Marco Masciaga, Il Sole 24 Ore 3/11/2010, 3 novembre 2010
ALL’ASTA LA CENA CON IL BUFFETT INDIANO
Una volta messo nero su bianco che sarà il trader più famoso e corpulento dell’India a pagare il conto, chi è che non vorrebbe andare a pranzo in un hotel a cinque stelle di Mumbai con Rakesh Jhunjhunwala? A porsi la domanda sono stati i manager della succursale locale di eBay che alcuni giorni fa hanno lanciato un’asta per mettere in palio «3 ore di quality time» e, si suppone, di succose dritte finanziarie con il Warren Buffett indiano.
La risposta dei frequentatori del sito d’aste è stata travolgente, segno che la febbre della borsa, dopo la doccia fredda della crisi economica, è tornata a salire di pari passo con il Sensex. Dopo 90 rilanci, ieri è stato un anonimo trader del Gujarat ad aggiudicarsi il diritto a farsi invitare a pranzo dal «Big bull» del Bombay Stock Exchange. Il prezzo pagato? 1,4 milioni di rupie, al cambio attuale 31.517 dollari, ovvero la cifra più alta mai transitata sul sito indiano di eBay. Addirittura superiore a quella sborsata pochi mesi fa da un altro utente per avere l’onore di pranzare con Amitabh Bachchan, la più venerata megastar di Bollywood.
Prima di bollare come una follia la puntata del trader uscito vincitore dall’asta conviene però tenere in considerazione due o tre cose. Innanzitutto che i soldi non andranno a ingrassare il già corposo conto in banca di Jhunjhunwala. Proprio come succede nei pranzi organizzati dall’Oracolo di Omaha, i proventi verranno versati a una Ong, in questo caso il Children’s Movement for Civic Awareness che si adopera per dare un’educazione civica migliore ai bambini indiani. Segno che anche in India qualcosa inizia a muoversi nelle coscienze dei nuovi ricchi che lo scorso anno hanno dato in beneficenza solo 7,5 miliardi di dollari (in rapporto al Pil equivalgono a meno di un terzo dei 300 miliardi elargiti dagli americani). Quindi c’è la clausola che dà al vincitore la possibilità di portare con sé a pranzo altre nove persone e s’immagina fare colpo sui colleghi. E infine c’è Jhunjhunwala medesimo, uno che, a giudicare da successo e girovita, su listini e menu per il momento non prende lezioni da nessuno.
TTTSecondo la rivista Forbes l’ex commercialista più famoso di Mumbai oggi vale un miliardo di dollari, una fortuna che ne fa uno dei mille uomini più ricchi della terra. E, particolare non trascurabile, uno di quelli che può dire di essersi fatto da sé. Partendo, così narra la leggenda, con un prestito da 100 dollari fatto da un parente e senza essersi mai fermato per il quarto di secolo successivo. Oggi, a 50 anni compiuti, Jhunjhunwala continua a essere il trader più osservato e ammirato dell’India. Senza aver mai smesso di puntare su investimenti di lungo periodo, snocciolare citazioni (da Winston Churchill a George Soros) ed essere quasi sempre un passo più avanti della concorrenza. Come quando capì con due mesi di anticipo che il mercato azionario indiano sarebbe andato in picchiata (è successo nel gennaio del 2008) e intuendo prima degli altri quando avrebbe iniziato a risalire (circa 11 mesi più tardi).
Se tante e tali credenziali non fossero sufficienti a far scongiurare eventuali ripensamenti da parte del vincitore resta sempre una via d’uscita. L’anonimo trader del Gujarat può sempre decidere di rimettere in palio su eBay i restanti nove coperti del pranzo. Riuscisse mai a recuperare l’investimento di 31.517 dollari fatto ieri c’è da scommettere che Jhunjhunwala sarebbe fiero di lui.