varie, 5 novembre 2010
Angelica Cappelli, 13 anni. Di Subiaco, era figlia di Anna, maestra alle elementari in una scuola di Tivoli, e del maresciallo dei carabinieri Lucio Domenico Cappelli, 40 anni, a detta di tutti genitore e marito irreprensibile e militare affidabile, professionale, flemmatico («la tranquillità fatta persona»)
Angelica Cappelli, 13 anni. Di Subiaco, era figlia di Anna, maestra alle elementari in una scuola di Tivoli, e del maresciallo dei carabinieri Lucio Domenico Cappelli, 40 anni, a detta di tutti genitore e marito irreprensibile e militare affidabile, professionale, flemmatico («la tranquillità fatta persona»). L’altro giorno l’uomo litigò per telefono con Angelica perché a suo giudizio stava troppe ore su Facebook, quando tornò a casa di nuovo la trovò al computer nella sua cameretta e allora, colto da raptus, impugnò la calibro 9 d’ordinanza e le sparò un colpo alla testa, uccidendola all’istante. Gli altri figli, Michela, di 15 anni, e Gabriele, di 10 anni, scapparono verso la strada urlando «aiuto, papà ci vuole uccidere» ma il Cappelli li inseguì premendo il grilletto altre quattro-cinque volte: Michela si beccò una pallottola nel torace e una nella gamba, Gabriele rimase illeso (la madre in casa non c’era, perché stava rientrando dal lavoro). Subito dopo l’uomo rientrò in casa, si puntò la pistola alla tempia e fece fuoco. Alle 18.30 in un appartamento in via XX Settembre a Subiaco, cittadina di montagna in provincia di Roma.