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 2010  novembre 04 Giovedì calendario

“SPATUZZA? CONVERTITO GRAZIE A DON PUGLISI”

Pubblichiamo il testo dell’intervista-video all’ex cappellano del carcere di massima sicurezza de L’Aquila don Massimiliano De Simone, andata in onda ieri sera a Exit, il programma di La7 condotto da Ilaria D’Amico
Gaspare Spatuzza è un uomo nuovo, si è pentito dei suoi crimini e si è convertito alla religione. Ne è sicuro il suo confessore, don Massimilano De Simone, ex cappellano del carcere di massima sicurezza de L’Aquila: “Il vero incontro con Cristo, Spatuzza l’ha fatto dopo la morte, il martirio, di don Pino Puglisi”. Il prete-coraggio che Spatuzza vide morire davanti ai suoi occhi, quel 15 settembre 1993 a Palermo, quando faceva parte del commando di morte insieme all’altro killer, Salvatore Grigoli: un colpo alla nuca uccise don Puglisi. Le dichiarazioni di don De Simone comparse sui giornali fino ad oggi erano tratte dall’interrogatorio della Direzione investigativa Antimafia, depositato in occasione dell’udienza d’appello a Torino del processo Dell’Utri (4 dicembre 2009). Prima di parlare ad Exit non aveva mai rilasciato interviste: “Mi telefonavano continuamente. Ma a nessuno interessava parlare della vita spirituale di Spatuzza, interessava altro, a me interessava solo il suo incontro con Dio”.
Ritiene autentica la conversione di Spatuzza?
È vera, verissima. Non ha chiesto sconti in cambio del suo pentimento. Spatuzza ha cercato un qualcosa per l’incontro con Cristo. Ha trovato in me e negli altri cappellani, perchè la conversione è iniziata prima, il sicomoro, l’albero per vedere bene Gesù. Dopo di che da lì lui ha iniziato la sua conversione, ha capito quelli che erano i suoi sbagli, ha capito il male che aveva fatto, e voleva riparare in merito.
Quando parliamo di conversione, si tratta di una
conversione che lei ha
percepito vera?
Vera, verissima, verissima perché a me non risulta, almeno nei nostri colloqui che lui abbia chiesto chissà che cosa, uscire, avere degli sconti di pena o quant’altro. Anzi, lui ha sempre detto che il carcere era il posto opportuno per portare avanti quella che era la sua preghiera nel silenzio, nella contemplazione. Anche perchè lui dice: io ho sbagliato e devo pagare. Lo dice lui, non è che altri lo dicono per lui. Ovviamente non si riportano i morti in vita, però almeno si rende giustizia a queste persone che per il braccio della mafia, insomma, hanno perso la vita . Ma il vero incontro con Gesù Cristo, lo Spatuzza l’ha fatto dopo la morte di don Pino Puglisi. Perché è Puglisi, il martiro di Puglisi, che ha portato la conversione di Spatuzza. Questo è importante. E lui dal sorriso di don Puglisi che moriva, non le smorfie di dolore ma un sorriso, in quel sorriso ha letto tante cose, ha letto appunto la misericordia di dio, tant’è vero che io... le volte che ho visto piangere lui nei racconti, nelle meditazioni era proprio quando ricordava la figura di don Puglisi. Questa figura che lo ha totalmente sconvolto, lo ha cambiato dentro. Cioè io in quello ho visto la grandezza di dio, che non ha paura dei muri di cinta di un carcere. Dio ha trovato il cuore aperto di Spatuzza.
L’hanno assalita quando è uscita la notizia di Spatuzza, il suo interrogatorio...
Sì, telefonavano continuamente. Non interessava come notizia parlare della vita spirituale, interessava altro. A me non interessava, invece, il resto.
Nell’interrogatorio anche i magistrati hanno cercato di capire la veridicità di questa conversione?
Sì, il cammino che aveva fatto. Se era vero che aveva fatto un cammino. Si è sceso in particolari. Poi lì le cose, quello che poi rispondi devi rispondere non è che puoi omettere le situazioni.
Che effetto le ha fatto quando si è accorto che una cosa così seria come un miracolo, una conversione, un momento fondamentale del Cristianesimo, veniva utilizzato da una parte o dall’altra per accreditare la propria tesi su Gaspare Spatuzza?
Bè, duemila anni fa è successa la stessa cosa. Strumentalizzate le parole di Gesù, le parole di Gesù facevano male. Gesù diceva delle grandi verità. È stato molto più comodo inchiodarlo sul legno della croce.
Mi dica padre: secondo lei, qual è il valore della verità, nella nostra vita quotidiana?
La verità? La verità ci rende liberi, la verità rende libero l’uomo.