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 2010  novembre 08 Lunedì calendario

FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "FRANCHINI, ANTONIO"


2010
Anche nell’epoca della scomparsa dell’altrove e dell’esotico l’India continua a rappresentare un’alterità irriducibile. O almeno per i nostri scrittori lo è sempre stata, lungo tutto il ‘900. Prendiamo alcune opere e alcune date simboliche. […] Infine il recentissimo Signore delle lacrime di Antonio Franchini (Marsilio). […] Il libro di Franchini, uno dei più belli usciti da noi in questa stagione, non è, come viene presentato, un “romanzo”, ma molto di più: diario di viaggio (in compagnia di una coppia di francesi), memoir, saggio autobiografico, minitrattato di antropologia, riflessione sulla fenomenologia delle passioni, e soprattutto meditazione sulla morte in forma di preghiera a Siva, Signore delle lacrime, del sonno e dello yoga. Siva è sì un dio distruttore (tutto disperde) ma distrugge pure la morte e dunque è anche la vita eterna. Attraverso annotazioni personali, ricordi di gioventù (in un collegio), propositi testamentari (con quali ultime parole congedarsi dai figli?), l’autore compie una specie di viaggio iniziatico. Quale ne è la meta? Probabilmente la soppressione della labile ma resistente identità individuale, di questo nostro io così ingombrante, fonte di ansie e paure, costruzione provvisoria che ci è servita molto finora, ma adesso zattera di cui liberarsi. In particolare Franchini ha in India una rivelazione: ogni divinità implica un significato e il suo contrario. Il bene si confonde con il male, la normalità con il mostruoso, e, nonostante il sistema delle caste, il puro con l’impuro. Per la semplice ragione che hanno la stessa radice. Non si censura nulla. Tutto è lì, dispiegato, alla luce del sole, senza censure. Un’esperienza quindi disturbante per chi proviene da una civiltà fondata sulla rimozione di ciò che è considerato sconveniente, del lato oscuro dell’esistenza (malattia, morte, follia, deformità...). Eppure nella culla del mondo Franchini decide di “lasciarsi impressionare dalla vita”, di non tirarsi indietro, anche perché “non siamo padroni di niente”. E verso il finale del viaggio, durante una rischiosa discesa in canoa, scioglie la sua innominabile angoscia con un urlo “senza ritegno e senza motivo”, soltanto per la gioia di esistere.
Fonte: Filippo La Porta, Il Messaggero 15/9/2010

Antonio Franchini, responsabile della narrativa Mondadori. […] Franchini parla di Canale Mussolini come del «libro di una vita, un libro come se ne vedono raramente». [vincitore dello Strega]. La Mondadori si è accorta insomma di potercela fare e da Segrate si è messa in moto la potente macchina organizzativa. La più forte di tutti. Qualche imbarazzo a vincere per la quarta volta consecutiva? Franchini: «Ma sarebbe per caso più saggio far prevalere un criterio dell´alternanza, come se il Nobel per la fisica dovesse essere assegnato un anno a un iraniano, l´anno dopo a un russo, quello ancora dopo a un americano? Quando la Rizzoli pubblicherà romanzi in grado di vincere lo Strega, potrà anche vincere il premio per quattro anni».
Fonte: FRANCESCO ERBANI, la Repubblica 3/7/2010

2009
Così a un anno dalla vittoria del premio Strega La solitudine dei numeri primi resta uno dei più riusciti, celebrati e citati. Anche se, come spesso ha raccontato l´autore, Paolo Giordano (un milione e 300 mila copie vendute in Italia), doveva chiamarsi Dentro e fuori dall´acqua. Fu l´editor Antonio Franchini a cambiarlo. E a inventare un marchio, per un ottimo esordio.[…] Ma qualche regola esiste? «Un titolo buono si trova dentro il libro, come nel caso di Giordano», sostiene Antonio Riccardi, direttore editoriale di Mondadori. «L´importante è che sia sincero e che rispetti il contenuto dell´opera».
Fonte: Benedetta Marietti, la Repubblica, 12/6/09

[DESIATI Mario] “Dal punto di vista del lavoro editoriale devo tutto ad Antonio Franchini – dice Desiati ”.
Fonte: SCH. 174144 (DESIATI Mario)

Documentazione riservata ma un domani utile per una controversia postuma o a sfatare tenaci leggende, come quella che il best seller di Paolo Giordano La solitudine dei numeri primi sia stato limato, levigato, tirato a lucido da editing robusti e ripetuti. Tutti l´hanno sempre smentito: l´autore, gli editor, il direttore editoriale Antonio Franchini che rivendica solo d´aver acchiappato al volo il manoscritto da un milione e 300 mila copie e scelto il bel titolo, «che comunque era già dentro il romanzo».
Fonte: Maurizio Bono, La Reppubblica 18/03/2009

2008
Che, dopo un passaggio da un piccolo editore, è arrivato alla Mondadori. Il 4 ottobre dell’anno scorso Antonio Franchini telefona a Giordano, lo chiama a Milano. Giordano ha un titolo (Dentro e fuori dall’acqua), Franchini invece vuole La solitudine dei numeri primi. La spunta Franchini, e il resto è storia.
Fonte: Ranieri Polese, Corriere della Sera 17/7/2008, pagina 41
Lavorare con Mondadori è una garanzia. Non solo perché si trovano alcuni dei migliori editor in circolazione (su tutti Antonio Franchini, quello che ha scovato Paolo Giordano, per dire), […].
Fonte: Francesco Borgonovo, Libero 24/8/2008