Leggo 4/11/2010, 4 novembre 2010
«SIAMO I BANDITI PIU’ BRAVI DEL MONDO»
T’aspetti il passamontagna, invece Dandi ha uno zuccotto da rapper. Il Freddo, in giacca e cravatta, sembra un cassiere di banca, non uno che la svaligia. Bufalo ti stringe la mano con un sorriso da bravo ragazzo e parla un italiano da universitario: «Lo slang romanesco? L’abbiamo studiato vedendo i vecchi filmati di Pasolini, nel Romanzo mica senti dire ”Bella regà”, parliamo come in quegli anni lì». E Libano, garbato e sorridente, strappa la prima domanda: ma quello sguardo truce dove l’ha lasciato? «Al photoshop».
Ma quelli veri, i banditi, li avete visti? La foto col vero Dandi, Renatino, nella pozza di sangue?
Bufalo: «Visto tutto».
Dandi: «Certo, abbiamo letto, studiato. E guidato le macchine che non c’avevano il servo sterzo».
Altri tempi. Veniamo a noi, a oggi: a vostro figlio fareste vedere «Romanzo Criminale»?
Bufalo: «Sì, dai 12 anni in su, ma glielo farei vedere tutto. Intendo anche questa seconda serie, così vedono anche come finiscono».
Dandi: «Al mio di figlio sì. La responsabilità è mia per come lo educo».
Freddo: «Sì, con me e sua madre vicini».
È educativo mostrare in una fiction il bene e il male in questo modo? Per esempio, il commissario Scialoja - che dovrebbe rappresentare il bene - non risulta così simpatico.
Freddo: «Questo è un giudizio vostro. Marco (Bocci, Scialoja nella serie, ndr) ha tante fan. Poi l’educazione sul bene e il male si insegna in famiglia e a scuola. La tv, l’arte, il teatro, sono intrattenimento. Siamo più diseducativi noi su Sky alle 21, oppure tette e culi ovunque alle tre del pomeriggio?»
Libanese (ride): «Bunga bunga».
Bufalo: «Io dai 12 anni in su farei vedere anche il Padrino I e II e i film di Scorsese e Coppola. Li ho visti tutti e la mia fedina penale è pulitissima».
Dandi: «Allora devo stare attento a non fargli vedere Spider-man, altrimenti mio figlio si butta dalla finestra».
Freddo: «Questi discorsi presuppongono sempre che lo spettatore abbia 12 anni. Mi sono rotto le palle di una tv che mi tratta da cretino. E mi bombarda passivamente. Io ho uno spirito critico. Il problema vero è che se si crea una fiction che alza gli standard crea scompiglio. Noi invece siamo la normalità».
Bufalo: «Sono le altre fiction che dovrebbero migliorare. E poi i nostri personaggi non sono degli eroi. La mitizzazione è frutto di un prodotto fatto bene».
La critica più dura l’ha fatta il sindaco di Roma, Alemanno. Cosa gli rispondete?
Libanese: «Che il giorno prima di attaccarci mi ha chiesto un autografo per il figlio, pazzo di Romanzo Criminale».
Dandi (ride): «Eccolo, lo sapevo: ha sganciato la bomba».
La Rai avrebbe mai prodotto Romanzo Criminale?
Freddo: «Non così come l’ha prodotto Sky».
Dandi: «La Meglio Gioventù quanto tempo rimase nel cassetto?».
Libanese: «L’avrebbero fatta sì, coi loro standard da tv generalista. Pensate: quando Romanzo è andato in replica in seconda serata su Italia 1, mi chiesero di doppiare un rutto».
Bufalo: «E parliamo del canale libero di Mediaset. Comunque il Moige (Movimento dei genitori, ndr) l’avrebbe bloccata».
Placido rimase prigioniero del ruolo del commissario Cattani ne «La Piovra». Non avete paura di fare la stessa fine?
Freddo: «Sicuramente sì. Ma se io tra 25 anni verrò ricordato per essere stato il Freddo, sarò soddisfatto. Significherebbe che un segno nella mia carriera l’ho lasciato».
