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 2010  novembre 04 Giovedì calendario

I MIRACOLI DI CECCHERINI CIAMBELLANO DEGLI EDITORI

Il giovane fiorentino Andrea Ceccherini non ama gli argomenti volgari e così, è impossibile capire dal sito della sua azienda, l’Osservatorio Permanente Giovani-Editori, chi paga. Certo è che per questa peculiare Onu degli editori italiani la stagione 2010-2011 è partita sotto i migliori auspici. “Il quotidiano in classe”, l’iniziativa di punta, compie dieci anni con cifre record. Saranno un milione 800 mila gli studenti delle medie superiori che saranno pilotati da 45 mila insegnanti alla scoperta della lettura dei giornali. Con uno sforzo organizzativo non indifferente: 17 quotidiani, soprattutto Corriere della Sera e Sole 24 Ore, più vari giornali locali, la Gazzetta dello Sport e da quest’anno l’Osservatore Romano, mettono a disposizione le copie a prezzo scontato, le edicole distribuiscono, 34 Fondazioni bancarie pagano. In tutto una diffusione calcolabile in 150 mila copie medie al giorno, equivalenti a un quotidiano di robuste dimensioni. Ma è solo una stima, perché Ceccherini è più incline alla retorica che alle cifre.
Un nuovo
Gianni Letta
GIURA DI BATTERSI per “tutti quei giovani che vogliono cambiare il mondo, che credono nel valore rivoluzionario di un’idea”, e la sua idea è stata davvero rivoluzionaria per il suo successo. Giovanotto affabile e talmente levigato nel look e nei modi da essere considerato unanimemente il nuovo Gianni Letta, Ceccherini parte da un record: non avendo terminato gli studi in Giurisprudenza, è probabilmente l’unico italiano ad aver risolto il problema conseguendo a soli 27 anni una laurea honoris causa. Per la precisione gliel’ha conferita l’Università privata Isfoa, che oltre a Ceccherini ha insignito anche il ciclista Mario Cipollini e il cantante Peppino di Capri. L’Isfoa, distributrice di diplomi di dubbia validità, operante nello Stato americano del Delaware, a Lugano, a San Marino, a TiranaenelBelize,èstatacondannatanel 2006 dall’Antitrust per pubblicità ingannevole proprio per l’uso della parola Università.
Tutto ciò non vieta a Ceccherini di esibire la laurea nel curriculum ufficiale e non gli impedisce di portare avanti una meritoria opera di educatore dei giovani. L’idea rivoluzionaria gli venne dieci anni fa, dall’incontro con due editori di peso, l’allora presidente della Rcs (Corriere della Sera) Cesare Romiti e il padrone della Monrif (Qn, Il Resto del Carlino, Il Giorno, La Nazione) Andrea Monti Riffeser. Da una parte Ceccherini si è proposto come punto di riferimento per una sorta di Cernobbio degli editori e, da allora, il suo Osservatorio non ha smesso di sfornare convegni dai titoli altisonanti, l’ideale per imprenditori, manager e grandi direttori di giornale in cerca di un palcoscenico di prestigio. Dall’altra il ragazzo di Firenze ha messo in campo un indiscutibile talento organizzativo e ha fornito all’ansimante editoria italiana una strategia di abbordaggioaigiovaniinfugadallacarta stampata.
Prevale però l’immagine da salotto, culminante nell’imperdibile convegno sul futuro dell’informazione che si tieneaBagnaia,inprovinciadiSiena,in uno splendido residence rurale di proprietà di Riffeser. Gad Lerner, uno dei rari giornalisti “togati” che hanno preso pubblicamente le distanze da Ceccherini, lo ha così salutato dal suo blog: “Non ho mai messo piede a un’iniziativa di Ceccherini, così come non capisco tuttora cosa ci sia davvero dietro il raduno annuale di tante stimabili persone recalcitranti ma convinte che bisogna esserci. Non ho motivo di dubitare che a Bagnaia, dove si raduna il gotha, tutto sia perfettamente in regola. Ma non mi è mai piaciuto intorno al Ceccherini questo alludere, sollevando gli occhi al cielo, all’obbligo di frequentare la sua Bagnaia: per via delle copie dei quotidiani diffuse chissà come tramite suo nelle aule scolastiche italiane; oppure, sussurrato a voce ancor più bassa, perchè egli si sarebbe piazzato nel bel mezzo di chissà quale pseudomassonico accrocco. (…) Appuntamenti per poteri deboli che vogliono ancora darsi arie da poteri forti”.
