Mario Gerevini, Corriere della Sera 30/10/2010, 30 ottobre 2010
SPINELLI, L’UOMO DELLE SPESE (DI BERLUSCONI)
MILANO — Professione tesoriere. Giuseppe Spinelli da Bresso (Milano), 69 anni, ragioniere, è uno dei quattro fidatissimi cassieri delle finanze personali del Cavaliere. Lui, Salvatore Sciascia (oggi senatore), Giuseppino Scabini e Marco Sirtori. Con diversi ruoli e diverse responsabilità sono gli uomini che negli anni hanno assistito a vita morte e soprattutto miracoli del portafoglio del capo.
Non è mai stato facile star dietro, di volta in volta, alle esigenze personali poi a quelle elettorali poi alla gestione delle ville fino alle donazioni «pro juventute» (femminile). Sembra infatti che il denaro regalato dal Cavaliere a Ruby provenisse dalla contabilità gestita da Spinelli. Cioè che sia stato il cassiere di Milano 2 a realizzare la componente finanziaria dell’operazione Silvio-Ruby. Vero? Telefonata a Bresso. Spinelli parla per la prima volta dopo 32 anni di profilo bassissimo, passati a gestire aziende e soldi di Berlusconi; non dice niente ma parla: «Quello che avevo da dire l’ho detto all’avvocato Ghedini. I magistrati? No, non ho sentito nessuno e non mi ha chiamato nessuno». E chissà che cosa avrà detto a Ghedini. Inutile insistere: «Non vorrei essere frainteso».
Del resto è così: nel suo far quadrare i conti di Berlusconi sicuramente il ragionier Spinelli non si è mai annoiato. Lavora con il Cavaliere dai tempi dell’Edilnord, assunto nell’ottobre del ’78. Ora è formalmente in pensione ma si dà da fare come prima nel suo ufficio di Milano 2, ricoprendo il ruolo di presidente, vice o consigliere di amministrazione di 13 società della famiglia. Buona parte delle poltrone è nelle Holding che controllano Fininvest. Ma è anche presidente della cooperativa «Il Foglio Quotidiano» in rappresentanza di Veronica Lario.
Passa dalle piccole spese da poche migliaia di euro a operazioni milionarie, roba che altrove richiederebbe la firma di un amministratore delegato. La Silvio Holding è una macchina complessa. Basti pensare che solo in tosaerba un paio di anni fa il premier ha speso duecentomila euro. E Spinelli insieme a Scabini e Sirtori amministra la Dolcedrago, che è la società detentrice delle varie residenze. È un terzetto di riservatissimi fiduciari che la Svizzera, patria del ruolo, si sogna.