Frammenti, 5 novembre 2010
Tags : Pier Luigi Bersani
FRAMMENTO DEI FRAMMENTI CHE RISPONDONO ALLA VOCE "BERSANI, PIER LUIGI"
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"Dobbiamo ripensare il core business del Paese" (Pierluigi Bersani sull’“Unità” di domenica 21 marzo 1999).
"È l’ora dei Maramaldo, è l’ora di quelli che hanno le ricette facili" (Pierluigi Bersani sul “Corriere della Sera” di mercoledì 30 giugno 1999 - frase non contestualizzata)
"A Di Pietro vorrei far notare che qui non siamo in un campionato a sedici squadre, siamo in un poker: se perdiamo noi vince Berlusconi" (Pierluigi Bersani sull’“Unità” di martedì 31 agosto 1999)
... Pierluigi Bersani ... dichiara[no] di non possedere azioni.
varie, aprile 2000
Pierluigi Bersani, ministro dell’Industria: «L’economia italiana ha bisogno di «un menù più ricco di soluzioni contrattuali», senza però «pensare a 20 mercati del lavoro, regione per regione».
Corriere della Sera 15/03/2001
Altrettanto consolidato e “stretto” è il legame [di Giancarlo Cimoli] con l’ex ministro dei Trasporti, il diessino Pierluigi Bersani.
Roberto Giovannini, “La Stampa” 7/5/2004
con l’operazione Telecom, con i “capitani coraggiosi” come Roberto Colaninno, D´Alema e Pier Luigi Bersani immaginano una “nuova classe” imprenditoriale che sostituisca quella vecchia, un establishment esausto e incapace di rischiare. Fallisce, tutto questo...
Edmondo Berselli, “la Repubblica” 1/2/2005
Funziona così: 1991, Zani va a fare il segretario regionale, La Forgia lo sostituisce come segretario della federazione di Bologna. 1992: Zani va a Roma nella segreteria nazionale, ma il suo posto lo prende Pierluigi Bersani [...] 1993: Bersani diventa presidente della Giunta regionale, La Forgia passa segretario regionale. 1996: Bersani diventa ministro, La Forgia diventa presidente della Giunta.
Roberto Di Caro, “L’Espresso” 11/3/1999
la candidatura di Pierluigi Bersani a sindaco di Bologna contro Guazzaloca nel 2004 (“Corriere della Sera” 28/8/2002).
il centro studi Nens (di cui è animatore [Visco] insieme con il responsabile economico dei Ds Pierluigi Bersani)
Sergio Rizzo, “Corriere della Sera” 11/5/2006
"Stiamo fermi su Prodi, non sarà muscolosissimo, ma c’ha dei polpacci da ciclista..." (Pierluigi Bersani, responsabile economico Ds).
Maria Latella, "Corriere della Sera" 10/10/2003
«Non credo che in Italia ci siano quattro milioni di imbecilli, perciò bisogna capire meglio le ragioni che hanno portato al successo di questo fenomeno» (Pierluigi Bersani, responsabile dei Ds, a proposito delle Lecciso).
Fulvio Abbate, l’Unità 8/12/2004
Per Rosy Bindi nel centrosinistra, invece, «il più bello è il diessino Pierluigi Bersani»
Monica Setta, “Gente” 10/3/2005
gli sponsor del “banchiere rosso” [Consorte] , D’Alema appunto e Pierluigi Bersani.
Luca Piana, “L’Espresso” 2/6/2005
La nostra industria è in declino da anni. Pierluigi Bersani (che se n’è occupato da ministro con Prodi e D’Alema): «Facendo 100 la produzione del 2000 oggi siamo arrivati a 94. Anzi a 92, se guardiamo al manifatturiero, senza l’energia. Otto punti in meno, non compensati da una crescita dei servizi. Pazzesco. [...]»
Corrado Giustiniani, “Il Messaggero” 13/5/2005
«... uno apparentemente estraneo alla materia le cose le vede più lucidamente: la migliore riforma fatta finora, quella del mercato elettrico, ha visto tra i protagonisti, oltre a me [Umberto Carpi], Bersani, laureato in Filosofia del cristianesimo
Alessandro Trocino, “Corriere della Sera” 10/8/2007
Pierluigi Bersani, crème della crème diessina. Il piacentino dirigente della Quercia è stato insignito da Maria Laura [Rodotà] della medaglia di sex symbol, per l’aria arruffata e l’accento ruspante.
Il Foglio 25/03/2006, pag.III Marianna Rizzini
Il primo di questi decreti ha suscitato una quantità di polemiche perché colpisce, tra gli altri, tassisti, farmacisti e banche, cioè tre lobbies, o categorie, molto potenti in Italia e che finora nessuno aveva osato toccare. Il provvedimento di Prodi e soprattutto del duo Bersani-Visco [...] Il decreto Bersani-Visco liberalizza inoltre le panetterie (altre proteste, i panettieri sono sicuri che in questo modo il pane diventerà cattivo), impone alle compagnie di assicurazione di pagare direttamente i clienti anche quando hanno torto, permette di vendere l’auto senza passare dal notaio, abolisce il tariffario minimo dei professionisti (ognuno farà pagare quello che vuole, che è il principio fondante della concorrenza).
Bersani ha dato una risposta talmente forte che avrebbe dovuto far parte del programma dell’Ulivo: "Sulle regole non ci può essere concertazione".
GDA, Vanity Fair, settimana dal 26 giugno al 3 luglio 2006
I tassisti, dopo aver preso a calci l’auto del ministro Mussi, hanno sospeso la protesta perché il ministro Bersani ha cominciato a discutere con loro i modi per moltiplicare le licenze. Il decreto della discordia però non è stato ritirato e questo fa una grande differenza: se la discussione non andasse da nessuna parte o si prolungasse troppo, la normativa resterebbe comunque a disposizione dei comuni, che potrebbero intanto applicarla. Stesso discorso per gli avvocati (che scioperano per dodici giorni consecutivi contro l’abolizione del tariffario minimo) e per i farmacisti (molto nervosi). La Borsa ha pesantemente punito le società immobiliari a cui il decreto chiede un mucchio di saldi grazie a un meccanismo di scambio tra Iva e imposta di registro che ha valore retroattivo (caso di tassa messa su ciò che si è fatto anche dieci anni fa, che non ha uguale al mondo). Il punto chiave di tutta questa vicenda è che con i decreti Bersani, il governo ha eletto a sua classe di riferimento quella dei consumatori, mettendo in secondo piano quella dei produttori (cioè imprese e lavoratori). Gli effetti di questo rovesciamento, se il governo resterà in piedi, possono essere clamorosamente, e beneficamente, rivoluzionari.
GDA, Vanity Fair, settimana dal 3 al 10 luglio 2006
Pier Luigi Bersani, frequentatore di lungo corso del Meeting [di Rimini].
Mattia Ferraresi, “Il Foglio” 16/7/2009
Il ministro Bersani gira con la scorta perché si teme che qualche tassista gli faccia la pelle o lo picchi.
GDA, Vanity Fair, settimana dal 19 al 28 agosto 2006
Nessuna liberalizzazione quindi, mentre il ministro Bersani – che s’era illuso d’aver fatto qualcosa – deve girare con la scorta perché i tassisti menano ed è giusto perciò fargli vincere le battaglie.
GDA, Vanity Fair, settimana dal 28 agosto al 4 settembre 2006
Nel faccia a faccia con i commercianti, il ministro per lo Sviluppo economico Bersani ha detto che ”la priorità è la lotta all’evasione, poi abbasseremo le tasse”
Il Foglio 19/10/2006
La madre di tutte le défaillance del riformismo su quattro ruote è stata la svolta impressa a metà luglio da Bersani con due affermazioni: 1. Non sono indispensabili nuove licenze se l’obiettivo - più auto bianche in circolazione - si può raggiungere altrimenti; 2. È opportuno che le soluzioni concrete siano concordate a livello comunale.
