, devi andare via» - All’esecutivo nazionale di lunedì il tema non è stato affrontato,ma l’art­i­colo del Giornale è passato di mano in mano fra i dirigenti dell’Italia dei valo­ri

Idv, scatta la rivolta contro De Magistris: «Sarai processato, devi andare via» - All’esecutivo nazionale di lunedì il tema non è stato affrontato,ma l’art­i­colo del Giornale è passato di mano in mano fra i dirigenti dell’Italia dei valo­ri. Il rinvio a giudizio per omissione d’atti d’ufficio di un pezzo grosso co­me l’ex pm Luigi De Magistris sta susci­tando molti mal di pancia nel partito più giustizialista d’Italia.In base al rigi­dissimo codice etico, che lo stesso De Magistris ha contribuito a scrivere, l’ex magistrato dovrebbe sospendersi dall’Idv e lasciare tutti gli incarichi, a cominciare dal seggio di europarla­mentare, fino a quando la sua posizio­ne processuale non sia stata chiarita. Un tema insidioso quello che riguar­da De Magistris, oltretutto in un mo­mento cruciale, con le elezioni a porta­ta di mano. Si pensava che già lunedì la questione sarebbe esplosa nell’as­semblea dello stato maggiore della for­mazione, ma poi lo strappo domenica­le di-Fini ha catalizzato le energie e l’ar­gomento è scivolato in seconda fila. Ora, però, il problema ritor­na con clamore attraverso una lettera aperta che Antonio Bor­ghesi, deputato dell’Idv,ha posta­to sul suo sito: «Caro Luigi - è l’esordio - ho ap­preso che saresti stato rinviato a giudizio dal tribunale di Salerno... In­t­ervistato da un quotidiano che ti con­testava il rigore con i1 quale chiedevi il rispetto di regole etiche in Idv, avresti detto: “una cosa è la corruzione e l’as­sociazione mafiosa, un’altra l’omissio­ne o altre vicende minori. E ora che fac­ciamo? Lasciamo che ogni denuncia blocchi l’attività di un politico? È un clamoroso errore giudiziario”». In realtà, secondo i giudici di Saler­no, che lo processeranno a febbraio, De Magistris non avrebbe obbedito al­l’ordine del giudice che gli ingiungeva di indagare su presunte collusioni fra magistrati di Lecce e di Potenza. In­somma, De Magistris è sotto processo per non aver eseguito quel che gli chie­deva un altro giudice. Una vicenda de­­licatissima e imbarazzante. Che pro­voca l’ira di Borghesi: «Le tue risposte sono assolutamente strabilianti e gra­vissime. Credevo che il ricorso alla teo­ria del complotto fosse una delle for­me tipiche di difesa di quella politica (a partire da Berlusconi) che noi osteg­giamo e per la quale abbiamo fondato l’Italia dei Valori. Credevo che le criti­che alla politicizzazione di una certa magistratura in grado di bloccare l’at­tività di un politico fossero patrimo­nio di gente come Cicchitto, Bonaiuti, Angiolino Alfano e non certo di espo­nenti di Idv». Evidentemente le previ­sioni di Borghesi sono state smentite. Ma lui non vuole assolutamente che il caso De Magistris finisca in ca­valleria ed esige l’applicazione del co­dice etico: dunque De Magistris deve farsi da parte. «Le accuse che ti vengo­no­rivolte sono assai gravi per un magi­strato... Se davvero credi nei principi sui quali il nostro partito è stato fonda­to, io ti invito a rispettare il codice eti­co di Italia dei valori evitando di crear­ci gravi danni e di esporci a facili ag­gressioni politiche da parte dei nostri avversari». Dunque, De Magistris do­vrebbe autosospendersi. Anche per­ché, altrimenti, si creerebbero due pe­si e due misure: «Un nostro ex parla­mentare - ricorda Borghesi - Americo Porfidia, solo indagato e non come te rinviato a giudizio, e per fatti privati, è stato costretto ad autosospendersi dal partito trasferendosi al gruppo mi­sto ». E proprio Porfidia risponde con toni durissimi: «L’Idv è diventato il partito dell’ipocrisia: si dice una cosa e se ne fa un’altra. De Magistris non solo non si è dimesso alla chiusura del­le indagini, ma nonostante il rinvio a giudizio è ancora lì al suo posto, iscrit­to al partito, e continua a inviare mes­saggi agli italiani. E Di Pietro? Ha già dimenticato quando parlava di mele marce riferendosi al sottoscritto? È dunque il partito dei due pesi e delle due misure».