Wall Street Journal, 10/11/2010, 10 novembre 2010
Il governo cinese controlla direttamente 110 mila aziende. Di queste 130 sono attualmente quotate. Le imprese private dicono che gli fanno concorrenza sleale: le aziende quotate devono versare pochissimi utili allo Stato e così possono avere più liquidità per pagare i dipendenti e fare nuovi investimenti
Il governo cinese controlla direttamente 110 mila aziende. Di queste 130 sono attualmente quotate. Le imprese private dicono che gli fanno concorrenza sleale: le aziende quotate devono versare pochissimi utili allo Stato e così possono avere più liquidità per pagare i dipendenti e fare nuovi investimenti. Attualmente le aziende quotate - tra le quali colossi come China National Petroleum, State Grid o China Mobile - danno alla Cina una fetta degli utili compresa tra il 5 ed il 10%. Con questo sistema tra il 2007 e il 2009 Pechino ha incassato 147 miliardi di yuan (23 miliardi di dollari) dalle sue imprese. In media nel resto del mondo un’impresa statale dà al governo dividendi per il 33% degli utili. L’autorità di controllo delle imprese pubbliche ha annunciato però che dall’anno prossimo chiederà più soldi. Si parla di quote attorno al 15% degli utili.