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 2010  novembre 09 Martedì calendario

PIÙ SICURI, PIÙ SANI, PIÙ BUONI "DI STAGIONE" È MEGLIO

Provate a chiedere ad un bambino qual è il frutto tipico dell´autunno, bene che vada risponderà la banana, diventata il terzo frutto più consumato nel nostro Paese dopo mele e arance. Se passate alla verdura, nella top entreranno sicuramente le zucchine. Del resto oggi è facile trovare qualunque prodotto in qualunque periodo dell´anno, e non soltanto nei negozi della grande distribuzione. Anche nei mercati rionali, i banchi di vendita continuano a esporre pesche o susine, per non parlare di fragole, peperoni o melanzane. E non è un caso, infatti, che in pochi anni nel nostro paese è raddoppiato il consumo di ananas e si è dimezzato quello di pesche.
Eppure di motivi per non comprare frutta e verdura se non di stagione ce ne sono moltissimi. Innanzi tutto la sicurezza: un prodotto di stagione non è stato conservato perché è in genere un prodotto di territorio, mantiene intatto il patrimonio di vitamine, che dopo la raccolta comincia invece a diminuire, e ha certamente un sapore diverso rispetto ad un altro prodotto che, per raggiungere le nostre tavole, ha dovuto attraversare gli oceani.
Il secondo motivo è insieme ambientale ed economico: un frutto che arriva dal Cile, dall´Argentina o dalla Cina non solo ha contribuito a inquinare il pianeta, è stato colto acerbo e dunque non riesce a esprimere il meglio del sapore, ma costa anche di più, perché di certo le spese dell´aereo cargo qualcuno dovrà pagarle.
«Il primo motivo per consigliare frutta e verdura di stagione è perché è più buona ed economica - premette Laura Rossi, ricercatore Inran, l´Istituto nazionale di ricerca per gli alimenti e la nutrizione - e perché conserva intatte le sue proprietà nutrizionali. Le ciliege che arrivano dal Cile, per esempio, vengono raccolte acerbe e durante il trasporto perdono gran parte delle loro vitamine».
Non è un problema di salute, ovviamente, perché gli italiani non sono carenti di vitamine e sali minerali e quasi tutti gli adulti arrivano ai 400 grammi giornalieri di frutta e verdura, le famose cinque porzioni raccomandate. Ma è ben diverso per i bambini, che invece non raggiungono un livello ottimale perché mangiano poca frutta e verdura, sia di stagione che non.
Questa stagione, inoltre, è una vera miniera di ortaggi e frutta. Basta vincere un po´ la pigrizia dell´acquisto del solito vegetale in tutte le stagioni e sbizzarrirsi invece con i cavoli di ogni tipo, le varietà diverse di cicoria, per non parlare dei cachi e delle infinite varietà di mela. «Non c´è davvero alcuna necessità di mangiare pomodori in autunno - continua Rossi - anche perché hanno più acqua e meno sapore. Perché non imparare a cucinare invece broccoli, carciofi e zucca, che è molto versatile? O gli spinaci, che contengono anch´essi betacarotene pur non essendo arancioni? Una minestra di verdura, un piatto di pasta o riso con verdure o una buona zuppa saziano molto ma hanno un contributo calorico basso. E invece danno un alto valore di micronutrienti, vitamina A, E, C e sali minerali, ferro, potassio, che fa bene al cuore, e ancora licopene e antocianine, molecole che proteggono dal danno radicalico e dalle malattie croniche». Tutti micronutrienti che non possono essere sostituiti da pillole o da alimenti fortificati. Perché quel che davvero vale - conclude l´esperta - è «la combinazione di elementi su una matrice alimentare. È il mix che fa il prodotto vincente, non la singola vitamina».