LORENZO SORIA, La Stampa 11/11/2010, pagina 39, 11 novembre 2010
Harrison Ford - Solo i vecchi si ritirano. Io sono ancora business». Harrison Ford ha 68 anni e nessuna voglia di passare il testimone: è stato Indiana Jones, l’Han Solo di Guerre stellari e il Jack Ryan dei gialli di Tom Clancy
Harrison Ford - Solo i vecchi si ritirano. Io sono ancora business». Harrison Ford ha 68 anni e nessuna voglia di passare il testimone: è stato Indiana Jones, l’Han Solo di Guerre stellari e il Jack Ryan dei gialli di Tom Clancy. Quando appare nelle prime scene di un film è inevitabile pensare a questi personaggi mitici e non a caso è lui il principale fautore di Indiana Jones 5. Invece in Morning Glory Ford non è per nulla eroico, è solo un giornalista televisivo con un passato illustre che ha fatto il suo tempo e che brontola, lamentando che tutto è cambiato. È cinico, caustico, beve troppo e gli tocca collaborare con una ragazza molto intraprendente, Rachel McAdams, con cui naturalmente all’inizio si scontra e che alla fine capisce. Ford si ritrova anche a condurre un programma mattutino insieme a un’ilare Diane Keaton nella parte di una regina del gossip. A che punto siamo con Indiana Jones 5? È vero che ha tentato di convincere Sean Connery a tornare nella serie? «Hanno scritto che gli ho anche mandato del profumo per convincerlo. Non solo non è vero, ma chi mai manderebbe della colonia a Connery? Ad ogni modo, George (Lucas, ndr) sta lavorando a una storia e se a Steven (Spielberg, ndr) e a me piacerà ritorneremo assieme. Mi piacerebbe». Intanto c’è Morning Glory: è vero che recitare una commedia è più difficile? «Lo dicono in tanti, ma non sono molto d’accordo, a meno che uno proprio non sia dotato di senso dello humour. Mi piace fare la commedia, ci vuole senso del tempo, un orecchio musicale. Quando è scritta bene ti aiuta a capire meglio il mondo in cui viviamo». Lei è di quelli che pensano che il mondo dell’informazione stia perdendo credibilità? «Purtroppo le notizie tendono a essere sempre più spettacolo, ma ciò che mi infastidisce è che, invece di informarci per lasciare che ognuno di noi si faccia un’opinione, ci diano delle opinioni. Tendiamo sempre a sintonizzarci sui canali che convalidano le nostre idee». Pensa che questa caduta nella qualità dell’informazione abbia influito sulle recenti elezioni? «Con Internet c’è un’enorme quantità d’informazione, ma devi saper prendere un pezzo di qua e un pezzo di là e poi farti la tua opinione. E poi c’è anche il problema dell’educazione: non ci impegniamo abbastanza per educare la popolazione». Lei nel film alla fine accetta di cucinare frittate durante il suo show. Cucina per davvero? «Un po’, faccio carne e pesce alla griglia, se abbiamo otto o dieci persone a cena spesso me ne occupo io. Ma se facciamo una festa per 30 persone me ne sto fuori e faccio fare agli altri». Ci parli delle sue due coprotagoniste, Keaton e McAdams. «Diane è molto fantasiosa ed è stata una vera gioia lavorare con lei. Con Rachel abbiamo creato una dinamica molto interessante». Dopo otto anni ha sposato Calista Flockhart. Crede nel matrimonio? «Credo in Calista e questo è tutto». Come va con vostro figlio, Liam? «Faccio cose normali. Lo porto a scuola, mi assicuro che faccia i suoi compiti e che si lavi i denti prima di dormire». Ama ancora volare? «Assolutamente. Amo poter guardare il mondo dall’alto, amo le macchine e amo il senso di libertà e anche di responsabilità che ti offre pilotare un aereo». Ha un segreto per restare giovane? «Sono stato sempre molto attivo, magari non saggiamente attivo ma attivo. Gioco a tennis, faccio esercizio sporadicamente, mangio bene. Ma credo soprattutto di essere geneticamente fortunato. Ho un figlio piccolo e voglio essergli attorno per un po’».