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 2010  novembre 06 Sabato calendario

E-BOOK, VERA RIVOLUZIONE O GRANCASSA ?

Anche uno come me, che appartiene alla generazione dei vecchi linguaggi pur utilizzando i nuovi con profitto, si rende ben conto che l’e-book sta aprendo una fase nuova nella storia dell’editoria: quella che Gino Roncaglia, nel suo recente libro pubblicato da Laterza, ha chiamato la «quarta rivoluzione», alludendo per le prime tre al passaggio dall’oralità alla scrittura, dal rotolo al codice, dal codice al libro a stampa. Il discorso sull’e-book e sui supporti che lo leggono sta ormai occupando intere pagine di giornali e riviste, e il convegno che si terrà lunedì, nell’ambito del master in editoria dell’Università Cattolica («Engaging the reader. E-book e futuro del libro»), promette di essere un importante contributo sul tema. Tuttavia, nel continuo parlare che se ne fa ogni giorno – sospinti anche dalla grancassa commerciale di editori e distributori, in questa delicata fase di lancio –, si rischia di ’gonfiare’ eccessivamente la realtà o di travisarla. Mi riferisco in primo luogo alle previsioni di mercato. Se guardiamo ai dati ufficiali degli ultimi anni (2002-2010) di una realtà avanzata come quella degli Stati Uniti, possiamo ricavare alcuni utili elementi di valutazione. Osserviamo intanto che, a parte il primo grande incremento (169,5% del 2003 sul 2002), il vero boom si è registrato tra il 2009 e il 2010: la crescita è stata del 176,6% nel 2009 e, tra gennaio e agosto 2010, del 193%. Sono, naturalmente, tassi di crescita importanti, ma la cifra (oltre 917 milioni di dollari) che si dovrebbe raggiungere negli Stati Uniti a fine 2010, rappresenterebbe soltanto il 3,8% del fatturato complessivo dell’editoria statunitense (23.885 milioni di dollari). Il che significa che, perfino negli Stati Uniti, ci vorrà del tempo prima di raggiungere percentuali di vendita che facciano saltare il banco (del libro di carta). In questo contesto, pur tenendo conto dell’attuale accelerazione tecnologica, non si possono prevedere per l’Italia le cifre esagerate che ogni tanto si leggono, e concordo perfettamente con l’Associazione italiana editori che stima per quest’anno il fatturato dell’e-book lo 0,1% del fatturato complessivo (eravamo nel 2009 allo 0,03%). Una seconda osservazione riguarda l’ipotetico aumento dei lettori che si avrà con la diffusione degli e-book. Personalmente non ne sono convinto; credo piuttosto che aumenterà il numero dei fruitori e dei consumatori di determinati servizi e, da questo punto di vista, si può ipotizzare che nasceranno presto mercati per tipologie di pubblico e fasce d’età, competenze e professioni, generi letterari e collane: ossia una vendita di ’pacchetti’ selezionati, probabilmente in abbonamento (un po’ come le televisioni a pagamento). Una considerazione conclusiva riguarda uno degli elementi di più forte criticità iniziale del mercato e-book, che è questo: non si sa ancora quali sono i gusti e le attese del pubblico. Ci si sta muovendo per intuizioni e tentativi, in un mercato in cui, se proprio non si procede al buio, si può dire però che è ancora tutto da scoprire e che si imparerà ad affrontarlo cammin facendo. In ogni caso, la ’quarta rivoluzione’ è cominciata.