Valerio Palmieri, Chi, n. 45, 10/11/2010, pp. 116-122, 10 novembre 2010
Giampaolo Letta. Vicepresidente e amministratore delegato di Medusa film. «E pensare che ho studiato legge per fare l’avvocato e ho lavorato sei anni in giro per il mondo per la Ferrari: il cinema mi ha preso la strada facendo»
Giampaolo Letta. Vicepresidente e amministratore delegato di Medusa film. «E pensare che ho studiato legge per fare l’avvocato e ho lavorato sei anni in giro per il mondo per la Ferrari: il cinema mi ha preso la strada facendo». Nel suo ufficio conserva il ritratto di Carlo Bernasconi, presidente storico di Medusa. «Lui mi ha tenuto a battesimo, gli devo molto, ci ha lasciato troppo presto per colpa di una malattia rara, l’amiloidosi. Con un gruppo di medici del Policlinico San Matteo di Pavia […], ci stiamo battendo per sensibilizzare l’opinione pubblica e finanziare la ricerca contro questa patologia […]». *** «Sono molto riconoscente a Berlusconi e ho lavorato con i suoi figli, prima Marina e poi Pier Silvio: siamo riusciti a ricreare il legame che c’è fra i nostri padri». *** Medusa, che è legata al premier, fa lavorare registi di sinistra. Non è strano? «Bernasconi mi insegnò a tenere la politica fuori dalla porta: a noi interessano le storie. Gli stessi registi ci riconoscono questa libertà. Solo Eugenio Scalfari, che stava lavorando con noi alla trasposizione di un suo racconto, si è tirato indietro. Lo rispetto, ma è una scelta». *** Farebbe politica come suo padre? «Mio padre ama definirsi “uomo delle istituzioni”, anche se è immerso nella politica. Io non ho mai pensato a questo percorso».