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 2010  novembre 09 Martedì calendario

Piacentini Piermaria

• . Magistrato. Presidente del Tar della Lombardia • «[...] natali e accento romani ma “innamorato di Milano e dei milanesi” [...] ai tempi della decisione sul ricorso contro la Regione presentato dal padre di Eluana Englaro [...] i giudici diedero torto [...] alla giunta Formigoni che aveva vietato al personale sanitario di sospendere le cure che tenevano in vita Eluana: “Fu la decisione più sofferta della mia carriera” [...]» (Cesare Giuzzi, “Corriere della Sera” 6/3/2010) • «[...] Il suo nome è finito nelle intercettazioni del Ros che [...] hanno portato agli arresti domiciliari l’avvocato romano Guido Cerruti. Nelle carte sull’intreccio tra appalti e politica, depositate dalla Procura di Firenze, il presidente Piacentini compare in molte telefonate, ma in sostanza per tre sole vicende. [...] La prima questione emersa dalle carte fiorentine riguarda la nomina del presidente di una commissione di arbitrato che vede in causa la Metropolitana milanese. Per Piacentini però quelle telefonate non nascondono nulla di illegale, ma una prassi consolidata: “Mi è stato proposto il ruolo di presidente della commissione per l’arbitrato. Ho fatto presente che noi a Milano avevamo appena discusso un ricorso riguardante la Metropolitana e che non avrei potuto accettare: mi ero impegnato a indicare a Cerruti i nomi di alcuni colleghi, poi me ne dimenticai. Ma è una prassi comune, niente da nascondere. Poteva chiedere a me come al presidente del Consiglio di Stato”. Più complesse le altre due questioni emerse dalle intercettazioni. Entrambe riguardano le nomine per alcune consulenze. La prima vede al centro un incarico al grande accusato della “cricca”, Angelo Balducci, allora presidente del Consiglio superiore dei lavori pubblici. Piacentini affidò a Balducci una consulenza tecnica per un ricorso presentato dal consorzio Sis nella gara d’appalto della strada Broni-Mortara: “Un caso di project financing sul quale avevamo diversi dubbi — spiega il presidente del Tar lombardo —. Dopo una decisione ponderata ci rivolgemmo a Balducci perché era la personalità istituzionale di massima garanzia in materia di appalti pubblici. Con Balducci lavorammo per alcuni anni al Consiglio superiore dei lavori pubblici. La consulenza è stata depositata [...] quando era ancora al suo posto [...]” [...] Nelle telefonate intercettate però c’è anche dell’altro. E sono le conversazioni che i carabinieri definiscono “di particolare importanza” per svelare la rete dell’avvocato Cerruti. Al telefono (è l’8 luglio 2009) Piacentini chiede all’avvocato di rimandargli copia “dell’appunto”. Dalle intercettazioni non si comprende a cosa si faccia riferimento, ma Cerruti è furibondo: “Ci vado in galera”. E questo è il nodo più «doloroso” per il presidente Piacentini: “Sono stato un ingenuo. Le spiego: dovevo affidare una consulenza, mi serviva il fac simile, lo schema del documento da compilare. Al Tar non facciamo molte consulenze tecniche. Lo chiesi all’avvocato, ma avrei dovuto rivolgermi al Tribunale di Milano, volevo semplificare le cose. Un’ingenuità, non dovevo commetterla. Ma mi creda, non c’era niente da nascondere. Certo, leggendo le intercettazioni mi rendo conto che forse Cerutti in quell’affare aveva altri interessi”» (Cesare Giuzzi, “Corriere della Sera” 8/3/2010).