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 2010  novembre 06 Sabato calendario

SVEZIA, FESTINI ED ESCORT. LA VITA (DISSOLUTA) DEL RE

In Italia, non si sa. O certe cose non capitano mai. Ma in Svezia, si fa così: se ci sono in giro foto e filmati che descrivono le notti di un re birichino, tra silfidi della lap-dance ed escort professionali, modelle e aspiranti attrici, con bagni di gruppo in mini-piscine, un bel giorno arrivano gli agenti del servizio segreto e portan via tutto. Anche con modi ruvidi, quando è il caso: e metà del problema è risolto. Ma poi le chiacchiere continuano a girare. E arrivano alla tavola dello stesso re, alle orecchie di moglie e figli. Un bel guaio, e proprio nel Paese europeo simbolo della liberazione sessuale. Tutto questo racconta «Carlo XVI Gustavo, il monarca riluttante», libro scritto da tre giornalisti, che prima ancora di arrivare in libreria sta sollevando un putiferio a Stoccolma. Le prime anticipazioni filtrate sui giornali sono infatti dinamite, o mercurio vivo: un calderone ribollente di gossip, di pettegolezzi. Il protagonista è Carlo Gustavo Folke Hubertus, 64 anni, re di Svezia e duca dello Jamtland, salito al trono il 15 settembre 1973. Il quale - e forse è questa la vera notizia - non smentisce ufficialmente le accuse, tutte riferite a quando aveva una quarantina d’ anni. L’ altro ieri, davanti a 60 giornalisti di mezza Europa convenuti a Stoccolma per una tradizionale battuta di caccia all’ alce, lui ha preso di petto l’ argomento: «So di questo libro, ma non ho ancora avuto modo di leggerlo. Ho visto dei titoli non molto gradevoli sui giornali. Ne ho parlato con la mia famiglia e con la regina: voltiamo pagina e andiamo avanti, mi sembra di capire che queste cose sarebbero avvenute tanto tempo fa». Niente querele, non una parola di più: almeno per ora. Carlo Gustavo è un sovrano popolare e amato, come la regina Silvia e i loro 3 figli (una, la principessa Vittoria, è diventata nota anche per la sua lunga battaglia vincente contro l’ anoressia). Il motto personale del re è «per la Svezia, nel tempo», significando il desiderio di non vivere nella naftalina. E secondo il libro in uscita, quel motto sarebbe stato messo in pratica anche troppo bene. Di pagina in pagina, una cascata di dettagli più o meno salaci: troppe fonti anonime, sostengono i critici, ma gli autori dicono di essere pronti a far testimoniare in tribunale quelle stesse fonti, con nome e cognome. E dunque, nell’ ordine: una bellissima amante dalla pelle ambrata, una cantante pop afro-europea frequentata per un anno, la cui esistenza non sarebbe stata ignota alla regina; molte serate in locali semiclandestini, i cui tenutari (anche un boss della mafia balcanica) pascolavano nel sottobosco della malavita, e le cui artiste consolavano abitualmente nei retrobottega i clienti più illustri e facoltosi; più di una retata della polizia, sostiene ancora il libro, sarebbe stata evitata proprio grazie alla presenza di quei clienti. E ancora: altri incontri con escort, altri bagni senza costume, e poi una serata pazza trascorsa nel night «Gold Club» di Atlanta, negli Usa, dove secondo alcuni testimoni il re sarebbe rimasto chiuso per due ore in uno stanzino con una disinvolta «artista». I giornali svedesi si chiedono ora dove stiano i confini della privacy, e se sia giusto dar conto di tanta spazzatura. Il più importante di tutti, lo storico Aftonbladet, pianta un primo paletto: molti dettagli non si è potuto verificarli, però «è importante che l’ opinione pubblica sappia non solo che il capo dello Stato svedese viene accusato in un nuovo libro, ma anche di che cosa è accusato».
Luigi Offeddu