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 2010  novembre 04 Giovedì calendario

«Nadia accusa Berlusconi? Ma lei racconta balle a tutti» - Quando ha letto i giorna­li con le prodezze di Nadia è rimasto a bocca aperta: «Lei ad Arcore? Lei a letto con Berlusconi? Non ci posso credere»

«Nadia accusa Berlusconi? Ma lei racconta balle a tutti» - Quando ha letto i giorna­li con le prodezze di Nadia è rimasto a bocca aperta: «Lei ad Arcore? Lei a letto con Berlusconi? Non ci posso credere». Perché non ci crede, si­gnor Rota? «Perché penso che si sia in­ventata tutto. Per come l’ho conosciuta io, è una perso­na capace di mettere in fila tante frottole». Una gran narratrice? «Ma no, una modesta con­taballe. Una che combatte­va per sopravvivere, con tan­ti problemi sulle spalle e la capacità di raccontare una cosa per un’altra». Lucio Rota un’idea sulla escort sbucata alla Procura di Palermo se l’è fatta. E se l’èfatta in tempi non sospet­ti: più o meno cinque anni fa quando diede in gestione a Nadia Macrì e al suo fidanza­to un bar di sua proprietà al­la periferia di Reggio Emilia, sulla strada che porta a Scan­diano. Un’esperienza burra­scosa, durata pochi mesi. Signor Rota, com’era la coppia? «Per me fu un disastro. Un infortunio. Un errore da non ripetere». Perché? « Per tante ragioni. Tanto per cominciare, non sapeva­no fare i baristi, né lui né lei. Anzi, per come me li ricordo non avevano molta voglia di lavorare. Poi spesso veniva­no alle mani». Si picchiavano? «Li ho visti menarsi, e for­te, con i miei occhi. Tutto il quartiere sapeva che erano due personaggi violenti». Anche lei o solo lui? « No, tutti e due. Nadia era una donna violenta. E, se mi permette, una gran balli­sta ». Balle? «Altro che. Era capace di inventare qualsiasi cosa. Ed era una persona totalmente inaffidabile». Addirittura? «Ma sì. Ti diceva una cosa la sera e il mattino dopo cam­biava versione». L’affitto lo pagava? «Mai visto un euro. Lei ti diceva: “Guardi, domani le verserò i soldi”. Io aspettavo e il giorno dopo non succe­deva assolutamente niente. Così per settimane, anzi per mesi». Poi? «Poi ho rimediato all’erro­re ». Li ha cacciati? «Li ho mandati via». Più precisamente, in che periodo le ha affidato il bar? «Dovrei controllare. Ricor­do che lei era incinta. Quan­do il caso è scoppiato, l’altro giorno, ho letto sui giornali che lei entrò in contatto con Brunetta perché volevano portarle via o le avevano ap­pena portato via il figlio pic­colo ». Esatto. Brunetta ha con­fermato l’incontro e l’ha collocato nel 2006. «Quindi ne deduco che io ho incontrato Nadia e il suo uomo un po’ prima». Nel 2005? «Direi di sì. Nel 2005». In seguito? «Mai più saputo nulla di lo­ro fino all’altro giorno. Poi siete arrivati voi giornalisti a farmi domande, iniziando dal Giornale di Reggio ». Nadia sarebbe stata intro­dotta al mondo della poli­tica da un’amica, Perla Genovesi, ex assistente del parlamentare Pdl En­rico Pianet­ta. L’ha co­nosciuta? «No, il no­me della Ge­novesi l’ho let­to per la pri­ma vota in questi giorni sui quotidia­ni. Dunque, che idea s’è fatto di que­sta storia? «Credo di averle già esposto il mio punto di vista. Nadia era una persona da prendere con le pinze. Poi non posso sapere se quello che dice sia vero, verosimi­le, falso o un miscuglio di ve­rità e menzogne. Però, se posso esprimere un pare­re...». Prego. «Credo che molto sia frut­to della fantasia». Non crede a Nadia? «No,però questa è un’opi­nione, non ho elementi con­creti. Diciamo che mi baso sui miei ricordi». I fatti narrati sono poste­riori. «Infatti. Lei gestiva il bar prima di cominciare, se l’ha cominciata, questa secon­da vita di cui ha parlato alla Procura di Palermo. Di quel che è accaduto dopo, grosso­modo dal 2006, non so nul­la. Leggo sui giornali che an­che la Procura di Palermo avrebbe più di un dubbio su quel che lei ha raccontato. Io non posso aiutarli». Anche Brunetta è furioso e ha dichiarato: «Le affer­mazioni di questa ragaz­za sono fuori dalla grazia di Dio». «Beh, se devo credere a lei o a Brunetta, che pure non ho mai avuto il piacere di in­contrare, io sto dalla parte di Brunetta».