Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 10 Mercoledì calendario

Giampaolo Letta. Vicepresidente e amministratore delegato di Medusa film. «E pensare che ho studiato legge per fare l’avvocato e ho lavorato sei anni in giro per il mondo per la Ferrari: il cinema mi ha preso la strada facendo»

Giampaolo Letta. Vicepresidente e amministratore delegato di Medusa film. «E pensare che ho studiato legge per fare l’avvocato e ho lavorato sei anni in giro per il mondo per la Ferrari: il cinema mi ha preso la strada facendo». Nel suo ufficio conserva il ritratto di Carlo Bernasconi, presidente storico di Medusa. «Lui mi ha tenuto a battesimo, gli devo molto, ci ha lasciato troppo presto per colpa di una malattia rara, l’amiloidosi. Con un gruppo di medici del Policlinico San Matteo di Pavia […], ci stiamo battendo per sensibilizzare l’opinione pubblica e finanziare la ricerca contro questa patologia […]». *** «Sono molto riconoscente a Berlusconi e ho lavorato con i suoi figli, prima Marina e poi Pier Silvio: siamo riusciti a ricreare il legame che c’è fra i nostri padri». *** Medusa, che è legata al premier, fa lavorare registi di sinistra. Non è strano? «Bernasconi mi insegnò a tenere la politica fuori dalla porta: a noi interessano le storie. Gli stessi registi ci riconoscono questa libertà. Solo Eugenio Scalfari, che stava lavorando con noi alla trasposizione di un suo racconto, si è tirato indietro. Lo rispetto, ma è una scelta». *** Farebbe politica come suo padre? «Mio padre ama definirsi “uomo delle istituzioni”, anche se è immerso nella politica. Io non ho mai pensato a questo percorso».