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 2010  novembre 09 Martedì calendario

«AIUTI SOLO AGLI SPOSI CHE HANNO BAMBINI». POI SACCONI SI CORREGGE

Ha aperto il sottosegretario Carlo Giovanardi, non il premier, la Conferenza nazionale della famiglia. Come deciso. All’ esterno della Milano Convention Center un sit in di protesta delle associazioni gay e alla Statale contro forum su «le famiglie». Anche questi erano previsti. Sorpresa invece per le parole - e anche per aggettivi, toni e mimica - del ministro del welfare Maurizio Sacconi che ha parlato di aiuti soltanto agli sposi che procreano. Le reazioni sono state tali che nel pomeriggio le agenzie hanno battuto le precisazioni cercate dai giornalisti: «Aiuti anche alle coppie di fatto. Non sono un nazista», ha detto poi il ministro. Quella di ieri è stata la prima delle tre giornate di dibattiti e confronti, volute dal governo per arrivare a un Piano nazionale di politiche per la famiglia. Si era aperta con il monito del capo dello Stato Giorgio Napolitano: «La famiglia è una risorsa e va salvaguardata, occorre affrontare i nodi che la ostacolano». E con quello dell’ arcivescovo di Milano Dionigi Tettamanzi: «Non basta la proclamazione di valori e mete». Poi gli interventi di Sacconi e Giovanardi, e quello del ministro per le Pari opportunità Mara Carfagna sull’ occupazione delle donne, interrotto più volte da un «vergogna» gridato in sala. Il ministro del welfare ha annunciato che sarà rivista l’ Isee e sarà creato un casellario delle famiglie. Giovanardi ha proposto anche un quoziente familiare. Ma a incendiare il dibattito è stato questo passaggio di Sacconi: «Ho sentito dai cosiddetti futuristi mettere in discussione il primato pubblico della famiglia naturale fondata sul matrimonio e orientata alla procreazione. (...) Le politiche pubbliche che si realizzano con benifici fiscali sono tarate sulla famiglia naturale, quella dell’ articolo 29 della Costituzione». Anche Giovanardi ha parlato di supporti «a chi si assume responsabilità pubbliche per la creazione della famiglia». E ha anche ribadito il sostegno alla legge 40 sulla procreazione assistita, il pericolo di «inquietanti scenari» e di un «Far West della provetta». «Scienza e biotecnologie possono togliere ai figli il diritto di nascere in una comunità d’ amore con un’ identità certa paterna e materna», ha dichiarato il sottosegretario. «Le parole di Sacconi sulla famiglia, poi ritrattate, dimostrano un fanatismo inaccettabile», è stato il commento del segretario del Pd Pier Luigi Bersani. E il senatore del Pd Ignazio Marino ha detto che per Giovanardi ci sono famiglie buone e cattive, pure e meno pure: «L’ intento discriminatorio è al limite del razzismo». Per Oliviero Diliberto, segretario nazionale del PdCi-Fds «le parole di Sacconi sono violente e indegne. È fascismo». La deputata del pd Livia Turco ha sottolineato «l’ evidente nervosismo di Giovanardi e Sacconi per la vergogna di un governo che si presenta a mani vuote». Anche sui soldi la polemica è stata accesa. Sacconi ha snocciolato i suoi numeri (dopo la premessa colorita: «È una stronzata parlare di scoglio delle risorse»), a partire dai 37 miliardi di prestazioni Inps. E ha sostenuto che «il punto è riorganizzare il sostegno in proporzione alla composizione della famiglia e in riferimento ai soggetti deboli, con specifica attenzione alla natalità». Dalla segreteria Pd Stefano Fassina ha replicato che i tagli «sono stati di 2,5 miliardi di euro dal 2008 al 2011». E secondo Rosy Bindi, presidente dell’ Assemblea nazionale del Pd, «i fondi sono passati dai 400 milioni che avevamo stanziato noi ai 47 di questo governo».
Federica Cavadini