Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 03 Mercoledì calendario

QUEI GRANDI ROMANZI SCRITTI IN POCHI GIORNI

Se Jack Kerouac ha scritto On the road in sole tre settimane, perché non tentare. Centinaia di migliaia di aspiranti scrittori sparsi in tutto il mondo in questi giorni ci sperano e intasano con i loro manoscritti il sito web del National Novel Writing Month, concorso per romanzi scritti in trenta giorni.
L´idea del premio, riportata dall´Indipendent, è chiedere di produrre i propri "capolavori" in 50 mila parole entro un mese.
D´altra parte, se la storia letteraria è piena di opere che hanno richiesto anni di limature prima di arrivare a diventare libri, non sempre è valida la legge dei tempi lunghi. Così se I Promessi Sposi sono stati elaborati in oltre dieci anni di lavoro (dal 1827 al 1841), tre stesure e "un bagno nell´Arno", negli stessi anni Stendhal scriveva La Certosa di Parma in soli 52 giorni. Si tramanda che il romanzo fu composto a Parigi, in un edificio al numero 8 di rue Caumartin, fra il 4 novembre e il 26 dicembre del 1838. La servitù aveva l´ordine di rispondere agli scocciatori che arrivassero a distrarlo: «Il signore è a caccia». Joseph Heller impiegò ben otto anni a partorire Comma 22, Charles Dickens invece, abituato al ritmo dei feuilleton dei giornali, scrisse Canto di Natale in appena sei settimane.
Gli esempi non mancano. Graham Greene ha portato a termine Missione confidenziale in sei settimane, sotto l´effetto della benzedrina. Lo scrittore stava scrivendo Il potere e la gloria e aveva bisogno di soldi. Sei settimane sono anche il tempo che serve a Faulkner per scrivere Mentre morivo. La storia del grottesco funerale di Addie Bundren è un flusso di coscienza buttato lì in poco più di un mese, durante i turni di notte in una centrale elettrica usando come scrivania una carriola rovesciata. Soli 26 giorni bastano invece a Dostoevskij per completare Il giocatore. Lo scrittore, che stava scrivendo Delitto e castigo, aveva i debitori alle calcagna e doveva pur rimpinguare le entrate. E Muriel Spark ha scritto Gli anni fulgenti di Miss Brodie in un mese.
E oggi? In cima alla lista degli italiani svetta Andrea Camilleri, prolifico a tal punto da non poter che essere veloce. Come velocissimo era Simenon, che se ne stava dodici ore di seguito davanti alla macchina da scrivere e batteva 80 pagine al giorno. Pirandello, che riusciva a produrre più opere in un anno, scrisse Il fu Mattia Pascal durante le notti di veglia alla moglie paralizzata. Pavese era noto per la sua febbrile attività narrativa: dal ´47 al ´48 pubblicò Il compagno, La casa in collina, Il carcere, Il diavolo sulle colline. D´Annunzio era una fucina inarrestabile. Per gli scrittori di oggi i tempi si sono necessariamente accorciati. De Cataldo, in libreria con I Traditori, dice: «Scrivo veloce solo quando c´è un´urgenza intima, come nel caso de Il padre e lo straniero». Mentre Michela Murgia, Campiello con Accabadora, confessa: «Per me il processo di elaborazione è lungo, ma posso scrivere anche quaranta pagine in una notte». Certo la "prova Kerouac" rimane inimitabile. Il libro sfornato in tre settimane fu dattiloscritto su un rotolo di carta per telex lungo trentasei metri senza mai andare a capo. Il rotolo è stato venduto in un´asta a più di due milioni di dollari.