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 2010  novembre 08 Lunedì calendario

VENTI RIFORME APPESE AL FILO

Venti riforme in cerca d’autore. E una "nuova" legge di stabilità che torna ad essere una Finanziaria vecchio stampo, o quasi. Mentre l’economia e il sistema produttivo pretendono interventi urgenti per dare ossigeno alla ripresa e all’occupazione, il parlamento continua a scontare una paralisi senza fine. Da mesi ormai è tutto fermo nei cassetti di Camera e Senato, con rare e poco ragguardevoli concessioni alle leggi più attese. A quelle che davvero servono. Uno stop prolungato che, causa il braccio di ferro tutto interno alla (ex) maggioranza, rischia a questo punto di far precipitare le riforme nel baratro del fallimento. Nel risiko finale tra Pdl e Lega da una parte e i finiani del Fli dall’altra, insomma, a perderci sarebbe l’intero sistema Paese.

Fisco, ricerca, pubblica amministrazione, istruzione, liberalizzazioni. E ancora: federalismo, mezzogiorno, sicurezza, nucleare. Passando per un "pacchetto giustizia" sempre più nutrito che politicamente resta la madre di tutte le battaglie. Aggiungendo paralisi alla paralisi. Che sia già un fallimento, o che dopo la convention di ieri dei transfughi finiani la situazione possa precipitare, lo capiremo prestissimo.

Anzitutto col banco di prova della legge di stabilità al voto di Montecitorio, che sarà la prima cartina di tornasole in attesa che Tremonti formalizzi le sue promesse – affidate a un confronto parlamentare per evitare imboscate contro un super-emendamento governativo vecchia maniera con tanto di fiducia incorporata – con le prime misure anti-crisi: rifinanziamento della cassa integrazione e della detassazione dei salari di produttività, un miliardo di euro per la riforma dell’università che infatti langue alla Camera, il sostegno ai precari, gli incentivi all’autotrasporto, la conferma del 5 per mille, l’aggiustamento del patto di stabilità per i comuni. Per non dire di quel «piano Sud» con la riprogrammazione di fondi già esistenti per 40 miliardi, che è nelle buone intenzioni del Governo anche in possibile chiave (pre) elettorale.

Il puzzle del "che fare" e delle promesse – tra ddl già depositati in Parlamento, altri annunciati e riforme che i singoli ministeri devono attuare anche dopo pesanti ritardi – è articolato e complesso allo stesso tempo. Con percorsi e tappe differenti da tagliare per ciascuna riforma. Un possibile altro rischio di libro dei sogni, tanto più in una situazione politica senza apparenti vie d’uscita.

Lo scenario complessivo è un vero e proprio puzzle. Da una parte le famose cinque promesse di Berlusconi, tutte sulla carta: riforma e semplificazione fiscale, la sicurezza (anticipata venerdì con un decreto e un ddl con tanto di delega annessa), la giustizia col nodo (ma non solo) del doppio Csm, e gli interventi mirati per il mezzogiorno con la riforma degli incentivi inclusa. E naturalmente la ragion d’essere dell’alleato più caro al cavaliere, la Lega: il federalismo fiscale, con due schemi di decreti (enti locali e regioni, con cedolare secca sugli affitti e costi standard per la sanità) che devono ancora affrontare i marosi parlamentari ma anche con quelli più agitati dei governatori.

Su un piano diverso – ma sempre pericolosamente inclinato – vanno lette le attese sul nucleare e sul completamento del processo di riforma del dinosauro della burocrazia. L’iter del ritorno al nucleare è fermo al palo. Sulla riforma della Pa si attendono la piena operatività della "cura Brunetta"; senza dimenticare lo stop alle semplificazioni per le imprese ferme al Senato, così come il "codice delle autonomie" sempre più legato a doppio filo col federalismo.

Il Parlamento d’altra parte è ingolfato da leggi ad altissima temperatura e sensibilità politica. Il "pacchetto giustizia" anzitutto: al Senato il lodo Alfano costituzionalizzato per scudare in tribunale il premier, alla Camera il processo breve e perfino il ritorno annunciato da Berlusconi dello stop alle intercettazioni telefoniche. Per non dire della Comunitaria 2010 (siamo quasi al 2011), che mette l’Italia a rischio di sanzioni Ue per nuove inadempienze.

Ma sul tappeto delle leggi da fare ci sono anche temi su cui tra Pdl-Lega e Fli ormai si assiste a un dialogo tra sordi: l’anticorruzione (Senato), il biotestamento (Camera), il diritto di cittadinanza per gli immigrati (Camera). Temi eticamente sensibili che rappresentano comunque altrettante potenziali mine a tempo per la tenuta della maggioranza. E per il destino delle riforme e del rilancio dell’economia. • IN BILICO - 01|RILANCIO DELL’ECONOMIA E DELL’OCCUPAZIONE

Piano per il Sud da 40 miliardi, rifinanziamento della Cig, detassazione dei salari di produttività, 1 miliardo per l’università, precari, autotrasporto, conferma del 5 per mille: in parte con emendamenti alla legge di stabilità (Camera), in parte con altri ddl

02|PACCHETTO GIUSTIZIA

Lodo Alfano (Camera), processo breve (Camera), intercettazioni (Camera), processo penale (Senato), detenzioni domiciliari (Senato)

Carriere separate per giudici e Pm, doppio Csm (da varare con ddl)

03|FEDERALISMO FISCALE

Decreti attuativi su fisco comunale (con cedolare secca sugli affitti e tributi immobiliari) e autonomia finanziaria delle regioni con costi e fabbisogni standard per asl e ospedali

04|RIFORMA FISCALE

Delega da presentare in Parlamento a conclusione dei tavoli di confronto con le parti sociali

05|RICERCA, UNIVERSITÀ, ENERGIA

Delega per la riforma dell’Università (Camera)

Attuazione del piano della ricerca, provvedimenti per il passaggio al nucleare (ministero dello Sviluppo)

06|PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

Misure anti-corruzione (Senato)

Attuazione della "cura Brunetta": riorganizzare il lavoro nella Pa

Codice delle autonomie (Senato) e Carta dei doveri della Pa (Senato) con le semplificazioni per le imprese

07|SICUREZZA

Un decreto legge e un ddl approvati venerdì dal consiglio dei ministri su immigrazione, tracciabilità dei flussi finanziari negli appalti pubblici, sicurezza urbana, lotta al grande crimine

08|TEMI ETICAMENTE E CIVILMENTE SENSIBILI

Biotestamento (Camera), divorzio breve (Camera), diritto di cittadinanza agli immigrati (Camera), contrasto della prostituzione (Senato), misure contro la violenza sessuale (Senato)