Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 09 Martedì calendario

DAGOSPIA SU CHRYSLER


Col solito sistema dell’utile operativo (cioè indicare i profitti al netto delle imposte e degli ammortamenti negativi), le agenzie di stampa italiane annunciano (solo) un utile di 239 mln $ per Chrysler, quando in realtà si tratta di una perdita netta di 84 mln $.

L’azienda guidata da Marpionne ha sicuramente migliorato gli obiettivi del 2010, ma la storica "Lex Column" del "Financial Times" mette le cose in prospettiva: quest’anno Chrysler registrerà una perdita netta - quindi incluse tasse e ammortamenti - di 453 mln $ (invece "La Stampa" schiaffa nel titolo 700 mln $ di utile operativo), mentre il carrozzone General Motors e la Ford scampata al fallimento genereranno ben altri profitti: 4 e 6,4 miliardi $.

Finora la casa ha solo rimodellato la Jeep Grand Cherokee, puntato sulle flotte aziendali e operato sconti da capogiro. Il vero test sarà tra un anno, dopo il lancio/restyling di 10 modelli e i risultati di vendita della Fiat 500 in usa. Ma la concorrenza delle redivive Ford e GM (per non parlare delle giapponesi) sarà sempre più agguerrita, e la "percezione dei difetti delle auto chrysler è ancora vivida nei consumatori americani", come scrive FT.

I giornali inglesi e americani, letti da chi in Chrysler deve investire e da chi le Jeep le deve comprare, sono molto più cauti, per non dire glaciali. Oltre a dedicargli la sua Lex Column, il "Financial Times" ha fatto un’analisi attenta del presente e del futuro di Chrysler (al punto 4 di questo pezzo). Il "Wall Street Journal" è addirittura lapidario: invece di sparare l’utile operativo (cosa che fanno solo i giornali italian), il titolo del quotidiano finanziario recita: "Chrysler annuncia una perdita di 84 mln $"....


2 - LE AGENZIE DI STAMPA ITALIANE...

FIAT: CHRYSLER, UTILE SALE A 239 MLN
(ANSA) - Chrysler archivia il 3/o trimestre con utile operativo di 239 milioni di dollari, in aumento di 56 milioni di dollari rispetto ai tre mesi precedenti. I ricavi sono saliti a 11 miliardi di dollari, il 5,2% in piu’ rispetto ai 10,5 miliardi di dollari del secondo trimestre. Lo comunica Chrylser, sottolineando come alla luce del miglioramento della performance operativa i target 2010 sono stati rivisti al rialzo: l’utile operativo dell’anno si attestera’ a circa 0,7 miliardi di dollari.

3 - L’ANALISI DELLA "LEX COLUMN"...

CHRYSLER
DagoTraduzione dal "Financial Times - Lex"

Per quelli di noi che per lavoro devono spesso sorbirsi molte conference call auto celebrative e declamate in un "corporatese" che ti rimbambisce, sentir parlare il capo di Chrysler Sergio Marchionne in modo diretto ma raffinato, è una boccata di aria fresca. Ma anche il noto risanatore non ha fatto granché per chiarire un piano di lungo termine per l’azienda automobilistica quando ha parlato ieri, lunedì.

Chrysler ha in qualche modo alzato gli obiettivi per il 2010 dopo una trimestrale decente. Ma questi numeri erano da tempo previsti e l’azienda automobilistica continua a non dare profitti, portando la sua perdita netta quest’anno a 453 mln$. A confronto GM, che è stata ugualmente salvata dal governo, ha guadagnato più di 4 mld $ nell’anno e Ford Motor, che ha evitato fallimento e aiuti statali, ha sorpreso piacevolmente i mercati con un utile robusto da 6,4 mld $.

Il tema centrale non è la mancanza di utili per Chrysler oggi, o i suoi piani produttivi a breve termine, ma la sua stessa sopravvivenza. Se il mercato dell’auto americano si riprende e Chrysler mantiene la sua posizione attuale, allora i numeri dovrebbero migliorare - l’ex "Zar dell’auto"(lo specialista nominato da Obama per gestire la crisi del mercato automobilistico, NdDago) Steven Rattner prevede che GM e Chrysler faranno "profitti a fiotti" appena il mercato USA tornerà a vendere 15 mln di unità.

Ma si tratta di 1/3 di più di quanto si venda oggi, e il livello di parità per Chrysler è quasi 1/5 più alto rispetto alle vendite che sono state comunicate dalla trimestrale. Ciò che è ancora più significativo è che questi numeri la rendono ancora una nanetta del mercato automobilistico, almeno finché la sua "strategia di piattaforma globale" con Fiat non creerà economie di scala. Il vero test del consenso dei consumatori arriverà solo nel 2012, quando si capirà anche che appeal possono avere i veicoli Fiat nel mercato USA dopo una lunga assenza.

I problemi qualitativi che avevano spinto Fiat fuori dal mercato USA potrebbero essere ormai storia antica, ma la percezione dei difetti delle auto Chrysler non lo è. Anche se si vanta dei suoi nuovi e migliorati veicoli come la Jeep Grand Cherokee, la sua flotta rimarrà la più vecchia del mercato nordamericano ancora per un po’ di tempo.

Da un fallimento possono nascere meraviglie, ma Mr. Marchionne è abbastanza sveglio da non mettere in conto fiotti di profitti finché i clienti non cominceranno ad arrivare. A fiotti.