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 2010  novembre 07 Domenica calendario

CERCARE ALTRI MERCATI ECCO LA SFIDA AMERICANA

- Ora che gli Stati Uniti si stanno riprendendo dalla crisi, lo sbaglio peggiore da fare sarebbe ricostruire l´economia sullo stesso cumulo di debiti o sui profitti virtuali della speculazione finanziaria.

Per avere una crescita economica, dobbiamo ricostruire su delle fondamenta nuove e più forti. Una parte di queste fondamenta sta nel fare ciò che gli americani hanno sempre fatto meglio: scoprire, creare e realizzare prodotti venduti in tutto il mondo.
Vogliamo farci conoscere non solo per ciò che consumiamo, ma per quello che produciamo. Più esportiamo all´estero, più posti di lavoro creiamo in America. Infatti, per ogni miliardo di dollari che esportiamo, si creano da noi più di 5.000 posti di lavoro.
È per questo motivo che ho stabilito l´obiettivo di raddoppiare le esportazioni americane nei prossimi cinque anni. Per farlo, dobbiamo trovare nuovi clienti in nuovi mercati per le merci prodotte negli Stati Uniti. E tra i mercati che stanno crescendo più rapidamente al mondo, alcuni sono in Asia, dove viaggerò questa settimana.
È difficile esagerare l´importanza dell´Asia per il nostro futuro economico. In Asia, si trovano tre delle cinque principali economie del mondo, dove si sta espandendo rapidamente una classe media con redditi sempre più alti. Questo viaggio mi porterà in quattro democrazie asiatiche - India, Indonesia, Corea del Sud e Giappone - ognuna delle quali è un partner importante per gli Stati Uniti. Parteciperò anche a due incontri al vertice - quello dei 20 paesi più industrializzati (G-20) e quello dell´Apec, l´organismo per la cooperazione economica nell´area asiatico-pacifica - che saranno dedicati alla crescita economica.
Durante la mia prima visita in India, si incontreranno centinaia di imprenditori americani con le loro controparti indiane per annunciare dei tangibili passi in avanti verso il raggiungimento del nostro obiettivo nelle esportazioni: contratti per miliardi di dollari che creeranno decine di migliaia di posti di lavoro in America. Studieremo anche il modo di ridurre le barriere che frenano le esportazioni degli Stati Uniti e aumenteremo il nostro accesso al mercato indiano.
L´Indonesia è un membro del G-20. L´anno prossimo, presiederà l´Associazione delle nazioni del sud-est asiatico (Asean) - i cui membri costituiscono un mercato di più di 600 milioni di persone che si va sempre più integrando nel libero mercato e verso il quale gli Stati Uniti esportano ogni anno prodotti e servizi per 80 miliardi di dollari. La mia amministrazione ha approfondito il nostro impegno con l´Asean e, nei primi otto mesi del 2010, le esportazioni di merci americane verso l´Indonesia sono aumentate del 47% rispetto allo stesso periodo del 2009. Sfrutteremo questa spinta cercando una nuova e più ampia partnership tra gli Stati Uniti e l´Indonesia.
In Corea del Sud, il presidente Lee Myung-bak ed io lavoreremo per completare un accordo commerciale che potrebbe valere decine di miliardi di dollari in aumento di esportazioni e migliaia di posti di lavoro per i lavoratori americani. Altre nazioni, come il Canada e alcuni membri dell´Unione Europea, stanno portando avanti degli accordi commerciali con la Corea del Sud e le imprese americane stanno perdendo delle opportunità di vendere i propri prodotti in questo mercato in crescita. Eravamo i principali esportatori in Corea del Sud; ora siamo al quarto posto e, negli ultimi dieci anni, abbiamo visto dimezzarsi la nostra quota nelle importazioni della Corea.
Ogni accordo, però, deve essere fatto nei giusti termini. Per questo, cercheremo di risolvere alcune questioni salienti che riguardano gli esportatori americani, tra cui i lavoratori e i costruttori americani di automobili. Se ci riusciremo, potremo giungere a un accordo che sostenga i posti di lavoro e la prosperità in America.
Infine, nell´incontro con l´Apec, in Giappone, continuerò a cercare nuovi mercati in Asia per le esportazioni americane. Vogliamo espandere le nostre relazioni commerciali nella regione, anche attraverso la Trans-Pacific Partnership (Tpp), per assicurarci di non cedere mercati, esportazioni e posti di lavoro derivanti ad altre nazioni. Getteremo anche le basi per ospitare il vertice dell´Apec del 2011 alle Hawaii, il primo sul suolo americano dal 1993.
La grande sfida dei nostri tempi è far sì che l´America sia pronta a competere per i posti di lavoro e l´industria del futuro. In tempi di difficoltà economiche, si può avere la tentazione di ripiegarsi su se stessi, ritirandosi dagli scambi e dai commerci con altre nazioni. Ma nel nostro mondo interconnesso, questa strada non porta alla crescita e nemmeno alla creazione di posti di lavoro.
Non possiamo essere esclusi da questi mercati. Il nostro governo, assieme agli imprenditori e ai lavoratori americani, deve fare tutti i passi necessari per promuovere e vendere le nostre merci e i nostri servizi all´estero, in particolare in Asia. Solo così creeremo dei posti di lavoro, prosperità e un´economia costruita su fondamenta più solide.
Traduzione di Luis E. Moriones
c. 2010 The New York Times