Marcel Vulpis, ItaliaOggi 9/11/2010, 9 novembre 2010
PREMIER LEAGUE LARGO AGLI STRANIERI
Il calcio inglese, sommerso da un mare di debiti (oltre 4 miliardi di euro) è sempre più controllato da imprenditori stranieri. Dopo l’annuncio della vendita del Blackburn Rovers, per 50 milioni di euro, a un magnate indiano (Saurin Shah), noto in Asia per una catena di prodotti avicoli, la Premier league è ormai in mano ai capitali provenienti dall’estero.
Da un’indagine sulle società di calcio della prima divisione (la Barclays Premiership) emerge chiaramente come il 50% di queste strutture sia gestito esclusivamente da uomini di affari non britannici.
Un processo di trasformazione avvenuto negli ultimi dieci anni sotto i colpi, a suon di dollari, di magnati e tycoon provenienti da ogni angolo del mondo.
Chelsea, Manchester City e United, Arsenal e Liverpool, solo per citare alcuni tra i top club del football inglese sono di proprietà o controllati da proprietari con patrimoni personali superiori al miliardo di euro.
L’americana New England Sport Ventures (Nesv), legata all’immagine del miliardario Usa John Henry, è fresca proprietaria del Liverpool e può contare, per esempio, su un valore patrimoniale di 1,4 miliardi di euro. A sua volta detiene il pacchetto di controllo dei Boston Red Sox (franchigia del baseball a stelle e strisce). L’holding multisettore, però, dovrà ripianare debiti per 520 milioni di euro e liquidare le spettanze degli ex amministratori, anch’essi americani: George Gillett e Tom Hicks (in perdita per 142 mln di euro con la Kop Football ltd).
La Nesv, tra l’altro, ha dovuto superare, sul filo di lana, l’offerta per 362 mln di euro di Peter Lim, ricco imprenditore di Singapore.
Il Manchester United già da alcuni anni è guidato da Malcom Glazer. Può vantare un patrimonio di 2,2 miliardi di dollari. Un tesoretto importante, perché anche i Red Devils navigano in cattive acque. Il livello di indebitamento con il sistema bancario ha superato il tetto dei 400 mln di euro ed è probabile, a breve, un nuovo cambio di proprietà, sempre di matrice straniera.
Sull’altra sponda di Manchester, il City di Roberto Mancini è da più di tre anni in mano allo sceicco emiratino Mansour Bin Zayed Al Nahyan. Non a caso i biancazzurri sono stati, nelle ultime stagioni, la vera sorpresa a livello di calciomercato (solo quest’anno hanno speso più di 120 milioni di euro), con l’obiettivo di portare la squadra stabilmente in Europa e di conquistare l’ambito trofeo della Premiership. Più in generale è comunque l’America a dettar legge nel football britannico. Ben cinque club sono di proprietà di yankees. Malcolm Glazer con il ManUtd, John Henry con il Liverpool, Randolph Lerner con l’Aston Villa, Eddie Davies con il Bolton Wanderers e Enos Stanley Kroenke detiene il 29,5% dell’Arsenal insieme al magnate russo Alisher Usmanov (25%). C’è anche la presenza, oltre degli arabi (come nel caso del ManCity) dei cinesi (Carson Yeung Ka-Shing ha acquistato il Birmingham City), mentre l’egiziano Mohamed Al-Fayed è dal 1997 il patron del Fulham F.c., uno dei club londinesi più popolari al mondo. In pole position infine c’è anche Roman Abramovich, magnate russo con un patrimonio personale stimato in 8,4 miliardi di euro, che controlla a livello azionario i destini del Chelsea, campione d’Inghilterra in carica.