L’Espresso 02/11/2006, pag.109 Paolo Forcellini
Nel 1999, per decisione dell’allora ministro dell’Industria Pierluigi Bersani, lo Stato preferì cedere tutti i diritti di royalties (il 7% degli incassi derivanti dalla vendita del petrolio) alla Basilicata.
Il Sole 24 Ore 27/10/2006, pag.15 Luca Benecchi
capogruppo Toto spa, azienda che insieme alla stessa AirOne è spesso comparsa nella lunga lista dei privati che erogano contributi in denaro ai partiti o ai singoli politici. Con sistematico ecumenismo: 125 mila euro a Forza Italia, 20 mila ad Alleanza nazionale, 65 mila ai Ds (di cui 20 mila a Pier Luigi Bersani e 25 mila a Massimo D’Alema)
Corriere della Sera 06/12/2006, pagg.1-2-3 Sergio Rizzo
Pierluigi Bersani: «Siamo favorevoli a separare la rete del gas dall´Eni - ha detto ieri a Repubblica il ministro per lo Sviluppo Economico - Ma vogliamo evitare di darla al primo che passa».
Luca Iezzi, la Repubblica 28/1/2007
Prodi e Pierluigi Bersani spingono per le supermunicipalizzate e la Superintesa lavora sodo come advisor di Asm Brescia
Alberto Statera, la Repubblica 12/2/2007
Spaventato dal taglio di 110 dei 450 milioni di euro destinati allo sport italiano previsto dal decreto Bersani, Petrucci paventa il rischio «che l’Italia si presenti alle olimpiadi di Pechino con le assenze di molti atleti»
Corriere della Sera 01/03/2007 Andrea Laffranchi
il decreto sulle liberalizzazioni varato a luglio da Pierluigi Bersani ha disposto una diminuzione delle spese dell’Inps
Libero 09/03/2007
«I nostri gruppi industriali e finanziari non sono in grado di raccogliere una sfida di questa portata». Queste parole di Pierluigi Bersani, ministro per lo Sviluppo economico, a commento della possibile cessione del 18% di Telecom Italia e dell’Opa lanciata dalla svizzera Swisscom su Fastweb non sono certo leggere; e probabilmente non sono sbagliate.
Mario Deaglio, La stampa 14/3/2007
Intanto il ministro Pierluigi Bersani, correggendo l’interpretazione data a una sua dichiarazione, torna a porre un tema: il rischio di perdere il controllo nazionale di industrie e servizi dipende anche dal fatto che non abbiamo un sistema di public company.
IL FOGLIO, 15/3/2007
Quando il ministro per lo sviluppo Pierluigi Bersani - al vertice italo-spagnolo di Ibiza - ha sentenziato che in Telecom «non esistono solo gli interessi dei grandi azionisti», alla Bicocca hanno capito che la partita "politica" era chiusa.
ETTORE LIVINI, La Repubblica 13-03-07
Intensa è stata anche l’approvazione per Bersani, in proporzione alla circostanza che non è affatto una donna: ma sembra altrettanto affidabile. Gli applausi preventivi espongono a un rischio, nel caso in cui quelli finali non siano all’altezza. Questa volta non è successo per nessuno.
Adriano Sofri, Il Foglio 25/4/2007
ordinati per data, fino a 135080 compresa (+pier* +bersani)
verificato solo "bersani" fino a 130668
Fazio, nel suo interrogatorio, parla soprattutto della scalata ad AntonVeneta. Ma, a un certo punto, rivela che Fassino (e Bersani) andò a trovarlo per Unipol-Bnl-Montepaschi.
Il Sole 24 Ore 19/06/2007, Morya Longo
Il disegno di legge sulle liberalizzazioni è stato approvato l’altro giorno alla Camera e deve cominciare adesso il suo iter al Senato. Insieme al decreto emesso l’estate scorsa e convertito un paio di mesi fa, il disegno di legge completa il programma di liberalizzazioni fortemente voluto dal ministro Bersani. Una vittoria del governo, no? Una sconfitta, direi, visto com’era fatto il disegno di legge all’inizio e quello che è uscito fuori alla fine. Praticamente, Bersani non ha portato a casa niente
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 14/7/2007
Ma tra i cavoli nebbiosi del Botteghino appare un carciofo: anche Bersani vuole candidarsi. Decisione impeccabile, la sua. Le primarie esigono più concorrenti, sennò che primarie sono? [...]Al Botteghino suona l’allarme: troppa gente contro Superwalter! Bisogna metter fuori gara chi dà il cattivo esempio, ossia il compagno Pierluigi. L’incauto Bersani viene obbligato a rinunciare. Lo fa il lunedì 8 luglio. [...] Sono dispiaciuto per Bersani. L’avevo ascoltato a Firenze. Ed ero rimasto colpito da questo piacentino secco, l’aria pratica, capace di un discorso breve, ruvido con i tanti tabù rossi. Rammento una battuta: "Non c’è soltanto il lavoro, c’è anche l’impresa. E liberalizzare è di sinistra". Peccato per lui e per i molti che lo avrebbero votato.
Giampaolo Pansa, L’espresso 19 luglio 2007
Giusto un anno fa il decreto Bersani (sulle banche) - una legge dello Stato entrata in vigore il 4 luglio 2006
La Stampa, 14/7/2007
Il costo della benzina in Italia è troppo alto, svetta oltre la media europea e non c´è impennata di prezzi del greggio che lo giustifichi. Venerdì 10 agosto il ministro Pierluigi Bersani e il suo consigliere Umberto Carpi chiederanno ai petrolieri i motivi di un divario troppo alto
Luisa Grion, Repubblica 5/8/2007
Pierluigi Bersani è stato tra i pochi ministri ad aver già attuato una ristrutturazione profonda del ministero, portando a casa qualche risparmio. Per il 2008 punta al rinnovo degli incentivi per l’energia e la ricerca, varati quest’anno, assicurando la copertura della maggior spesa con tagli ad altri sostegni riservati all’Industria.
Mario Sensini, Corriere della Sera 10/9/2007
si sono sentite dichiarazioni di fuoco di Bersani contro gli aumenti a suo dire ingiustificati di cui si parla in questo momento: Bersani sostiene che, anche in presenza di rincari delle materie prime, i prezzi non possono variare che di pochi centesimi, dato che il costo della materia prima influisce sul prezzo finale per poche, risibili frazioni di punto.
Giorgio Dell’Arti, La Gazzetta dello Sport 31/8/2007
«Abbiamo bisogno di investimenti per costruire tubi, rigassificatori e centrali elettriche», dice il ministro, che guarda con preoccupazione alle «resistenze localistiche» che «crescono come una pianta rigogliosa».
Roberto Giovannini, La Stampa 12/9/2007
Enrico Letta, che ieri al Festival delle Idee di Piacenza ha dichiarato: «Sto con Bersani, è necessario tornare a fare ricerca sul nucleare».
Alessandra Arachi, Corriere della Sera 15/9/2007
il ministro dello Sviluppo non si è fatto molti amici fra le banche, le assicurazioni, le categorie professionali, i petrolieri. E nemmeno in Parlamento, a giudicare da come stanno andando le cose. La sua cosiddetta «Terza Lenzuolata» di liberalizzazioni, che stabilisce fra l’altro l’illegittimità della commissione sul massimo scoperto applicata dalle banche, libertà di sconto sul prezzo dei libri, l’eliminazione di ulteriori vincoli per le farmacie, l’abolizione del libro soci per le società minori e norme di trasparenza obbligatoria per chi eroga servizi pubblici, è ferma in Parlamento.
Sergio Rizzo, Corriere della Sera 28/10/2007
BERSANI «Sul fisco nessuno è mai contento e, in giro, non c’ è mai un raggio di sole», dice il ministro dello Sviluppo, nonostante le misure di revisione della pressione fiscale siano state concertate con le stesse imprese
Federico Fubini, Corriere della Sera 27/10/2007
il ministro dello Sviluppo Pier Luigi Bersani, pur essendo probabilmente convinto che l’energia nucleare è necessaria al Paese, sostiene che «l’Italia non ha il fisico» perché «non è ancora riuscita a risolvere il problema del sito di superficie per lo stoccaggio delle scorie».
