CINZIA SASSO, la Repubblica 9/11/2010; MARIA NOVELLA DE LUCA, la Repubblica 9/11/2010; CHIARA SARACENO, la Repubblica 9/11/2010;, 9 novembre 2010
3 articoli - "AIUTI SOLO AGLI SPOSI CHE PROCREANO" SUBITO LITE, POI SACCONI FA DIETROFRONT - MILANO - La conferenza delle ipocrisie di apre alle 10
3 articoli - "AIUTI SOLO AGLI SPOSI CHE PROCREANO" SUBITO LITE, POI SACCONI FA DIETROFRONT - MILANO - La conferenza delle ipocrisie di apre alle 10.30, con un´ora di ritardo, la sala che resta mezza vuota, la contestazione dei radicali fuori, i rappresentanti delle associazioni - gli invitati sono duemila - che si chiedono se è vero quello che si sussurra, e cioè che Silvio Berlusconi, nonostante tutto, arriverà. E invece no: la Conferenza nazionale della Famiglia, il secondo di questi appuntamenti, si apre in mezzo alle polemiche. Padrone di casa, dopo il forfait del presidente del consiglio, azzoppato dal caso Ruby, la minorenne che ha ospitato a casa sua, il sottosegretario Carlo Giovanardi che spiega nel preambolo di cosa si sta parlando. Di famiglia, non delle famiglie. Perché è chiaro - e lo sarà soprattutto nelle parole dal palco del ministro Maurizio Sacconi - che l´unica «famiglia riconosciuta è quella fondata sul matrimonio ed orientata alla procreazione». Ed è solo di questa, avverte, «che si occupano le politiche pubbliche». La fermezza di Sacconi - benefici, a partire da quelli fiscali, solo alla famiglia naturale - e la chiusura totale alle aperture di Fini («Ho avvertito ieri con l´assemblea futurista una differenza di opinioni»), solleva un vespaio: Anna Finocchiaro parla di «logica razzista»; Pier Luigi Bersani di «fanatismo inaccettabile»; Leoluca Orlando (riferendosi alla proposta di creare un casellario delle famiglie) di «metodi da Gestapo». Tanto che il ministro è costretto a precisare: «Non sono un nazista», dice, e apre ad aiuti ai figli delle coppie di fatto. I lavori cominciano - pare un remake di Dio, Patria e Famiglia - con tutti in piedi ad ascoltare l´inno nazionale. Poi tocca alle tredici cartelle del discorso di Giovanardi. Che raccontano una storia di cui poi sparirà la traccia: in 35 anni, in Italia, i matrimoni si sono dimezzati; le seconde nozze sono quasi la norma; le separazioni e i divorzi in continua crescita; ci sono sempre più single e sempre più coppie che decidono di stare insieme senza passare dal prete o dall´ufficiale di stato civile. C´è qualcosa che si può fare, per fermare questa deriva: ad esempio evitare che «la rottura della diga costituita dalla legge 40» (quella sulla fecondazione assistita) apra la porta «a scenari da Far West». Si stizzisce, il sottosegretario, quando gli chiedono se non sia imbarazzato dai comportamenti del capo del governo: «Di fronte ai moralismi mi scappa di ridere». E il ministro Sacconi sarà ancora più deciso: «Imbarazzato? Assolutamente no, ma perché?». Mara Carfagna, il ministro delle Pari opportunità: «Mi dispiace molto che il premier non sia intervenuto e soprattutto che qualcuno gli abbia chiesto di non farlo. Avrebbe potuto raccontare quello che il governo ha fatto per le famiglie». È per lei l´unica contestazione dal pubblico: «Non ti vergogni, a dire queste cose?». Ed è per lei la risposta del presidente del Pd, Rosy Bindi: «Questo governo ha stanziato per la famiglia 47 milioni, contro i 400 che avevamo stanziato noi». Restano le parole del presidente della Repubblica: i nemici della famiglia sono «la precarietà, l´instabilità dell´occupazione, la difficoltà di accesso ai servizi». E quelle del cardinale di Milano Dionigi Tettamanzi: «Non basta la semplice proclamazione di valori, impegni e mete. Serve il lavoro quotidiano sulle condizioni reali». CINZIA SASSO, la Repubblica 9/11/2010; SINGLE, SEPARATI, CONVIVENTI LA CARICA DELLE NUOVE FAMIGLIE E LA VOGLIA DI RESTAURAZIONE - MILANO - Coniugati, fedeli, con tanti bambini nati naturalmente e senza l´aiuto delle biotecnologie, lontani dal "tritacarne