Varie, 4 novembre 2010
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Borrelli Antonio
• • «[...] Il 31 ottobre del 2002 era sindaco di San Giuliano di Puglia, un paesino del Molise che quel giorno fu sconvolto da una scossa di terremoto. Venne giù la scuola elementare, sotto le macerie morirono un’insegnante e 27 bambini fra cui Antonella, sua figlia [...] la Corte di Cassazione ha emesso la sentenza definitiva [...] due anni e undici mesi che l’ex sindaco non sconterà perché rientrano tutti nell’indulto varato a suo tempo dal Governo Prodi. [...] Il 31 ottobre del 2002 Borrelli si precipitò fra le macerie a scavare con le mani in cerca della figlia. Proprio come gli altri genitori, che però lo isolarono riversandogli addosso la colpa della sciagura. Borrelli ha resistito poco in paese, si è trasferito in un borgo vicino “inseguito dalle accuse di gente cattiva, per la quale incarno il diavolo solo perché ero sindaco al momento della tragedia”. Eppure i giudici lo ritengono colpevole di omissioni gravissime: aprì la scuola ai bambini dopo l’innalzamento di un piano senza che fosse fatto neanche il collaudo. “Ma nessuno, nè la Provincia nè la Regione avevano sollevato problemi sulla sicurezza [...] Perché avrei dovuto farlo io? San Giuliano, a quell’epoca, non era neanche dichiarato territorio ad alto rischio sismico...”» (Fulvio Milone, “La Stampa” 29/1/2010).