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 2010  novembre 10 Mercoledì calendario

Cattivi e rompiscatole Ecco i nuovi tiranni - Papà: Domenico Allegri, 39 anni. Mamma: Elena Damiolini, 30

Cattivi e rompiscatole Ecco i nuovi tiranni - Papà: Domenico Allegri, 39 anni. Mamma: Elena Damiolini, 30. Figli: Sara, 10 anni, Sofia, 7, Simone, 2 e mezzo. Elena e Domenico hanno problemi con Sara, la più grande. Ha un carattere ribelle, non rispetta la madre, mangia in modo disordinato, troppo, ed è sovrappeso. Sofia istiga i fratelli. Simone, detto «il principe», è un po’ viziato e ottiene sempre quello che vuole. Scene di disperazione da una famiglia italiana, diventata un simbolo perché finita su una puntata del reality «Sos Tata» (su Foxlife) arrivato alle sesta stagione. Lucia, Adriana e May, tre tate da combattimento, si paracadutano sul campo e affrontano di tutto: piccole pesti e genitori in panne. Il successo della serie, già cult, la dice lunga. Una famiglia su due ha problemi di bullismo. Due famiglie su cinque devono affrontare bambini ansiosi, depressi o iperattivi. Il disturbo da deficit di attenzione riguarda il quattro per cento. Questionari distribuiti nelle scuole, ricerche del CNR, raccontano la quotidianità della violenza: il 64 per cento degli alunni delle scuole elementari e il 50 delle medie ha avuto a che fare (come vittime o aggressori) con il bullismo, il 16,7 per cento dei ragazzi fra i 9 e i 19 anni ha maltrattato gli animali. Mentre «I Want To Be A Soldier» di Christian Molina, presentato alla Festa del Cinema di Roma, punta il dito contro internet e videogiochi: nel film, il piccolo Alex diventa schiavo dell’immaginario e violento sergente John Cluster con risultati drammatici. Anche «La scuola è finita» di Valerio Jalongo, ambientato in un liceo della periferia romana, racconta la perdita di controllo delle famiglie sui figli e la loro incapacità di esprimere sentimenti, compreso il dolore. Ma che cosa c’è dietro i bambini terribili, iperattivi, Giamburrasca? Lucia Rizzi, ovvero Tata Lucia, dall’alto dei suoi interventi di pronto soccorso familiare può dire la sua: «In tutta questa storia c’è un prima e un dopo. Prima si metteva su famiglia e si prevedevano i figli e i sacrifici che comportavano. Oggi, al centro di tutto c’è la coppia e alcuni immaginano il figlio come un accessorio indispensabile, un oggetto che dà benessere, una lavastoviglie: invece non è così. Ho visto bambini parcheggiati al bar perché la mamma deve andare all’happy hour e non può rinunciare. Ho visto bambini che a tre anni scelgono il film da Blockbuster». Da un lato c’è la solitudine, dall’altro l’impossibilità di sviluppare una vera autonomia. C’è chi diventa violento e chi diventa bamboccione». Forse per questo i libri di Lucia Rizzi (il quarto, «Fate i bravi! 10-15 anni», esce tra una settimana da Rizzoli) vanno a ruba. «Negli ultimi vent’anni abbiamo un po’ mollato, sia a scuola che in famiglia, abbiamo delegato il più possibile la cura dei figli. Invece di iscriverli in palestra, correte con loro!». A non mollare ci prova Lia Celi, quattro volte mamma, autrice di «Piccole donne rompono». Ammette di avere «una figlia terribile, Emma, che non si accontenta delle risposte, reclama attenzione, litiga con gli insegnanti e, da grande, vuole fare politica», ma si è attrezzata. E consiglia di «mettere i sacchi di sabbia e aspettare che la tempesta passi, togliendo di mezzo tutti gli oggetti taglienti e guardando l’albero genealogico. Non abbiamo più il polso dei nostri padri e delle nostre madri, capaci di stroncare sul nascere ogni germoglio di ribellione. Ma guai ad arrenderci: meglio accettare la nostra imperfezione». Molti studi (per esempio quelli dell’Università di Helsinki) attribuiscono l’iperattività e l’aggressività agli additivi alimentari, ai coloranti, ai conservanti, agli ormoni, altri alla riduzione delle ore di sonno (troppa tv, troppi stimoli). Ormai, nel mondo globalizzato, milioni di bambini (oltre 6 solo negli Usa) prendono farmaci come il Ritalin, in Italia piuttosto contrastato. Forse basterebbe un po’ di pazienza. Quella che ha convinto Carmela Cipriani, figlia del leggendario Arrigo, a mettere insieme ricette e filastrocche in un volumetto da leggere e da mangiare metaforicamente («Pappe magiche», pubblicato da Sperling&Kupfer): «I bambini hanno fame d’amore. Provate con l’insalatina di mamma Chioccia e la filastrocca di Re Cremino. Sarete tutti più felici, loro e voi».