divorzista" che mina le coppie occidentali, rigorosamente eterosessuali, ovviamente antiabortisti, e mai e poi mai famiglie gay. È questo, secondo i relatori della Conferenza nazionale della Famiglia, in particolare il sottosegretario Carlo Giovanardi e il ministro del Welfare Maurizio Sacconi, il ritratto della famiglia italiana anno 2010, uno strano ritratto, smentito in realtà nella stessa sede dai dati dell´Istat, che rovesciano, e senza appello, quell´idea di nucleo familiare che il governo vorrebbe sostenere e sponsorizzare. Sì, perché mentre ieri mattina il ministro Sacconi affermava che le uniche coppie legittimate a ricevere aiuti sono «quelle coniugate», e il sottosegretario Giovanardi condannava lo smantellamento della legge 40 e il divorzio che mina «l´alleanza naturale fra uomo e donna», l´Istat affermava che oggi in Italia si separa una coppia su quattro, in 35 anni i matrimoni si sono dimezzati e in cinque anni le unioni regolari sono calate di 17.484 unità. E un rito su tre oggi viene celebrato con rito civile. Una contraddizione evidente, come se la famiglia evocata dal governo fosse ben diversa e lontana da quella descritta dalle cifre, dai numeri, dalle testimonianze di ogni giorno. «Aumenta il numero delle famiglie - spiega infatti Linda Laura Sabbadini, direttore centrale dell´Istat - ma diminuisce il numero dei componenti, non più di due nel 50% dei casi. Le forme familiari sono sempre più variegate, crescono single, coppie senza figli, monogenitore e coppie non coniugate. Le libere unioni cambiano natura, non più solo convivenze che si concludono con il matrimonio, ma anche coppie che scelgono di non sposarsi e fare figli». Se però a questo tipo di famiglie, così ha detto il ministro Sacconi (per poi rettificare dopo il diluvio di polemiche) non devono andare gli aiuti perché destinati soltanto alle coppie coniugate, è come se ad un pezzo d´Italia fosse tolto il diritto di essere famiglia. Almeno questo è il pensiero di Daniela Del Boca, docente di Economia politica all´università di Torino, e autrice di un recente quanto amaro volume "Famiglie sole" scritto con Alessandro Rosina. «Oggi il maggior incremento della natalità - dice Daniela Del Boca - arriva proprio dalle coppie di fatto e dagli immigrati. Come si può pensare allora di fare una politica di welfare che escluda chi non è sposato? È la famiglia tradizionale ad essere in declino, è una corrente universale, è antistorico credere che penalizzando chi convive, o chi divorzia, le cose possano cambiare. Mi occupo di questi temi tutti i giorni, li studio da anni, e sentendo le relazioni mi sono resa conto che dietro c´è una enorme ignoranza sullo stato reale della società italiana. E poi, che cosa vuol dire oggi famiglia "naturale", con una sterilità sempre più alta anche nelle giovani coppie? Per non usare le biotecnologie, come dice il sottosegretario Giovanardi, dobbiamo rassegnarci a non avere più bambini? No, questo è il ritratto di una famiglia che non c´è, che forse piacerebbe al Papa, ma non esiste... E nemmeno tra i cattolici - aggiunge Del Boca - che oggi hanno scelto sempre di più una via moderata, più vicina ai loro bisogni che all´integralismo». Perché ci sono due famiglie che escono dalle parole degli organizzatori della conferenza. Una di serie A, una "happy family", che si sposa, non divorzia e non fa bimbi in provetta, anzi rifugge dai tentacoli di una modernità che, parole di Carlo Giovanardi «mette i due sessi l´uno contro l´altro esaltando le ragioni egoistiche di ciascuno». Poi ci sono gli altri. Single, divorziati, monogenitori, conviventi. Gay nemmeno a prenderli in considerazione. Afferma Ignazio Marino, senatore del Pd: «Il sottosegretario Giovanardi si preoccupa delle famiglie in modo davvero inusuale. Affermando che debba esserci una identità certa, paterna e materna, traccia di fatto una differenza tra famiglie buone e cattive, tra pure e meno pure. L´intento discriminatorio è al limite