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 2010  novembre 05 Venerdì calendario

Huffington Arianna

• (Arianna Stassinopoulos) Atene (Grecia) 15 luglio 1950. Giornalista. Ha fondato The Huffington Post, «il blog più influente al mondo» secondo il Guardian • «[...] straricca dopo il divorzio dal congressman milionario e bisex Michael Huffington, un repubblicano conservatore come lo era lei prima della “conversione liberal”, alla fine degli anni ’90. [...]» (Alessandra Farkas, “Corriere della Sera” 23/5/2008) • «[...] Nessuno sa dire esattamente quando [...] è diventata una delle protagoniste del giornalismo americano. Nel maggio 2006, quando il settimanale “Time” l’ha inserita nell’elenco delle cento persone più influenti del mondo? [...] quando [...] rivelò che stava per inaugurare un blog, i media americani avevano accolto quell’annuncio con il sarcasmo che si riserva agli eterni principianti. Fino ad allora lei era solo una bella signora bionda con uno spiccato accento greco, più nota per la sua attività di scalatrice sociale che per quella di giornalista, scrittrice e polemista. Di lei tutti sapevano che nel secondo matrimonio aveva sposato un miliardario che nel ’92 fu eletto deputato repubblicano. Nel 1997 divorziò e nello stesso anno annunciò una repentina svolta ideologica: da repubblicana a pasionaria della sinistra radicale. Nel 2003 si era addirittura candidata come indipendente a governatore della California, solo per ritirarsi un paio di mesi prima delle elezioni poi vinte da Arnold Schwarzenegger. A quel punto decise di dedicarsi a Internet fondando l’“Huffington Post” come risposta di sinistra al “Drudge Report”, un sito conservatore e pettegolo che è da anni uno dei più visitati del Web. Il nuovo sito di Arianna fu subito soprannominato, con una punta di scherno, il “blog delle celebrities” perché decine di personaggi famosi che lei incontrava ai cocktail avevano accettato di scriverci: attori come George Clooney e Diane Keaton, Gwyneth Paltrow e Warren Beatty, o primedonne della politica come l’ex senatore Gary Hart e l’ex candidato democratico John Kerry. Ma era solo l’inizio. Rapidamente la Huffington ha messo a punto una strategia vincente basata da un lato sugli articoli pubblicati dalla grande stampa nazionale e dall’altro su migliaia di blogger volontari. Al centro di tutto c’è la piccola redazione di Arianna, divisa tra la sua villa di Los Angeles e un ufficio a Manhattan, che sceglie gli articoli più rilevanti dei giornali, li aggrega e li rilancia con titoli aggressivi, mettendo in luce di volta in volta la perfidia di Hillary Clinton, l’inettitudine di George Bush, la corruzione dei vertici del Pentagono o la pochezza intellettuale di John McCain. L’“Huffington Post” non nasconde di essere schierato. La sua campagna a favore di Obama assume toni dichiaratamente militanti. Rappresenta un nuovo tipo di “parassitismo dell’informazione”, che usa il meglio dei servizi pubblicati dai media tradizionali fornendo ai lettori non solo una gerarchia di lettura, ma anche una precisa reinterpretazione della realtà grazie a titoli assai graffianti. “Non c’è solo la politica”, precisa la Huffington: “La metà delle pagine lette appartengono ad altre sezioni: Business, Entertainment, Living, satira. [...]”» (Enrico Pedemonte, “L’espresso” 3/7/2008).