Sergio Romano, Corriere della Sera 12/11/2007
Ieri il ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani e il segretario all´Energia americano Samuel Bodman hanno firmato un protocollo per lo scambio d´informazioni e l´attività congiunta di ricerca su carbone pulito, nucleare di quarta generazione, idrogeno e bioenergia.
Luca Iezzi, la Repubblica 14/11/2007
[caso Alitalia] è noto che Bersani avrebbe preferito trattare con Lufthansa.
Francesco Giavazzi, Corriere della Sera 13/12/07
Sta per aumentare di nuovo tutto e Prodi e Bersani hanno pensato bene di richiamare in servizio Mister Prezzi, un’idea di settembre, prima accantonata e adesso rimessa in pista.
La Gazzetta dello Sport 9 dicembre 2007
[caso Alitalia] Con la sua dichiarazione, Profumo ha riaperto la partita, il governo s’è spaccato (Prodi e Bersani vogliono i francesi, Rutelli, Veltroni e i sindacati Air One) e così s’è deciso di prender qualche giorno di tempo.
La Gazzetta dello Sport 13 dicembre 2007
nel Pd pesa un largo settore che va da Pierluigi Bersani a Filippo Penati ai diessini vicini alla galassia delle cooperative schierati senza indugi con Air One, in nome dell’italianità della compagnia di bandiera, delle maggiori garanzie occupazionali date ai dipendenti, della disponibilità di Toto a tenersi Malpensa.
Il Foglio 16 febbraio 2008.
Chi sarebbe stato un buon leader del partito democratico? ”Non potendo esserlo D’Alema, il migliore sarebbe stato Bersani. La scelta di Veltroni porterà dei pasticci”. (Francesco Cossiga)
Italia Oggi 4 marzo 2008
Pierluigi Bersani: «Non spingiamo la psicosi fino ad immaginare un mondo senza mozzarella»
Repubblica, 13/4/2008
[Italia al voto] Bersani, il più forte dei dalemiani, punta alla presidenza del gruppo alla Camera. Fatto che sarebbe favorito da una sconfitta di Veltroni a Roma e dal relativo processo da fare al segretario.
La Gazzetta dello Sport 27 aprile 2008
Il ministro dello Sviluppo economico Pier Luigi Bersani alla vigilia della storica decisione sulla cessione di Alitalia se ne è uscito con un sorprendente assist alla compagnia Air France concorrente dell’abruzzese volante Carlo Toto: «L’italianità non è indispensabile». [...]dalle cooperative Bersani riceve altri lauti finanziamenti: 35 mila euro dalla bolognese Manutencoop e 49 mila dal Consorzio nazionale servizi, sempre di Bologna. [...] Il ministro dello Sviluppo economico è un asso pigliatutto: per la campagna elettorale del 2006 da solo ha collezionato oltre 480 mila euro di contributi [contributi anche da Federacciai, gruppo Riva, Toto, associazione dei produttori delle macchine utensili Ucimu, Comitato nazionale caccia e natura
L’espresso 20 marzo 2008, PRIMO DI NICOLA E MARCO LILLO
«La legge Bersani sulla portabilità dei mutui ”è rimasta inattuata”, denuncia Catricalà
Stefania Tamburello, Corriere 15/05/2008 (apertura Foglio)
Il decreto Bersani che diceva?
Ricorderà Bersani, il ministro dell’Industria del governo Prodi. Si ricorderà che Bersani faceva le cosiddette lenzuolate, leggi lunghissime dove si procedeva a liberalizzazioni più o meno forti e più o meno riuscite del mercato? Una di queste liberalizzazioni riguardava proprio i mutui e cioè il fatto che una famiglia col mutuo a tasso variabile contratto con la banca A, poteva andare in una banca B che gli offriva condizioni migliori e trasferirlo. Senza costi. L’idea era ottima, perché si mettevano le banche una contro l’altra e quindi si incoraggiava la concorrenza, si poteva allungare la durata del finanziamento accollandosi rate meno pesanti e si poteva infine passare dal tasso variabile al fisso.
Beh, sembrerebbe un’impostazione migliore di quella di Tremonti.
Solo che le banche hanno fatto come al solito loro, resistenza passiva e segreta insormontabile. Poiché la legge stabiliva che tu dovevi fare questa operazione senza costi aggiuntivi, le banche si sono messe d’accordo di aumentare i costi d’istruzione del mutuo! Non potevano modificare il prezzo della carne e hanno cambiato quello del pane! Per questa ragione, una decina di giorni fa, l’Antitrust ha messo sotto inchiesta dieci banche che si sarebbero messe segretamente d’accordo e avrebbero fatto cartello per impedire la portabilità dei mutui.
La Gazzetta dello Sport, 25 maggio 2008
Un contropiede, quello di Veltroni, che scattò durante la batosta di Roma: Massimo D’Alema voleva Pierluigi Bersani presidente dei deputati del Pd? Per sbarrargli la strada, Veltroni chiuse un patto continuista con i Popolari (il vero asse che da allora governa il partito), confermando il popolare Antonello Soro alla guida del deputati e la ds Anna Finocchiaro al Senato.
Fabio Martini, La Stampa 11/6/2008
Italianieuropei. Alla cui Associazione ha aderito Pierluigi Bersani, da sempre vicino a D’Alema e anche lui fuori dal Nazareno.
La Stampa 15 giugno 2008, MARIA GRAZIA BRUZZONE
l’ex ministro dell’Industria Bersani, ha, senza volerlo, ammesso che la manovra è molto grossa: «È un fritto misto e di qui a settembre abbiamo solo 40 giorni di tempo. Come faremo ad approvarla?»
La Gazzetta dello Sport, 19 giugno 2008
Montezemolo su Ntv: «l’impresa è stata resa possibile dalla Finanziaria del 2001, nella quale Pier Luigi Bersani, allora ministro dei Trasporti, aprì il mercato del settore ferroviario ai privati ».
Paolo Foschi, Corriere della Sera 16/7/2008
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Dalle fonti rinnovabili possiamo generare almeno il 20% della nostra energia entro il 2020, puntando con decisione su questa soluzione – come aveva fatto il Governo Prodi – ma soprattutto sulla ricerca, come aveva fatto il programma Industria 2015 promosso dal ministro Bersani.
Il Sole 24 ore 17 luglio 2008, Jacopo Giliberto
Un insospettabile Pierluigi Bersani chiude la sua biografia dichiarandosi «appassionato di musica heavy metal».
ItaliaOggi 18 luglio 2008, Emilio Gioventù
Pier Luigi Bersani, ministro ombra dell’Economia, ha invece parlato di «manovra depressiva e poco trasparente»
Corriere della Sera 22 luglio 2008, Paolo Foschi
[caso Alitalia] Pierluigi Bersani che parla di imprenditori coinvolti nella cordata della compagnia aerea «con la pistola puntata alla tempia».
Augusto Minzolini, La Stampa 5/9/2008, pagina 11
E’ così che un uomo conosciuto un tempo come il re dei riformisti, Pier Luigi Bersani, ora attacca in stile-Tonino: «Una come la Gelmini, diventata avvocato con l’esame in Calabria, non può fare il ministro».
Jacopo Iacoboni, La Stampa 7/9/2008
Veltroni e D’Alema».
Sempre loro, Walter e Massimo, «Bibì e Bibò» per dirla con una battuta di Pierluigi Bersani.
Fabio Martini, La Stampa 10/9/2008
Bersani, durante il governo Prodi, ha moltiplicato per dieci le ricevitorie della Sisal, che oggi sono 15 mila, contro le 1.500 di un tempo.