del razzismo. Vorrei chiedere a Giovanardi - continua Marino - che cosa pensa delle famiglie con figli adottati? Sono vere famiglie o no secondo lui? Che rischio corrono anche se l´identità dei genitori non è biologicamente trasmessa ai figli? E le famiglie in cui i figli sono stati concepiti con la fecondazione assistita? Vorrei rassicurare il ministro: esistono nel mondo più di quattro milioni di bambini, del tutto normali, nati con metodo artificiale...». MARIA NOVELLA DE LUCA, la Repubblica 9/11/2010; I BAMBINI PUNITI Atteggiamenti ideologici sulla famiglia fanno brutti scherzi e ci vanno di mezzo i bambini. Qualche giorno fa il governo ha annunciato con grande dispiego di enfasi la presentazione di un disegno di legge delega sui diritti dei figli naturali e i legittimi. Con la delega l´esecutivo intende eliminare, a oltre cinquantanni dall´approvazione dell´articolo 30 della Costituzione ogni residua distinzione tra figli naturali (ovvero nati fuori dal matrimonio) e figli legittimi (ovvero nati in costanza di matrimonio). Meglio tardi che mai. Nel frattempo, in occasione della Conferenza Nazionale sulla Famiglia di questi giorni, lo stesso governo smentisce se stesso. Il Piano nazionale della Famiglia presentato in quella sede non solo smentisce di fatto l´equiparazione tra figli naturali e legittimi, ma si mette proprio contro la Costituzione e il diritto civile. Nel Piano Nazionale per la Famiglia, infatti, si legge che, mentre l´accesso ai servizi per i bambini non richiede (e chi lo avrebbe mai dubitato) «il requisito del matrimonio dei genitori… Altri interventi, invece, riguardanti l´imposizione fiscale sul reddito familiare complessivo, ossia benefici o vantaggi concessi sulla base del reddito familiare totale, a legislazione vigente, richiedono il riferimento all´esistenza di un vincolo legale nella coppia di riferimento, perché, in assenza di tale vincolo e degli obblighi reciproci di coppia che esso comporta, sarebbero possibili comportamenti di cheating o darebbero per presupposte delle assunzioni di responsabilità che, di fatto, potrebbero non avere luogo». A fugare ogni dubbio sulla interpretazione di questo passaggio, è intervenuto Sacconi ribadendo che le politiche sociali riguardano "la famiglia naturale basata sul matrimonio e orientata alla procreazione". Niente "famiglie innaturali" non orientate alla procreazione, ma anche niente figli naturali, ma i cui genitori non siano sposati. Sorvoliamo sulla presunzione che là dove c´è matrimonio c´è automaticamente condivisione. Qui interessa rilevare che, poiché le proposte di riforma fiscale e dei trasferimenti monetari riguardano pressoché esclusivamente le famiglie con figli a carico, questa esclusione delle "famiglie naturali" è illegale e anticostituzionale. Il sottosegretario con delega alla famiglia Carlo Giovanardi e i "consulenti tecnico-scientifici" che gli hanno preparato il piano evidentemente – tutti presi dalla "difesa della vita nascente", la difesa della legge 40 sulla fecondazione assistita nonostante essa sia stata bocciata da medici e giudici in più punti, la difesa del matrimonio come unico fondamento della "famiglia naturale" - ignorano l´articolo 30 della Costituzione che equipara nei diritti (e nei doveri dei genitori) i figli naturali e legittimi. Ignorano anche gli articoli del codice civile che stabiliscono i doveri di mantenimento dei figli da parte dei genitori, a prescindere dal vincolo coniugale ed anche a prescindere dal fatto di vivere assieme o meno, dall´orientamento sessuale e dal modo in cui i figli sono stati procreati. Bisogna che il sottosegretario, i suoi consulenti e il ministro del lavoro si rassegnino: nella Costituzione e nella legge vigente non è solo il matrimonio a dare luogo ad una famiglia e a obbligazioni famigliari. Anche la filiazione, a prescindere dal matrimonio, dà luogo a una famiglia e ai connessi diritti e doveri. CHIARA SARACENO, la Repubblica 9/11/2010