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 2010  novembre 09 Martedì calendario

IL TALENTO DI PUNZO PER IL CEMENTO: DAI SUPERMARKET A NTV

Un milione e duecentomila euro offerti in dono a una fondazione culturale sono una bella sommetta di questi tempi. Specie in un territorio socialmente massacrato come Nola: all’ombra del Vesuvio, tra monnezza e camorra, è un miracolo trovare qualcuno disposto a investire su giovani, ambiente e formazione.
IL BENEFATTORE in questione si chiama Gianni Punzo ed è un signore molto famoso da quelle parti. Partito da una bottega di stracci, è diventato un imprenditore di grande successo diversificando la
propria azione
tra commercio, edilizia , banche e servizi. Un percorso in costante ascesa, trent’anni di rapporti ai massimi livelli istituzionali: da Paolo Cirino Pomicino a Bettino Craxi, da Renato Altissimo a Romano Prodi, passando dal Napoli Calcio di Corrado Ferlaino e le ospitate tv di Aldo Biscardi. Un duro e produttivo lavoro: nel 2008 la sua dichiarazione dei redditi sfiorava i 7,5 milioni di euro.
Unico neo, cinquanta giorni passati in carcere nel 1995 con accuse pesantissime: associazione camorristica, appalti truccati, corruzione. Lui negò tutto, tranne una certa deferenza nei confronti di Carmine Alfieri, il mafioso che possedeva l’area su cui è sorto l’impero Punzo: “Non nego di aver conosciuto Alfieri dal 1959, né che questa persona mi abbia fatto timore in un certo periodo della mia vita. Non sono un eroe. Ma so ’pattinare’, e per questo hanno cercato di punirmi”. La storia si chiuse senza alcuna condanna, anche grazie alla prescrizione, e adesso – a 72 anni – è tempo di vita nuova grazie a Luca Cordero di Montezemolo e Diego della Valle. Con loro Punzo s’è imbarcato nella grande avventura Ntv, i treni veloci che proprio a Nola avranno l’officina di manutenzione, la casa dove fare sosta e controlli dopo aver sfrecciato a 300 l’ora in tutta Italia.
L’OFFICINA sorge all’interno di una grande area multiservizi firmata Punzo: interporto, centro commerciale, cinema, hotel, abitazioni. E proprio qui nasce la questione fondazione. Perché dodici cittadini e tre associazioni hanno presentato ricorso al Tar contro l’officina contestando l’utilizzo della legge speciale 80/84: in nome di investimenti per lo sviluppo delle attività produttive, il governatore Antonio Bassolino espropriò un milione e rotti di metri quadri evitando tutti i consueti passaggi burocratici (dal permesso edilizio alla valutazione d’impatto ambientale). E soprattutto risparmiando a Punzo il pagamento degli oneri di urbanizzazione: circa 10 milioni di euro.
Ai cittadini la scelta non è mai piaciuta, anche perché i mancati introiti avrebbero dato una grossa mano a un Comune in affanno da anni. Paolo Mancuso, procuratore capo della procura nolana, ha spiegato che il bilancio comunale è a rischio dissesto perché l’amministrazione “non riesce ad avere la restituzione dei soldi investiti per la manutenzione dei palazzi di giustizia, cifre che per l’80 per cento dovrebbero tornare al Comune dal ministero della Giustizia. Che però non paga. Il passivo si aggira sui 5 milioni: una situazione difficilissima”.
Eppure il match coi comitati, inizialmente agguerritissimi, si è risolto a favore dell’esperto imprenditore: l’offerta di una fondazione cui far partecipare anche i ricorrenti al Tar ha rotto il fronte dei cittadini, e l’iniziativa legale è sostanzialmente decaduta in cambio di una donazione da 200mila euro l’anno per i prossimi 10 anni. “Io non ero affatto d’accordo e mi sono defilato – spiega Gennaro Napolitano del comitato Città Viva – ma sa com’è: tener testa a Punzo è difficile. In pratica è andata come l’altra volta col Vulcano Buono: il sindaco, che all’epoca aveva fatto ricorso al Tar sempre per l’esproprio, poi lo ritirò in cambio di un accordo di programma, tante belle promesse mai realizzate. Adesso facciamo il bis”.
Il richiamo al “Vulcaniello”, come lo chiamano in zona, è pertinente: un mega centro commerciale a forma di Vesuvio realizzato su progetto di Renzo Piano. “L’esperienza del passato ci preoccupa – conferma Luigi Conventi, assessore comunale all’opposizione – perché anche col Vulcano Buono andò esattamente così: esproprio con legge speciale, corsi di formazione pagati milioni di euro dalla Regione, e poi solo una manciata di contratti precari, da 700 euro al mese”.
Oltre al mancato incasso degli oneri, il problema è proprio il lavoro: quanti dei 650 nuovi posti promessi da Ntv potranno davvero andare ai nolani? A guardare la bacheca online della compagnia, la maggior parte delle posizioni offerte (prese d’assalto da 100mila aspiranti) è concentrata su altre località, specie per le funzioni qualificate. “E proprio qui sta il guaio - insiste Napolitano – siamo tutti felici che Montezemolo sia venuto qui a investire 90 milioni di euro, ma quando si lamenta che Mauro Moretti, l’ad delle Ferovie dello Stato, gli fa concorrenza sleale bisognerebbe ricordargli che pure lui sta sfruttando il denaro pubblico. Cioè il nostro, che dovevamo pigliare per investirlo nella città e nei suoi problemi. Invece rischiamo di venderci per qualche contratto e due poltrone in fondazione”.
L’AVVOCATO Carmine Medici, che ha seguito il ricorso e la nascita della fondazione, spera non si tratti solo di facciata: “Se l’ente butterà il denaro sarà un grave spreco. In ogni caso il sindaco di Nola potrà agire su Inter-porto e Ntv per ottenere gli oneri, anche se la legge 80/84 è molto suscettibile alle interpretazioni: quando la Regione dice che un’opera ha valore sociale, qualsiasi attività può ottenere le facilitazioni”. Soprattutto se a chiederle è il filantropo Gianni Punzo, coadiuvato da quel Montezemolo che ormai ha dichiarato tutto il suo interesse per le amministrative di Napoli: nel 2011 il treno Italo e il sindaco del capoluogo marceranno nella stessa direzione?