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 2010  novembre 05 Venerdì calendario

I FONDI SOVRANI SCARICANO I PIGS - I

paesi a rischio debito dell’Eurozona perdono appeal. Alcuni tra i più importanti f0ndi di ricchezza sovrani cominciano a mostrare diffidenza per i bond degli stati periferici dell’Unione monetaria, quelli con i conti più disastrati.

Mosca ha già cancellato Irlanda e la Spagna dalla lista dei paesi nei quali il fondo sovrano russo può investire. Il motivo di questa mossa è spiegata sul sito internet del ministero delle Finanze: il governo vuol ridurre l’esposizione al rischio del suo portafoglio titoli. La lista della spesa resta così limitata ad Austria, Belgio, Regno Unito, Germania, Danimarca, Canada, Lussemburgo, Stati Uniti, Finlandia, Francia e Svezia.

Sulle orme del fondo russo si sta muovendo anche la Norvegia. IL suo fondo sovrano, il secondo al mondo con 520 miliardi di dollari di capitali nelle sue batterie, ha fatto sapere che i titoli di stato spagnoli sono diventati meno attraenti da qualche mese a questa parte, a causa delle crescenti tensioni sulla crisi del debito pubblico.

Queste decisioni hanno amplificato il movimento al rialzo degli spread di Grecia, Irlanda e Portogallo, considerate dai mercati gli anelli deboli dell’Unione monetaria. I segnali d’allarme dei fondi sovrani hanno infatti aumentato ancora di più l’incertezza nell’Eurozona, suggerendo che le possibilità di default o ristrutturazione del debito dei paesi sotto pressione stanno aumentando. Il rischio è che saranno solo le banche nazionali a comprare i rispettivi titoli di stato.

Il costo del debito in Irlanda (nonostante la nuova manovra di austerity varata dal governo, si veda il pezzo in pagina) è balzato al 7,85% per i titoli a dieci anni, 546 punti base sopra i corrispondenti bund tedeschi, quello della Grecia è salito all’11,38% (899 punti base lo spread) e quello portoghese è arrivato al 6,7% (431 punti lo spread).