La Gazzetta dello Sport, 23 ottobre 2008
Bersani racconta: quanto sono stato bene l´altra sera alla festa di una cooperativa emiliana.
Goffredo De Marchis, Repubblica 20/12/2008
Bersani, che all’ingresso della saletta in cui si svolge la direzione del partito, ricorda il Pci degli anni 50 come un grande esempio, e che, poi, nel suo intervento, sottolinea: «Non dobbiamo dimenticare la grande solidità delle nostre radici perché noi il riformismo ce l’abbiamo davanti, ma ne abbiamo almeno cinquant’anni alle nostre spalle».
Maria Teresa Meli, Corriere della Sera, 20/12/2008
Ma la sorpresa è stato Pierluigi Bersani. Sempre misurato nelle critiche, il ministro ombra dell’Economia ha depositato argomenti che in un altro contesto avrebbero fatto male. Ha parlato di un Pd nel quale «ci sono abbandoni silenziosi e arrivi che non arrivano», ha descritto «l’utopia distruttiva di un partito che va in automatico con la società, che tira su tutto come un’idrovora», rinunciando ad essere un partito riformista, «che vuole cambiare la società».
varie (nel testo: FABIO MARTINI PER LA STAMPA DI SABATO 20 DICEMBRE 2008)
Sostiene Michele Ventura candidato alle primarie per il sindaco di Firenze (vinte poi da Renzi)
Curzio Maltese, la Repubblica, 17/2/2009
D’Alema ha candidato Bersani alla segreteria del partito, dicendo che fu un errore non farlo correre contro Veltroni alle primarie del 2007.
Vanity Fair - settimana dal 9 al 16 febbraio 2009
L’attenzione generale, però, è a ottobre, quando, al novanta per cento, si terrà il congresso. Un candidato c’è già: Pierluigi Bersani. Ha le truppe dei dalemiani, forse dei fassiniani. Non di Francesco Rutelli, né di Letta. Perché è una scelta che sposterebbe l’asse troppo a sinistra.
Elisa Calessi, Libero, 19/2/2009
Nel giugno del 2007 Repubblica lanciò un sondaggio online su chi dovesse essere il leader del Pd. Durò dieci giorni, votarono 150mila persone. Primo, manco a dirlo, arrivò Veltroni, con il 45 per cento dei consensi. Seconda Anna Finocchiaro. Terzo Pierluigi Bersani.
Fausto Carioti, Libero, 19/2/2009
Pier Luigi Bersani si è candidato alle primarie del prossimo ottobre con nove mesi di anticipo.
Orazio Carabini, Il sole 24 ore 19/2/2009
Il programma di Bersani è chiaro: «Ci vuole più sinistra», «non possiamo dimenticare la sinistra», «dobbiamo stare con la sinistra». Nino Bertoloni Meli: «E poco importa se ogni volta che declina la parola ”sinistra” un fremito corre lungo la schiena degli ex popolari».
Nino Bertoloni Meli, Il Messaggero 14/2/2009
Fatta la legge, trovato l’inghippo. E in due anni notai, commercialisti, psicologi, medici, odontoiatri, giorna-listi, avvocati, ingegneri, architetti, di garbugli ne hanno trovati parecchi. Perché, a loro, la liberalizzazione delle professioni, la «lenzuolata» di Pierluigi Bersani del 2006, non ha fatto un baffo. Parola dell’Antitrust, che dopo 26 mesi di indagine è arrivata ad una sconcertante conclusione: la liberalizzazione resta un sogno, e la legge Bersani va rifatta. Da capo.
Mario Sensini, Corriere della Sera 22/03/2009
L’unico a intervenire dalla sponda del Pd è Pierluigi Bersani. Che attacca: «Se Veronica Lario vuole avviare le pratiche di divorzio, faccia lei. Noi chiediamo che siano gli italiani ad avviare le pratiche di separazione da Berlusconi». [dopo le indiscrezioni della Santanché sulla liaison di Veronica con un bodyguard]
Riccardo Rosa e Gianni Santucci, Corriere della sera 1/6/2009
Berlusconi e i voli di Stato: Bersani: «Se una ballerina di flamenco vola su un aereo di Stato, Berlusconi non può dire che tanto l’aereo doveva volare lo stesso».
Andrea Garibaldi, Corriere della sera 3/6/2009
Potere alle lobby Farmaci. Assicurazioni. Taxi. Tariffe professionali. Una dopo l’altra, il governo sta smantellando le liberalizzazioni introdotte da Bersani.
Gianni Del Vecchio e Stefano Pitrelli, L’Espresso, 11 giugno 2009
La prima domanda all’unico candidato ufficiale del prossimo congresso del Pd, subito dopo il voto delle europee, l’ha rivolta una crudele Lilli Gruber: ”Onorevole Bersani, ci spiega come si fa a perdere sette punti in un anno?”. La risposta non si è fatta attendere, semplice e indiscutibile: ”Si fa come abbiamo fatto noi”. [---]Da mesi, ormai, non c’è giornalista che non cominci ogni articolo al riguardo con l’elenco delle occasioni in cui Bersani ha finito per ritirare la sua candidatura, come fece sia alle primarie del 2007, sia (di fatto) all’indomani delle dimissioni di Veltroni nel 2008. Ma ai due casi se ne potrebbe aggiungere almeno un terzo, che risale ai tempi dei Ds e del congresso di Pesaro, nel 2001. Anche lì, peraltro, si era all’indomani delle dimissioni di Veltroni (appena eletto sindaco di Roma) e di una bruciante sconfitta elettorale (trionfo di Silvio Berlusconi e minimo storico dei Ds, al 16 per cento). E fino a un attimo prima della presentazione ufficiale, i candidati dell’area riformista al congresso di Pesaro erano due: Piero Fassino e Pier Luigi Bersani. [...]questa volta davvero tutto dipende da Bersani. Se ricomincerà a parlare del ”bene della ditta” e di quanto gli piaccia ”giocare in squadra”, si può scommettere che il congresso si ridurrà a una semplice formalità, sempre ammesso che si faccia.
FRANCESCO CUNDARI, IL FOGLIO 10/6/2009
[Direzione del Pd]... E così, quando il politologo di fiducia del fronte franceschiniano [Salvatore Vassallo] ripete per la seconda volta in pochi minuti che «Bersani è contro le primarie», il diretto interessato s’abbandona totalmente alla cadenza piacentina per dirlo senza troppi giri di parole: «Ma che caz.. dici? Che caz.. dici? Roba da matti...».
Tommaso Labate, Il Riformista, 27/6/2009
Pierluigi Bersani ha affittato un piano (600 metri quadrati) del palazzo in piazza Santi Apostoli a Roma dove nacque l’Ulivo. Da lì organizzerà la sua corsa alla segreteria del Pd.
Goffredo De Marchis, la Repubblica 17/6/2009
Che cosa non le piace di Bersani? "Rappresenta l’apparato. In tutto, linguaggio compreso. Parlano ancora di piattaforma programmatica, un’espressione che proprio non si può più sentire. Non mi sono piaciuti i modi della sua candidatura. Da un anno è un candidato a prescindere, come direbbe Totò. A prescindere dall’avversario, dal segretario in carica, dal risultato elettorale, da tutto" (Debora Serracchiani).
Curzio Maltese, la Repubblica 1/7/2009
Il deputato Pd Daniele Marantelli fa sesso «anche più di due volte alla settimana». Pier Luigi Bersani dice che la sua media è bassa: «Ma mi consola quella di Marantelli. Qualche elemento di ottimismo mi viene pensando a lui».
Paola Sacchi, Panorama 13/8/2009
Bersani, che sull’abbandono della linea veltroniana del partito a vocazione maggioritaria, e sul recupero della politica delle alleanze di centrosinistra, più larghe, fino a includere l’Udc, aveva costruito la sua corsa alla segreteria.
