Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 05 Venerdì calendario

Angelica Cappelli, 13 anni. Di Subiaco, era figlia di Anna, maestra alle elementari in una scuola di Tivoli, e del maresciallo dei carabinieri Lucio Domenico Cappelli, 40 anni, a detta di tutti genitore e marito irreprensibile e militare affidabile, professionale, flemmatico («la tranquillità fatta persona»)

Angelica Cappelli, 13 anni. Di Subiaco, era figlia di Anna, maestra alle elementari in una scuola di Tivoli, e del maresciallo dei carabinieri Lucio Domenico Cappelli, 40 anni, a detta di tutti genitore e marito irreprensibile e militare affidabile, professionale, flemmatico («la tranquillità fatta persona»). L’altro giorno l’uomo litigò per telefono con Angelica perché a suo giudizio stava troppe ore su Facebook, quando tornò a casa di nuovo la trovò al computer nella sua cameretta e allora, colto da raptus, impugnò la calibro 9 d’ordinanza e le sparò un colpo alla testa, uccidendola all’istante. Gli altri figli, Michela, di 15 anni, e Gabriele, di 10 anni, scapparono verso la strada urlando «aiuto, papà ci vuole uccidere» ma il Cappelli li inseguì premendo il grilletto altre quattro-cinque volte: Michela si beccò una pallottola nel torace e una nella gamba, Gabriele rimase illeso (la madre in casa non c’era, perché stava rientrando dal lavoro). Subito dopo l’uomo rientrò in casa, si puntò la pistola alla tempia e fece fuoco. Alle 18.30 in un appartamento in via XX Settembre a Subiaco, cittadina di montagna in provincia di Roma.