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 2010  novembre 09 Martedì calendario

LA TERAPIA CHOC CHE SALVÒ IL RE - È

una delle immagini che in Gran Bretagna simboleggiano la seconda guerra mondiale: re Giorgio VI, seduto alla scrivania in uniforme militare, con il governo e i capi delle forze armate riuniti al suo fianco, che parla al microfono della Bbc per esortare la nazione a resistere al nazismo. Ma quella foto è un falso. La maggior parte dei suoi discorsi, che ebbero un ruolo cruciale nel rafforzare lo spirito britannico contro Hitler, furono pronunciati in piedi, in maniche di camicia, in uno stanzino fuori dalla vista di tutti, tranne che di un uomo: un terapista del linguaggio, un australiano di nome Lionel Logue. Fu lui a salvare il re, e un po´ anche il suo regno, dalla tremenda balbuzie che lo aveva tormentato fin da bambino.
È una storia poco nota ma presto universalmente conosciuta grazie a un film, presentato nei giorni scorsi al London Film Festival, già vincitore del Festival di Toronto e già dato per favorito per l´Oscar. Intitolato The king´s speech ("Il discorso del re") e diretto da Tom Hooper, è interpretato nella parte del re da Colin Firth, l´attore di tanti film di successo (Il diario di Bridget Jones, Mamma mia!, Orgoglio e pregiudizio, A single man). In più, il mese prossimo uscirà in Inghilterra The king´s speech: how one man saved the British monarchy ("Il discorso del re: come un uomo salvò la monarchia britannica"), libro di memorie scritto dal nipote del terapista, Mark Logue, insieme al giornalista Peter Conradi. La lotta del sovrano per vincere la balbuzie finirà, è il caso di dire, sulla bocca di tutti, permettendo anche di far comprendere meglio questo disturbo.
L´abidcazione di suo fratello, re Edoardo, per sposare la divorziata americana Wally Simpson, spinge sul trono Albert con il nome di Giorgio VI. E se in passato un re poteva tacere o parlare a gruppi selezionati di persone, l´avvento della radio lo obbliga a rivolgersi a tutta la nazione. La sua balbuzie diventa così un problema nazionale, esacerbato dalla guerra. Nove specialisti tentano inutilmente di curarlo. Poi la regina viene a sapere di un terapista dai metodi anticonvenzionali, va a visitarlo sotto falso nome nel suo studio di Harley street e convince il marito a seguirla. Logue, un attore fallito in Australia, non è medico e non ha una preparazione professionale. Qualcuno lo considera un imbroglione. Ma guarisce il re, e molti altri pazienti. Obbliga il sovrano a cantare, a leggere l´Amleto mentre gli spara musica a tutto volume nelle orecchie, a dire parolacce ripetendo «fuck» un´infinità di volte, a ballare e a muoversi come un clown. Lo spinge a parlare di sé, scoprendo che la balbuzie è iniziata dopo che i genitori costrinsero lui, mancino, a scrivere con la destra. Il padre, quando balbettava, gli gridava in faccia: «Rilassati e tira fuori quelle maledette parole!», con l´effetto che è facile immaginare. Il re si sottopone a una sorta di psicoanalisi, ritrova fiducia in se stesso, riesce finalmente a parlare senza balbettare. Alla fine premia Logue con un´alta onorificenza. E il sovrano e il plebeo australiano diventeranno grandi amici.