Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 04 Giovedì calendario

Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 16 - Edmund White, Ritratto di Marcel Proust, Lindau 2010, 18 euro

Il Fatto. Libro in gocce. Puntata numero 16 - Edmund White, Ritratto di Marcel Proust, Lindau 2010, 18 euro. Rif. Database libro 1394376 Rif. Biblioteca 217892 MARCEL Marcel Proust, madre ebrea, nessun titolo nobiliare, bassino, malato, gay. MADELEINE La madeleine imbevuta nel tè dal piccolo Charles nella Recherche. Per gli snob del bon ton se la famiglia Proust non avesse coltivato l’abitudine d’intingere dolci nelle bevande la letteratura mondiale sarebbe stata più povera BACI Da bambino non riusciva a prendere sonno senza il bacio della madre. LONDRA Alla fine dell’Ottocento gli uomini della buona borghesia parigina fumavano sigari avvolti in anelli di carta dorata e indossavano camicie mandate a lavare e stirare a Londra. FELICITÀ «Vivere accanto a tutti quelli che amo in mezzo all’incanto della natura, con una quantità di libri e spartiti, e non lontano da un teatro francese» (la sua idea di felicità). INFELICITÀ «Essere separato dalla mamma» (la sua idea di infelicità). ARIA A dieci anni la prima crisi d’asma, tornava dal passeggio al Bois de Boulogne, a Parigi. «Un bambino che da quando è nato respira senza nemmeno rendersene conto non sa quanto l’aria che gonfia così dolcemente il suo petto, tanto da non accorgersene neppure, è essenziale alla sua vita». BIANCOSPINI Famiglia, amici, servitori, tutti tirannizzati dalle sue esigenze e dai suoi capricci. Per vedere i biancospini in fiore si faceva portare su una carrozza ermeticamente sigillata. BAFFETTI I ragazzi di cui si innamorò: Daudet, de Flers, Hahn. Tutti con baffetti e occhi scuri. SFUMATURE Pigro e indifferente, rimase fedele a vita all’arredamento di famiglia: «Avevo il diritto di non dare delle sfumature alle mie stanze». QUI «Com’è brutto qui da voi» (la volta che Oscar Wilde, invitato a casa Proust, vide il mobilio e se ne andò). PARODIE Ammirava Balzac e Flaubert dei quali si divertiva a imitare lo stile: «Bisogna fare una parodia volontaria per poter dopo di ciò ridiventare noi stessi e non continuare a fare una parodia involontaria per tutta la vita». EREDITÀ Dopo la morte della madre scoprì d’avere ereditato una fortuna, 6 milioni di dollari d’oggi. AZIONI Regalava mance anche del 200 per cento, acquistava azioni per i loro nomi poetici: Tanganyica Railway, Australian Gold Mine ecc. LUCE «Sono passate sessanta ore da quando, non dico ho dormito, ma ho spento la luce elettrica» (lettera del giugno 1908 all’amico Robert Dreyfus, mentre era in piena fase creativa). 712 PAGINE «Dopo 712 pagine di questo manoscritto non si ha nessuna idea di quello di cui si tratta» (la risposta dell’editore Fasquelle a cui aveva inviato la prima parte della Recherche). OTTUSO «Sarò ottuso, ma non capisco come si possano scrivere trenta pagine per raccontare come ci si rigira nel letto prima di addormentarsi» (il direttore della terza casa editrice che scartò la Recherche). USCITA Il 14 novembre 1913 uscì Dalla parte di Swan, il primo libro della Recherche. AGOSTINELLI Alfred Agostinelli, di cui si innamorò perdutamente nel 1913. Lo riempiva di soldi e per alcuni mesi vissero nella stessa casa, insieme anche ad Anna, la moglie di Agostinelli. La coppia se ne andò senza dire niente la mattina del 1° dicembre, mentre Proust dormiva. AEREO Devastato dall’abbandono, assoldò un investigatore privato e regalò un aereo al suo amante. Dopo due mesi di lezioni Agostinelli volò sul Mediterraneo, sbagliò una manovra e si schiantò nell’acqua. Morì andando a fondo col rottame dell’aereo. SUGHERO Nel 1917 non usciva quasi più dalla sua stanza rivestita di sughero. Pesava non più di 45 chili. Riceveva al Ritz, una pelliccia sopra l’abito, senza mai togliersi il cilindro. LUCE Si potevano aprire tende e finestre solo nella sua stanza da letto e in cucina. Si poteva pulire solo quando lui non c’era. Mai prima delle dieci di sera. SPUTI Sospettavano s’eccitasse nei preliminari profanando con sputi e insulti oggetti sacri e fotografie della madre. PETTEGOLA “Proust is a Yenta”, lo slogan stampato negli anni ’70 su una maglietta di New York. Yenta, in yiddish “pettegola”. Notizie tratte da: Edmund White, Ritratto di Marcel Proust, Lindau 2010, 18 euro.