Marcello Sorgi, La stampa 8/9/2009
«Bersani, che qualunque cosa dica dà sempre l’impressione di averla appresa dal bignamino» (Gianni De Michelis)
Aldo Cazzullo, Corriere della sera 23/09/2009
Pier Luigi Bersani vince il round tra gli iscritti. Ha votato ormai più dell’80%degli aventi diritti e il risultato è schiacciante: 56,9% per l’ex ministro; 35,8% per Dario Franceschini; 7,6% per Ignazio Marino. Il secondo round, quello definitivo, è alle primarie del 25 ottobre dove si sfideranno in tre.
Lina Palmerini, Il Sole-24 Ore 1/10/2009
Bersani ha avuto il 55,1% dei consensi, Franceschini, che è il segretario in carica, il 36,9, e Marino – Ignazio Marino, medico chirurgo di fama – il 7.9%. [...] D’Alema, Epifani, Livia Turco, la Finocchiaro, Reichlin, Filippo Penati, Nicola Zingaretti, l’ex udc Marco Follini stanno con Bersani.
Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 12/10/2009
Quando hai cominciato a perdere i capelli? «Quindici anni e mezzo, ragazzi». [...] Ma è vero che sei amico di Vasco Rossi? «Ho un legame affettivo con lui insomma… Non so lui con me». Vi siete mai presi una sbronza insieme? «No». Ogni quanto lo vedi «Vado ai concerti». Quanti concerti hai visto di Vasco? «Otto.. Dieci». Sai molte canzoni a memoria? «Forse certe le so a memoria ma non farmele cantare…» Cantacene una «Ora che sono ora che sono qui in questo stupido stupido hotel…».
Intervista delle Iene ai tre candidati alle primarie del Pd, andata in onda martedì 13/10/2009 su Italia1
[In tv alle Iene, con Franceschini e Marino] Bersani invece stava spaparanzato, con il nodo della cravatta bordeaux allentato o forse mai stretto come si deve, sotto la camicia si intravedeva la canottiera: veniva voglia di giocare a briscola bevendo un bicchiere di Lambrusco, chiedergli se domani pioverà e cantare insieme qualche vecchia canzone (lo scorso settembre, alla festa di Reggio Emilia, Bersani ha intonato sul palco, solista: A mezzanotte sai che io ti penserò..., e anche Ma la notte no).
Annalena Benini, Panorama, 22 ottobre 2009
Qualche giorno fa Pier Luigi Bersani si è consigliato col suo portavoce Stefano Di Traglia e, soppesando pro e contro, ha deciso di «farla finita con gli appelli degli intellettuali, che finiscono per essere strumentalizzati, utilizzati per un giorno e poi accantonati», «molto meglio ascoltarli in modo sistematico».
Fabio Martini, La Stampa, 21/10/2009
Pier Luigi Bersani è da domenica sera il nuovo segretario del Partito democratico, essendo stato eletto da iscritti e simpatizzanti con il 52% dei voti, contro il 34% di Dario Franceschini e il 14% di Ignazio Marino.
GDA Vanity Fair, settimana dal 19 al 26 ottobre 2009
Cosa hanno mangiato i dirigenti del PD per festeggiare le primarie? Pier Luigi Bersani hamburger e patatine alla birreria Perfect Bun (largo del teatro Valle, Roma)
Valentina Colosimo, Vanity Fair 11/11/09
il 27 ottobre il nuovo segretario del Pd Bersani ha dichiarato a Repubblica che riprenderà ”La canzone popolare ” come colonna sonora, la stessa dell’Ulivo: ”Perché allora c’era un movimento di riscossa civica che va recuperato”.
Guido Biondi, il Fatto Quotidiano 6/11/2009
L’assemblea nazionale del Pd elegge Bersani segretario formalizzando il voto delle primarie il 7/11/2009
Giorgio Dell’Arti, Gazzetta dello Sport 08/11/2009
La spaccatura nel Pd sul No-B Day del 5 dicembre, cui Pierluigi Bersani aveva negato l’adesione ma a cui parteciperanno il vicepresidente Ivan Scalfarotto e molti altri
Costanza Rizzacasa, ItaliaOggi 28/11/2009
Sulla riapertura al nucleare: «Quella del governo, che si sta muovendo maldestramente, mi pare una risposta sbagliata in questa fase – spiega il segretario del Pd ”. E comunque, per riaprire un capitolo così delicato, occorrerebbe un largo consenso nel Paese e nelle istituzioni, elementi che mancano».
Mariolina Iossa, Corriere della sera 10/12/2009
Le opposizioni hanno chiesto al governo di evitare il ricorso alla fiducia. «Sarebbe un cazzotto in faccia», dice Bersani.
Gian Battista Bozzo, il Giornale 10/12/2009
«Bersani è un D’Alema ben travestito. Si presenta come l’uomo pratico e del buonsenso ma in realtà non ha mai combinato niente in vita sua. Io l’ho studiato: riempie i discorsi di quella specie di saggezza contadina emiliana ma se ci presti attenzione ti accorgi che non finisce nemmeno le frasi. Bersani è il Tonino Guerra della politica. Anzi, sembra Cevoli, il comico che a Zelig fa l’assessore inconcludente. Bisognerebbe trascrive i suoi discorsi come faceva la Gialappa’s con Trapattoni e porsi questa domanda: ma che cazzo ha detto?». «Negli affari più controversi degli ultimi anni c’era sempre. Nel capolavoro della privatizzazione Telecom nel 1999 o nella proposta di fondere Bnl e Monte dei Paschi. Ha perfino preso le difese di Fazio e Fiorani. Dietro l’aria da tortellone ha fatto più danni di Attila».
Marco Travaglio a Raffaele Panizza, Max, dicembre 2009
«Vediamo in un’occasione così drammatica [la statuetta del duomo tirata in faccia a Berlusconi] l’opportunità per discutere sui comportamenti anche nostri che possono portare alla regressione e allo sbandamento. All’indebolimento della coscienza democratica ». Il centro-destra ha molto apprezzato il discorso di Bersani (che è andato a trovare Berlusconi in ospedale).
La Gazzetta dello Sport, 17 dicembre 2009
Bersani, titolare di una pagina Facebook
Alessandro Gilioli, L’Espresso, 29 dicembre 2009
Il Partito democratico dopotutto come segretario ha appena eletto Bersani, il più liberale fra i suoi uomini che contano.
Luca Ricolfi, la Stampa 31/12/2009
Pier Luigi Bersani ha un reddito dichiarato ufficialmente di 163.551 euro all’anno, che non comprende però eventuali emolumenti corrisposti dal Partito democratico di cui è da poco divenuto segretario. Non riportati nemmeno gli oltre 120 mila euro netti all’anno percepiti a titolo di rimborso forfetario dalla Camera dei deputati ed esentasse. In dichiarazione dei redditi invece c’è la prima casa di proprietà a Bettola nel piacentino, ora esentasse grazie all’abolizione dell’Ici varata da Silvio Berlusconi e qualche altra comproprietà terriera e immobiliare in zona frutto di eredità divisa con il fratello Mauro.
Franco Bechis, Libero 12/1/2010
«Non può sempre decidere lui [Berlusconi] quando si fa l’amore o si litiga»
Il Foglio dei Fogli 18/1/2010
Dopo le primarie in Puglia, «il rapporto con D’Alema non è cambiato, è un rapporto amichevole, di stima e rispetto». E quale è la cosa che la convince di più di lui? «Che ci mette la faccia». E di meno? «Che ce la mette tutti i giorni». Ecco, questo scambio di battute di Pierluigi Bersani con Giovanni Minoli, andato in onda ieri notte a «La Storia siamo noi», rende bene lo stato di salute di una simbiosi politica che col passare dei mesi comincia a tradire qualche affanno. [...] ieri alla Camera, mentre in aula prendeva la parola D’Alema per dire la sua sul legittimo impedimento, Bersani se ne è uscito per fumarsi tranquillamente un toscano in cortile.