Libanese: «A me l’etichetta del Libanese va benissimo».
Girereste la terza serie?
Freddo: «Mi dovrebbero dare un sacco di soldi».
Dandi: «Stefano Sollima (il regista, ndr) con questa seconda serie ha esaurito tutto quello che voleva dire».
Bufalo: «Statene certi: Romanzo 3 non si farà».
Che effetto vi ha fatto confrontarvi con Accorsi, Favino, Rossi Stuart, Santamaria e gli altri attori del film di Placido?
Libanese: «Per me Favino è un mito. L’ho conosciuto a una festa e sembravo una quattordicenne che aveva appena incontrato Britney Spears: sono riuscito solo a dirgli che fumo sigarette della sua stessa marca».
Dandi: «Sono amico di Claudio Santamaria. Gli dissi solo che andavo al provino».
Freddo: «Noi eravamo i fratelli piccoli. Non ci conosceva nessuno, ho sempre pensato che non ci poteva essere alcun tipo di paragone».
Com’è cambiata la vostra carriera e la vostra vita privata?
Freddo: «Scrivete tranquillamente: sul conto ho 1600 euro. A chi pensa che nello spettacolo ci siano solo Ferrari e champagne, dico che economicamente non c’è stata nessuna svolta. Le proposte ci arrivano, ma il paradosso è che in Italia senza fiction non fai cinema perché non ti conosce nessuno. Ma se fai fiction sei troppo televisivo e quindi è tutto sempre difficile».
Bufalo: «Io le proposte le ho avute, ma è difficile trovare i soldi per realizzarle».
Eravate sul red carpet del Festival di Roma a manifestare contro i tagli al Fondo unico dello spettacolo?
La Banda in coro: «Certamente».
Freddo: «In Francia c’è un sistema che preserva e mantiene la cultura in ogni aspetto della vita quotidiana di ogni singolo cittadino. Qui non è più così da 20 anni, si è perso il significato di parole come cultura e dignità».
Bufalo: «Non c’è più il senso dell’imbarazzo».
Dandi: «Con la crisi i tagli sono necessari, ma quelli al cinema sono definitivi e senza soluzione».
Torniamo a Romanzo. La seconda serie sarà all’altezza della prima?
Bufalo: «C’ho un’ansia addosso. Però non l’ho vista, a parte qualche pezzo che ho dovuto doppiare».
Dandi: «Me la sto a fa’ sotto».
Come? Non l’avete vista?
Libanese: «A me, che sono morto, la serie l’hanno fatta vedere. È bellissima».
Freddo e Dandi: «Si gira pezzo per pezzo, vedremo le prime due puntate con voi all’anteprima del 10 novembre».
Non credete che sia una fiction troppo romana?
Libanese: «No. Io in questo periodo ho viaggiato molto e ho scoperto per esempio che a Parma l’hanno vista tutti».
Potendo cambiare ruolo, chi vorreste interpretare?
Libanese: «Il commissario Scialoja».
Dandi: «Patrizia (la prostituta sua amante, ndr)».
Partecipereste al Grande fratello?
Freddo: «Manco morto».
Bufalo: «A fare che?»
Libanese: «Io sull’Isola dei famosi andrei di corsa, perché sono un troglodita».
Freddo: «Vi racconto un aneddoto: due amiche di mia madre erano convinte che fossi riuscito a fare l’attore andando a battere le mani alla De Filippi».
Nella serie che comincia il 18, le donne che ruolo avranno?
Dandi: «Patrizia ci sarà come sempre».
Freddo: «Tra me e Roberta (Alessandra Mastronardi, ndr) ci sarà un bel tira e molla e sangue a volontà. E arriva Donatella (Giovanna Di Rauso, ndr), personaggio tosto che sarà molto vicino alla Banda e avrà una storia con qualcuno di noi».
Dite di non aver visto il prodotto finito, ma sarà all’altezza della prima parte?
La Banda: «Boh». Poi ridono. Quelli veri avrebbero detto «ce poi giurà, scrivetelo cor sangue».