250 giovani
per ogni potente
PARTITO dalla politica con il movimento Progetto Città, che vede tra i finanziatori l’impresa di costruzioni Baldassini Tognozzi Pontello e la Italbrokers di Franco Lazzarini (noto per le amicizie in casa Pd), Ceccherini oggi coltiva con applicazione maniacale la sua Cernobbio. Sei anni fa offrì a John Elkann la platea per il suo primo discorso in pubblico, l’anno scorso ha tenuto a battesimo l’anteprima del dialogo tra Massimo D’Alema e Gianfranco Fini, sistematicamente offre a grandi banchieri come Cesare Geronzi, Giovanni Bazoli o Corrado Passeralaribaltadiunbeneficoincontro con i giovani. Davanti alla sua cortesia impareggiabile tutti diventano più buoni, e Massimo D’Alema ha fatto una delle poche marce indietro della sua vita: “Anni fa, in uno scatto d’ira, dissi sui giornali: ‘Lasciateli in edicola’. Oggi faccio ammenda di quella frase e dico: comprate i giornali e leggeteli”. La religione della trasversalità sconfina nel culto dell’equivicinanza, cosicché ogni volta Ceccherini, per non sbagliare, fa partire un comunicato dove gli studenti “provenienti da tutta Italia” sono sempre, invariabilmente 250. In 250 lo hanno accompagnato al Quirinale per la presentazione a Giorgio Napolitano del “Quaderno della Costituzione”,in250hannoascoltatoLuca Cordero di Montezemolo, in 250 sono provenuti da tutta Italia per la palpitante premiazione del concorso “Giovani, energia del futuro”, tenuta dall’amministratore delegato dell’Eni Paolo Scaroni. Sì, perché l’altra specializzazione di Ceccherini è la moltiplicazione delle iniziative, sempre caratterizzatedalfattocheperdescrivere il vino ai giovani chiama l’oste. Così l’Eni finanzia il progetto per la diffusione della conoscenza dei temi energetici, Intesa Sanpaolo sponsorizza la seminadellaculturafinanziaria,leFondazioni bancarie curano l’apostolato della sussidiarietà.
Naturalmente gli sponsor pagano, anche se Ceccherini ama l’eufemismo, e quindi sul sito del suo Osservatorio non compaiono mai parole come euro o finanziatori. Gli editori sono “alleati” e le Fondazioni bancarie danno “supporto”, e l’Osservatorio non si sa che figura giuridica sia, c’è solo scritto che è un’organizzazione. Di un bilancio neppure una traccia. Eppure la definizione più adatta a Ceccherini è quella sceltadallaRegioneToscanaquandolo ha premiato con il prestigioso “Gonfalone d’argento”: imprenditore, cioè uomo che sa far tornare i conti. Contribuisconoglieditori,ele34fondazioni “alleate” pagano, pagano tutte e profumatamente, come è naturale. Dai 168 mila euro della Fondazione Bnc ai 150 mila della Fondazione Cariplo di Giuseppe Guzzetti, dai 45 mila della Cariparma ai 40 mila dell’Ente Cassa di Firenze, e via via scendendo fino ai 10 mila euro della Fondazione Cassa di Risparmio di Savigliano e ai 1.500 di quella di Ascoli Piceno. Non si butta via nulla.AnchelaFondazioneBancodiSicilia ha dato nel 2009 i suoi buoni 80 mila euro a Ceccherini, ma il presidente Giovanni Puglisi, che dà anche 168 milaeuroalComunediPalermoperilpremio letterario Mondello e di quella giuria è presidente, ha ottimizzato: nel 2007 ha conferito al piccolo Letta di Firenze anche il premio speciale del presidente della giuria. La motivazione non è pubblicata, ma la si può intuire.