Carlo Bertini, La Stampa 3/2/2010
«Se è uno statista come dice di essere [Berlusconi] non baratti il paese per se stesso»
il foglio dei fogli 8/2/2010
”Il Pd è un partito popolare, senza snobismi, che va dove c’è la gente. Dove la gente ha dei problemi e soffre ma anche dove si diverte”. Così il segretario del Pd Pier Luigi Bersani, intervistato da ”A”, il settimanale diretto da Maria Latella, ha spiegato perché intende andare al Festival di Sanremo assieme alla figlia.
Marco Palombi, il Fatto Quotidiano 12/2/2010;
«Certamente [Morgan a proposito del suo uso di cocaina] ha dato un cattivo insegnamento ma non possiamo massacrarlo. Dobbiamo dargli una possibilità come a tutti quelli che hanno sbagliato» (Pier Luigi Bersani, segretario del Pd).
Novella 2000, n. 7, 18/02/2010
«Se arriva un terremoto, chi va a spalare le macerie? Pier Luigi Bersani?» [Guido Bertolaso]
Romana Liuzzo, Panorama 25/02/2010
Emilio Fede trova simpatico Pier Luigi Bersani da quando, anni fa, si trovarono insieme a una cena: «Lui era arrivato in ritardo, eravamo seduti al tavolo dei vip. E gli dicono: ”Abbiamo qui il direttore del Tg4”. Del piccolo Tg4, piccolo piccolo, faccio io. E lui: mai tanto piccolo quanto vorremmo noi...».
Pierangelo Sapegno, La Stampa 15/2/2010
fischi a Pierluigi Bersani [al festival di Sanremo]
Franco Bechis, Libero 23/2/2010
«Vasco è una miniera. Ti entra in testa come una pallottola»
Cinzia Marongiu, CHI, n. 9 , 03/03/2009
«Dello scudo fiscale penso quel che ha detto la Banca d’Italia - dice Bersani - che per 35 miliardi c’è un rientro fisico, per tutti gli altri 56-57 miliardi, è un finto rientro: sostanzialmente sono fiduciarie italiane che hanno fatto la pratica e poi hanno lasciato i soldi là, belli ripuliti alla modica cifra del 5%».
Luca Fornovo, La Stampa 28/2/2010
Pier Luigi Bersani? [Sergio Romano:] "Mi piace, è concreto. Come diceva Margaret Thatcher di Gorbaciov, quando questi ancora non era al potere, "è un uomo con cui si può fare business".
Umberto Brindani, Oggi, 10 marzo 2010
Bersani fa figura di un Re Tentenna che alla fine si fa trascinare dalle Bonino, dai Viola, da Di Pietro e dall’ultimo untorello di passaggio.
Giuliano Ferrara, Il Foglio 08/03/2010
Quarto [tra i leader di partito] è Pierluigi Bersani con 150.450 euro [dichiarazione Irpef 2009]
Francesca Angeli, il Giornale 16/3/2010
[case] Bersani non ne ha nemmeno una.
Alberto D’Argenio, la Repubblica 16/3/2010
Altra donna che fa tremare i vertici del Pd si chiama Zoia Veronesi e la sua storia è stata raccontata ieri dal Giornale: dirigente di alto livello della regione Emilia Romagna, assunta a chiamata diretta senza concorso, incardinata nel gabinetto del presidente Errani, incaricata del «raccordo con il Parlamento» ma in realtà distaccata come assistente di Bersani. Significa che lo stipendio dell’assistente del segretario nazionale del Partito democratico è a carico della collettività emiliano-romagnola.
Stefano Filippi, il Giornale 20/3/2010
i cancelli di Mirafiori, dove stamattina alle 5, primo turno, il segretario del Pd Bersani ha scelto di andare a chiudere la campagna elettorale [...] Dopo tutto la segreteria di Bersani esordì in una fabbrica tessile, l´ottobre scorso, con un comizio tenuto su una sedia alla periferia di Prato.
FILIPPO CECCARELLI, la Repubblica 26/3/2010
Renato Cecchi è il titolare della Rifinizione Santo Stefano, una delle aziende tessili pratesi di maggior prestigio, ha ospitato Pierluigi Bersani dopo la vittoria delle primarie
Dario Di Vico, Corriere della Sera 30/03/2010
Pier Luigi Bersani ha pronunciato questa battuta: «Il voto a Grillo? Un cupio dissolvi...». Più tardi ha corretto: «Civismo con cui confrontarsi». [dopo il successo delle liste Grillo alle regionali del 28 marzo]
FABIO MARTINI, La Stampa 31/3/2010
a Bettola il paese di Bersani [la Lega ha] il 35%.
Aldo Cazzullo, Corriere della Sera 01/04/2010
Ieri Bersani, Di Pietro e gli altri hanno fatto la manifestazione a piazza del Popolo e hanno detto come al solito di essere duecentomila. Una bugia grossa come una casa perché in quella piazza non entrano più di trentamila persone. Ma questo è il linguaggio da bolgia. La manifestazione di piazza del Popolo era stata indetta per lo sdegno democratico suscitato dal “decreto interpretativo” di Berlusconi, nel frattempo afflosciatosi completamente nei suoi effetti. La manifestazione s’è fatta lo stesso, però, con lo scopo, trovato all’ultimo, di ricreare un fronte antiberlusconiano, vale a dire di far rinascere l’Unione di Prodi.
GDA Gazzetta dello Sport 14 marzo 2010
Insomma lui e i suoi sono il partito dell’amore e della concordia, e la sinistra è il partito dell’odio. Bersani l’ha presa a ridere e ha risposto: «Il premier parla d’amore, ma digrignando i denti».
GDA Gazzetta dello Sport 21 marzo 2010
Per il Pd di Bersani non è stata una prova negativa, ma il 26,1% di oggi [regionali aprile 2010] resta molto lontano dal 34,1% delle politiche del 2008.
Roberto D’Alimonte, Il Sole-24 Ore 4/4/2010
[ciò] che mette d’accordo le varie anime del partito è quello che Bersani ha ribattezzato «una Maastricht dei costi della politica»: una proposta di riforma che punti innanzitutto a ridurre gli stipendi dei parlamentari del 20-30% in meno rispetto alle retribuzioni attuali
CARLO BERTINI, La Stampa 6/4/2010
Prodi lancia il "Pd federale", ma Bersani mostra freddezza e boccia un eventuale "Pd del Nord".
ETTORE BOFFANO, la Repubblica 14/4/2010
Il gradimento per Pier Luigi Bersani, invece, «resta molto basso: il suo consenso è al 30%». Un dato che già fa pensare, ma preoccupa se messo a paragone con le percentuali degli ultimi mesi: secondo la ricerca Piepoli, Bersani avrebbe perso ben 5 punti «in quattro settimane», ovvero prima e dopo le elezioni regionali e amministrative.
EFo, Il Giornale 16/4/2010
«Mi sembra che D’Alema abbia provato a mettere in termini politico storici corretti l’intemerata di Bersani, che aveva lanciato la sciocchezza del Cln- termine un po’ strano per unirvi anche l’ex missino Fini» (Bobo Craxi a Franco Bechis)
Libero 30/04/2010
Bersani, Di Pietro e Letta jr? Il magnifico trio appena sceso in campo contro l’abbassamento delle tasse se ne può allegramente infischiare: tutti e tre dovrebbero versare al fisco il 43% del loro reddito, più i contributi per assistenza e previdenza. Ma facendo parte (...) (...)della casta dei mandarini che le leggi le impone agli altri lasciando per sé un trattamento di lusso, i Bersani- Di Pietro e Letta jr all’erario girano il 17,36% di quel che davvero finisce nelle loro tasche, come capita per altro a chi è stato eletto alla Camera (e al Senato il fisco è ancora più leggero: 15,32%).
varie
Dopo qualche giorno di incertezza, e di scontri interni, Pier Luigi Bersani ha scelto in modo netto di tendere la mano verso Fini. La proposta del «patto repubblicano» altro non significa che questo. E cosa se no? Non è e non sarà mai un cartello elettorale.
