Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 04 Giovedì calendario

GIOCATORE STELLARE

Quando le ragazze lo vedono, si avvicinano e chiedono l’autografo. Siamo in California e divi del piccolo e grande schermo se ne incontrano spesso. Però Sam Witwer è diverso: l’attore di 33 anni è diventato famoso non per le parti minori recitate in "Er", "Battlestar Galactica" e "Dexter", ma per un ruolo da protagonista in un videogioco.

È infatti Starkiller, l’Apprendista, il personaggio principale di "Star Wars": il potere della Forza, di cui esce in questi giorni il secondo capitolo su PlayStation 3, Xbox 360 e Wii. «I miei colleghi mi invidiano – spiega a Nòva24 – e non trovo che gente che mi dice quanto sono fortunato, perché sto facendo qualcosa di davvero incredibile». Witwer presta volto e corpo alle riprese in motion capture realizzate nello Skywalker ranch di George Lucas, cuore della LucasArts, con una qualità e finezza di ripresa degna dei Naavi di "Avatar". È lui il protagonista del nuovo fiume in cui si è incanalata la Forza, la nuova strada cioè che ha preso la saga di "Guerre Stellari", di cui si approssima anche il lancio dell’edizione 3D rimasterizzata dei film classici.

Il confine di una storia è la fantasia di chi la crea, non il medium attraverso il quale essa ci raggiunge. L’impero mediatico di George Lucas è stato costruito con questo scopo in mente: la crossmedialità. Compatto ed efficiente, ruota intorno ai due centri di produzione, il campus di San Francisco nella zona nord della città (Letterman Center al Presidio) e il ranch Skywalker, a mezz’ora di auto dalla Baia.

In questi due spazi Lucas ha creato un mondo separato e integrato verticalmente: produce audio e video digitale (con uno dei più grandi e moderni studi di ripresa in motion capture al mondo), montaggio, post-produzione, effetti speciali con Industrial light and magic, computer grafica e animazione digitale grazie alla sofisticata render farm che fa competizione a quella di Pixar (e con la quale spesso collabora), videogiochi con uno studios paragonabile a quello dei grandi del settore.

Si è così realizzato il sogno dell’allievo della scuola di cinema di Los Angeles che insieme agli amici Steven Spielberg e Francis Ford Coppola ha inventato il concetto di blockbuster e rivoluzionato il mercato della creazione, distribuzione e sfruttamento commerciale dei film (storico l’accordo grazie al quale Lucas mantenne i diritti per tutti i prodotti derivati e derivabili da "Guerre Stellari").

La circolarità dei processi di narrazione, che oggi si spostano trasversalmente su mezzi differenti per raccontare «la stessa storia quasi con le stesse parole» (per parafrasare il titolo di un libro sulla traduzione di Umberto Eco) prelude a un ritorno ai canoni classici: nascono le nuove mitologie e i nuovi aedi. Del Potere della Forza, che nasce come videogioco ma che è a tutti gli effetti la vera terza trilogia di "Guerre Stellari", è stato fatto anche un fumetto e un libro. Quest’ultimo, scritto a partire dalla storia creata da George Lucas e Haden Blackman, è di Sean Williams, autore australiano che ha già scritto una mezza dozzina di romanzi ambientati nell’universo di "Guerre Stellari". La storia regge, la narrazione è "pulp" ma non disprezzabile. Insieme alla professionalità degli autori commerciali, c’è infatti lo zampino della "scuola Lucas": un battaglione di revisori sovrintende a tutti i progetti interni alla LucasArts relativi a "Guerre Stellari" (o agli altri franchising come "Indiana Jones") per garantire la continuità e la coerenza delle imprese.

«Abbiamo avuto la massima libertà creativa – dice lo sceneggiatore e produttore esecutivo del Potere della Forza II, Julio Torres – e abbiamo potuto creare un gioco divertente e innovativo, ma anche rispettoso del canone di "Star Wars"». Soprattutto il canone: non si muove foglia nelle decine di unità produttive della LucasArts e delle altre controllate, senza che venga mantenuto il più ferreo controllo su storie, personaggi e intrecci. Il Potere della Forza è ambientato fra la prima e la seconda trilogia e racconta, dopo la caduta della Repubblica e la nascita dell’Impero, la nascita della Ribellione che poi sarà il punto di partenza per il primo film girato di "Guerre Stellari" nel 1977. Come un anello, la storia tende a chiudersi e a far tornare tutto.

«Non possiamo dire come sarà né se ci sarà mai una nuova trilogia di "Guerre Stellari"», ripetono in coro tutti i funzionari della LucasArts. George Lucas sull’argomento è inamovibile e silenzioso come una sfinge. Le voci però si ricorrono, e i produttori coinvolti nel progetto negano con gli occhi dolci, quasi liquidi, quando gli si chiede se sarà proprio Il Potere della Forza a diventare il prossimo film. La storia dell’Apprendista di Darth Vader che diventa "buono" e che inizia la lotta per ribaltare l’Impero ha toni cupi, è più dura, meno divisa tra bianco e nero, buoni e cattivi: più adatta ai nostri tempi. Forse la vedremo anche al cinema. Adesso è su console e pc, in libreria e in fumetteria. Con quel nome, Starkiller, che nella prima sceneggiatura di "Star Wars" doveva essere quello di Luke Skywalker.