Claudio Gorlier, TTL - La Stampa 6/11/2010, pagina VII, 6 novembre 2010
UNA GUIDA AL CINEMA DELL’INDIA
Ho assistito una volta a Kano, nel cuore della Nigeria, alla proiezione all’aperto di un film indiano. La colonna sonora era in originale hindi, ma il pubblico, pur senza capire una parola, letteralmente gridava per l’entusiasmo partecipatorio. Perché? «Bollywood», come viene familiarmente chiamato il cinema indiano, incrocio tra Hollywood e Bombay (ora Mumbai), il suo massimo centro di produzione, è davvero irresistibile, nel segno di «Identità, Amore e Fantasia», come Alessandro Monti, il nostro più autorevole e raffinato studioso della cultura indiana, intitola appropriatamente la sua introduzione al ricco volume Chalta hui: così va il mondo. Bollywood specchio dell’India (Edizioni dell’Orso, pp. 341, e30). Con la collaborazione di Irma Piovano e Aelfric Bianchi, Monti ha raccontato concise ma intense presentazioni di film indiani di mezzo secolo, partendo dal 1929. Anche se, per ovvie ragioni, il lettore non potrà godere, come il pubblico di tutti i continenti, ritmi, musica scatenata, danze, storie insieme realistiche e fantastiche, peculiari di Bollywood, si farà un’idea di quello che davvero è un singolare universo. Centinaia di film escono ogni anno dagli studi di Bollywood, e qui potete farne la conoscenza, con la tentazione di mettervi davanti a uno schermo.