Stefano Cappellini, Il Riformista 27/4/2010
«Bersani a ventiquattr’ore dal voto si è messo a dire di no ai matrimoni tra omosessuali. Avrà perso all’incirca 800mila voti, guadagnandone duemila tra gli omofobi» (Aldo Busi e Alessandro Da Rold)
Il Riformista 4/5/2010
«io stimo moltissimo Bersani: è stato un eccellente ministro e di lui come persona e uomo di governo posso soltanto dir bene. Ma come leader? Suvvia, è totalmente inadeguato. Lui e D’Alema stanno ammazzando il Pd» (Carlo De Benedetti a Paolo Guzzanti)
il Fatto Quotidiano 12/5/2010
«Bersani è una bella persona, però il Pd non risponde a lui, non lo riconosce come leader. A me capita continuamente di trovarmi di fronte - come in Sicilia - due o tre partiti in cui ognuno fa quello che vuole. Parli con Bersani e ti dice una cosa, poi vai sul territorio e ne fanno un’altra!» (Di Pietro a Luca Telese)
il Fatto Quotidiano 13/5/2010;
Il Nens è un think tank creato nel 2001 da Vincenzo Visco e Pier Luigi Bersani. Si occupa di politica economica con una certa specializzazione in materia fiscale.
Dario Di Vico, Corriere della Sera 17/05/2010
«Sono per far uscire da questa assemblea una figura eroica: ci sono insegnanti che vanno nei quartieri periferici dove il degrado è più forte e seguono uno ad uno i ragazzi, mentre la Gelmini rompe i coglioni!». Dagli ottocento del ”parlamentino” democratico si alza l’applauso più lungo della due giorni, battimani liberatorio verso un leader che ci tiene a fare l’anti-personaggio e anche per questo finisce per fare colpo le rare volte in cui va sopra le righe. [...] «Non venite a dirmi i problemi che abbiamo, li conosco. Aiutatemi a risolverli, sentitevi tutti un po’ segretari».
Paolo Festuccia, La Stampa, 23/5/2010
Stranamente, nessun professore ha indicato il vero errore di Bersani, anzi di quelli che hanno predisposto il podio sul quale campeggiava la ridicola scritta: «Prepariamo Giorni Migliori per l’Italia». E l’ortografia? Passi per la maiuscola, in apertura di frase, a «prepariamo», ma perché anche al sostantivo semplice «giorni» e all’aggettivo «migliori»?
Vittorio Sgarbi, il Giornale 26/5/2010
Pierluigi Bersani, capo di un partito infestato, secondo quanto detto in diretta da Santoro, da «miserabili e cialtroni», l’aveva liquidato venerdì definendolo un «Balotelli della tv» (allusione alla promessa dell’Inter il cui talento è spesso frenato da un carattere non all’altezza).
varie
Carlo De Benedetti: «Bersani, come dico nell’intervista a Guzzanti, è una persona che stimo molto. Che è stato un ottimo ministro. Che è un caro amico e che è una persona estremamente perbene. E che, qualche volta, vorrei vedere con un po’ più di entusiasmo. E questo perché io sono un appassionato, ecco. A parte questo sono convinto che è una persona eccellente. Mi ha deluso però questa settimana. Perché l’ho visto a una trasmissione televisiva, non mi ricordo quale... Difendeva gli enti pubblici. Ora, per uno che è stato l’unico ministro italiano che ha fatto delle liberalizzazioni vere, sentirlo difendere gli enti locali pubblici, mi è sembrata una stranezza che non gli riconoscevo. Però la mia stima nei suoi confronti è totale».
http://www.dagospia.com/rubrica-2/media_e_tv/articolo-16442.htm
«In un paese normale Ezio Mauro si alzerebbe alla mattina e si chiederebbe: oggi che cosa sta facendo Pierluigi Bersani? In un paese anormale è Pierluigi Bersani che si alza la mattina e si chiede: qual è la linea oggi di Ezio Mauro?»
varie
«Siamo un partito da costruire», ripete sempre Bersani.
GOFFREDO DE MARCHIS, la Repubblica 18/6/2010
Ormai la scelta è compiuta. Pier Luigi Bersani punta tutto su Ivano Fossati... il nuovo segretario del Pd aveva provato ad affidarsi, durante la campagna delle primarie, al suo unico grande amore: Vasco Rossi. «Voglio trovare un senso a questa storia» era diventato il suo slogan... Poi l’elezione al vertice dei Democratici e la promessa: «Adesso, da segretario, riprenderò la Canzone popolare di Ivano Fossati, che fu la colonna sonora della stagione dell’Ulivo, perché allora c’era un movimento di riscossa civica che va recuperato. Volevo riprenderla già da candidato ma poi ho deciso di fermarmi a Vasco Rossi quando ho detto, a proposito dello stesso linguaggio da usare al Nord come al Sud, "siamo solo noi che possiamo farlo"».
Nicola Imberti, Il Tempo 20/6/2010
Chi non si capisce come la pensi invece è il Pd. Pier Luigi Bersani ha detto che Pomigliano va difesa, ma che non deve diventare un esempio. È come dire che serve l’acqua per spegnere il fuoco, ma un secchio alla volta, mica le autopompe.
Oscar Giannino, Panorama 24/06/2010
Nel salotto di Maria Angiolillo
varie (nel testo: Denise Pardo, L’espresso 18/3/2010)
sia Massimo D’Alema che il segretario Pier Luigi Bersani hanno giudicato nel complesso positivamente l’intesa [sulla Fiat di pomigliano]. ”Siamo di fronte a un passaggio delicato – ha detto Bersani – noi diciamo che bisogna preservare gli investimenti e che non se ne faccia un modello”.
Il Foglio 23/06/2010
Era il ventitré maggio: Pier Luigi Bersani aveva organizzato il suo primo viaggio all’estero da segretario del Pd, la delegazione dei democratici era appena arrivata in Cina e molti giornalisti si erano di colpo interrogati sulla misteriosa ragione di questa improvvisa spedizione in oriente. Domanda in fondo più che legittima, dato che proprio nei giorni in cui il segretario veniva trionfalmente accolto dai compagni di Pechino il governo italiano si ritrovava in condizioni di sofferenza non indifferente [...]Il primo a notare però la scarsa dimestichezza bersaniana con il linguaggio della politica moderna è stato lo storico torinese Miguel Gotor, che in un bell’articolo pubblicato lo scorso settembre sul Sole 24 Ore ha fatto a pezzi lo stile del segretario del Pd. Gotor ha sostenuto che ”il lessico di Bersani è la spia di un programma politico che punta a un target preciso, ma al tempo stesso liquido ed emotivo, e all’idealizzazione di un’età primigenia, da lui evocata in ogni comizio, quella in cui i cattolici e i socialisti non sedevano ancora in Parlamento, ma erano radicati nella società”.
’La lingua che Bersani preferisce usare – ha scritto Gotor – è il sermo humilis, quello dei toni gergali e quotidiani, dei dialettismi orgogliosamente esibiti, delle parole tronche e strascicate, della sentenziosità proverbiale che ricorda da vicino il populismo linguistico degli esordi di Umberto Bossi e di Antonio Di Pietro”. L’analisi di Gotor si concludeva con un altro ragionamento interessante: ”Il contenuto dei discorsi di Bersani è sacrificato sull’altare della concretezza mediatica e si assiste al trionfo, avrebbe scritto Pasolini, del fine comunicativo su quello espressivo, come in ogni lingua di alta civilizzazione e di pochi livelli culturali, quale è ormai l’italiano”.
Claudio Cerasa, Il Foglio 17/07/2010
Il segretario Pierluigi Bersani ha dichiarato «simpatia» verso i referendari [referendum sull’acqua] ma ha firmato solo per il primo quesito (legge Ronchi)
varie
Al di là delle beghe di partito, il rimprovero che viene rivolto al leader, Pier Luigi Bersani, è quello di non aver capito quello che ha ben compreso, in America, Obama. Nelle democrazie moderne, di questi tempi, si vince puntando sulle cosiddette «minoranze significative». E lo sono, negli Stati Uniti, come in Italia ormai, i cattolici. E’ possibile che l’attuale viaggio di Bersani negli Usa porti consiglio al leader dei democratici italiani, ma i cattolici che stanno con lui ci sperano poco.
