Nino Sunseri, Libero 4/11/2010, 4 novembre 2010
CAMUSSO SEGRETARIA SOLO DI STATALI E PENSIONATI
Susanna Camusso è la prima donna eletta alla segreteria generale della Cgil in 104 anni di storia. Il sindacato pareggerà i conti con la Confindustria di Emma Marcegaglia almeno sul piano delle pari opportunità. L’hanno votata 123 delegati su 158. Una percentuale forte (79%) ma inferiore alle previsioni A primavera la mozione congressuale di Guglielmo Epifani (che l’ha proposta e per il quale «sarà un grande segretario») aveva ottenuto l’83%.
Il neo-segretario si schernisce («Mi aspettavo di meno») ma certo il debutto non è dei più semplici. Prima ancora di arrivare negli uffici di Corso Italia deve incassare la scomunica della Fiom. Dice Giorgio Cremaschi, presidente del Comitato centrale dei metalmeccanici: «La storia del dirigente sindacale Camusso la presenta come naturale interprete di una linea moderata». Una dichiarazione di guerra in piena regola che rende immediatamente difficile la partita.
Senza la Fiom (che a questo punto potrebbe addirittura pensare alla scissione) la Cgil si riduce a un sindacato di pensionati e dipendenti statali.
Susanna Camusso, milanese, 55 anni (dopo Bruno Trentin è il più anziano segretario a prendere l’incarico), una figlia di 24 anni, dovrà sfoggiare tutta la sapienza manovriera imparata in mare (una passione che le arriva dal padre, direttore editoriale della Mondadori).
Con la Fiom il neo-segretario ha un vecchio conto ancora in sospeso. Risale al 1996 quando fu costretta a spostarsi sugli alimentaristi, perché espulsa dalla confederazione dei metalmeccanici. L’ala radicale del sindacato, evidentemente, faticava a tollerare la sua militanza socialista. A buttarla fuori Claudio Sabbatini e il futuro ministro del Lavoro Cesare Damiano. L’accusavano di avere firmato, come responsabile del settore auto, un integrativo sul lavoro notturno in Fiat ritenuto molto penalizzante (soprattutto per il personale femminile). Una ferita che il neo-segretario non ha dimenticato. La sua carriera sindacale cominciata all’età di vent’anni sarebbe finita lì se non fosse stata ripescata da Sergio Cofferati.
Per uno strano scherzo della storia (o forse a conferma di una certa immutabilità delle cose italiane) Susanna Camusso si ritroverà, da segretario generale, a fronteggiare gli stessi problemi di allora. Da una parte tenere a bada la Fiom e dall’al-
tra contrattare con la casa torinese. Non più quella di Romiti (considerato un falco) ma addirittura quella di Marchionne per il quale «senza gli stabilimenti italiani la Fiat guadagnerebbe di più». Cercherà di placare l’ala radicale della sua confederazione e aprire un tavolo con Torino. Su quali basi, però, non è ancora chiarissimo.
Non meno facile l’altro compito che l’attende. Vale a dire la ricomposizione del dialogo con Uil e Cisl. I rapporti si sono sempre più deteriorati dopo la firma dell’accordo quadro sul nuovo modello contrattuale del 22 gennaio 2009. Un primo segnale di riavvicinamento potrebbe avvenire sui temi del Sud e della legalità. In un convegno
sul Mezzogiorno, la scorsa settimana Susanna Camusso ha annunciato l’intenzione di proporre una grande manifestazione nazionale sulla legalità in Calabria, forse a Reggio.
Il confronto nell’ambito del patto sulla crescita rappresenta un’occasione importante per la Cgil per recuperare in capacità propositiva, sui diversi capitoli
all’ordine del giorno. La rappresentanza e la de-
mocrazia sindacale sono altri due temi su cui i tre sindacati potrebbero ricucire, recuperando il documento unitario del maggio del 2008 come base di partenza per un’iniziativa congiunta. L’esperienza unitaria prosegue comunque a livello locale, nella gestione della
CAMBIO AL VERTICE
Nella foto Susanna Camusso, neo segretaria della Cgil. Eletta con il 79% dei voti, una percentuale alta ma comunque inferiore alle attese, si è schernita dichiarando che si aspettava di meno. La Fiom, però, già storce il naso per la nomina LaPresse
Otto anni senza risultati
crisi in migliaia di aziende. Quanto ad Epifani, sarà presidente della fondazione Bruno Trentin, che coordinerà Ires (ricerca), Isf (formazione) e fondazione Di Vittorio (promozione iniziative sulla storia della Cgil), anche se non è da escludere un futuro in politica con il Pd, in caso di elezioni anticipate.