Luigi La Spina, La Stampa 22/7/2010
«Questa manovra la pagano tutti tranne chi ha i soldi» è il commento del segretario del Pd, Pier Luigi Bersani, che, insieme a più di cento deputati, ieri, dopo l’annuncio della fiducia, ha abbandonato il Parlamento per recarsi in visita all’Aquila.
Antonella Baccaro, Corriere della Sera 28/07/2010
Molto interessanti i risultati di un sondaggio Ipr Marketing resi noti ieri.E’ stato chiesto agli elettori del centrosinistra chi vorrebbero come leader della coalizione fra Nichi Vendola e Pierluigi Bersani. Ha vinto Vendola. Poi è stato chiesto agli stessi elettori dello stesso centrosinistra se avessero più fiducia in Vendola o in Bersani. E stavolta ha vinto Bersani. In fondo basta poco per spiegare diciassette anni di Berlusconi.
Mattia Feltri, La Stampa 29/7/2010
La seconda [delle cinque proposte di Fini per la riconciliazione con Berlusconi] mette in mora Tremonti e apre a Bersani, verso il quale, nell’intervista al Foglio c’è un riconoscimento esplicito: «Bersani oggi alla Camera […] è stato convincente».
GDA, La Gazzetta dello Sport 30 luglio 2010
Ero pronto ad andare a votare Pd, quando sento questa terrificante dichiarazione di Bersani: ‘Sono contrario al matrimonio fra omosessuali’.
Aldo Busi a Luca Telese, il Fatto Quotidiano 4/8/2010
Bersani ieri ha aperto a un governo Tremonti.
Fabrizio Forquet, Il Sole-24 Ore 4/8/2010
Bersani dice sì a un governo Tremonti, poi smentisce, poi Enrico Letta (non Gianni, che odia Tremonti) smentisce la smentita.
Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 6/8/2010
Proprio ieri Bersani ha invitato, in caso di elezioni, a fare fronte comune contro Berlusconi.
GDA, La Gazzetta dello Sport 12 agosto 2010
dopo il letargo agostano Bersani è tornato più in forma che mai e ha lanciato uno slogan geniale, il distillato di un mese di profonde riflessioni, destinato a ringalluzzire il depresso elettorato del centrosinistra: una “campagna porta a porta contro il governo”. Porta a porta: un’espressione che evoca immediatamente Bruno Vespa e il Cepu. Non è meraviglioso?
Marco Travaglio, il Fatto Quotidiano 26/8/2010
«Abbiamo visto in questo agosto come il secondo tempo del berlusconismo possa far regredire la politica alla fogna»: il segretario del Pd Pier Luigi Bersani all’inaugurazione della nuova sede del partito a Firenze (Sandro Bondi: «Con queste parole il Pd ha cessato di esistere»). Davanti al sindaco Matteo Renzi, che nei giorni scorsi ha chiesto la «rottamazione» dei dirigenti storici del partito, Bersani ha esortato all’«affetto per la ditta».
Andrea Garibaldi, Corriere della Sera 3/9/2010
Ieri a Rimini, parlando al Meeting di Comunione e Liberazione, il segretario del Partito democratico, Pierluigi Bersani, ha pronunciato, tra le altre, queste parole: «In ogni caso gli ex fascisti stanno di là e l’ex comunista sta di qua. Dopo di che tutti e due abitiamo nello stesso Paese». Che cosa vuol dire? Che il Pd è pronto anche a un’alleanza con Fini e i finiani. [...] secondo Bersani il Partito democratico deve prima riunire le forze della sua area, i cosiddetti progressisti, vale a dire, a mo’ d’esempio, Di Pietro, Vendola, i socialisti, le formazioni della sinistra che adesso non stanno in Parlamento, pezzi di società civile (Grillo?) eccetera, e costituire con questi un Nuovo Ulivo. Questo Nuovo Ulivo deve poi allearsi con gli altri: Casini, Rutelli e persino gli ex fascisti di Fini.
GDS, La Gazzetta dello Sport 28 agosto 2010
Bersani: «C’è gente precaria nella scuola, che dopo dieci, dodici anni viene mandata a casa. C’è gente che ha fatto il mutuo e ora non sa come pagarlo, gente disperata che va letteralmente a piangere nelle banche. Neanche i padroni delle ferriere fanno quello che stanno facendo Gelmini e Tremonti».
GDA, La Gazzetta dello Sport 3 settembre 2010
Pier Luigi Bersani dice di essere disponibile ad appoggiare un governo guidato da Tremonti
Claudio Cerasa, Il Foglio 25/09/2010
Veltroni ha fatto sottoscrivere a 75 parlamentari un suo documento di critica a Bersani. Bersani s’è infuriato e tutti gli altri hanno detto che non è questo il momento di dividere il partito.
GDA Vanity n.40 del 22/9/2010
[Poco prima dell’inizio dell’anno scolastico] È andato all’attacco addirittura il segretario del partito, Pier Luigi Bersani: «C’è gente precaria nella scuola, che dopo dieci, dodici anni viene mandata a casa. C’è gente che ha fatto il mutuo e ora non sa come pagarlo, gente disperata che va letteralmente a piangere nelle banche. Neanche i padroni delle ferriere fanno quello che stanno facendo Gelmini e Tremonti».
GDA La Gazzetta dello Sport 3 settembre 2010
La scuola comincia oggi, come tutti gli anni, tra polemiche, manifestazioni e lacune organizzative: soprattutto il problema delle classi senza insegnanti perché si è tardato a nominare i supplenti. La polemica più forte viene da Pierluigi Bersani, che ha chiuso la festa del Pd a Torino con un discorso in cui ha parlato anche di scuola: siamo in presenza – ha detto - del «più grande licenziamento di massa della nostra storia. Al di là dei problemi di prospettiva siamo a una vera e propria emergenza per la scuola, l’università e la cultura».
GDA La Gazzetta dello Sport 13 settembre 2010
la fragilità strutturale di Bersani sta nel fatto che, malgrado lo statuto, non è scontato che debba essere lui il candidato premier
Alessandra Sardoni, Il Foglio 29/09/2010
[Dopo le dichiarazioni di Marchionne a Che tempo che fa, sulla Fiat e sul lavoro in Italia] Pierluigi Bersani, segretario del Pd, ha detto che non possiamo diventare cinesi
Mario Deaglio, La Stampa 26/10/2010
Assessori, deputati, consiglieri, presidenti, sindaci, senatori, dirigenti e semplici militanti. Scrivono, si indignano, si lamentano, si sfogano, si incazzano e alla fine prendono e qualche volta lasciano. Perché sì, ogni lunedì mattina la scena è sempre quella: Pier Luigi Bersani arriva in ufficio, accende il computer, si collega alla rete, scarica la posta e trova sempre lo stesso messaggio: caro segretario, mi spiace, ma con grande dolore ho deciso di lasciare. [...] l’idea di Bersani – partito forte che diventa perno di una sterminata alleanza democratica che va dall’estrema sinistra all’estremo centro – è l’evoluzione perfetta di una vecchia teoria [di D’Alema]
Claudio Cerasa, Il Foglio 21/10/2010
Sul caso Ruby però si scatena intanto una vera e propria bufera politica. Secondo il segretario del Pd, Pierluigi Bersani, Berlusconi «dovrebbe andarsene».
corriere della sera online 30/10/2010
Berlusconi se ne vada". "Le notizie che emergono da Milano ci dicono una cosa chiara: Berlusconi non può stare un minuto di più in un ruolo pubblico che ha indecorosamente tradito" dice il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani.
30 ottobre 2010 repubblica online