AMEDEO LA MATTINA, La Stampa 3/11/2010, pagina 2, 3 novembre 2010
Berlusconi: meglio guardare le ragazze che essere gay - Il cerchio (e non solo giudiziario) si stringe attorno a Berlusconi e Bossi va a trovarlo promettendo di marciare accanto a lui
Berlusconi: meglio guardare le ragazze che essere gay - Il cerchio (e non solo giudiziario) si stringe attorno a Berlusconi e Bossi va a trovarlo promettendo di marciare accanto a lui. Ma quanto può ancora durare questo fragile equilibrio politico? Fini è sempre più distante. I suoi uomini, anche quelli più moderati, non escludono un appoggio esterno ad un governo gravato dalle vicende a luci rosse del Cavaliere (oltre al caso Ruby si è aggiunta un’altra escort siciliana che ha fatto racconti molto più dettagliati dei festini ad Arcore, e ha tirato in ballo il ministro Brunetta). Intanto Berlusconi non nasconde il suo modo di pensare. «Sono fatto così da sempre: qualche volta mi capita di guardare in faccia una bella ragazza, ma è meglio essere appassionato di belle ragazze che gay». La «battuta» ha scatenato la reazione dell’opposizione e delle associazioni omosessuali: i berlusconiani si sono messi le mani nei capelli, ma quella del premier è un’uscita dal sapore elettorale ben studiata. Tempesta di carta Così Berlusconi ha definito la bufera scatenata sulla ragazza marocchina per la quale è intervenuto affinché venisse rilasciata durante il fermo alla Questura di Milano. Una tempesta montata dalla stampa, per cui è meglio non leggere i giornali perché «vi imbrogliano», ha detto all’inaugurazione del salone del motociclo a Milano-Rho. A questo invito ad abbandonare i quotidiani in edicola ha accostato il problema delle intercettazioni: una legge che a suo avviso (nonostante l’accordo con i finiani che giace in Parlamento e mai ripreso) deve essere limitato al terrorismo internazionale, alle organizzazioni criminali, alla pedofilia e agli omicidi. Per Berlusconi le intercettazioni non dovrebbero essere utilizzate come prove né dall’accusa né dalla difesa. E chi le pubblica deve subire «un fermo del suo media da 3 a 30 giorni». Perché il Cavaliere ha ritirato fuori questo tema? E’ al corrente di intercettazioni che lo riguardano che stanno per venire fuori? L’opposizione Il ministro per le Pari Opportunità Carfagna minimizza, dice che quella di Berlusconi è solo una «battuta»: però «era meglio non farla». Bersani attacca: «Dal punto di vista morale, Berlusconi porta il Paese a una regressione paurosa». Di Pietro sostiene che il posto ideale del Cavaliere è «una bettola di periferia». Il governatore pugliese Vendola, gay dichiarato, afferma che «il tempo delle barzellette è finito. Non perché noi di sinistra non sappiamo ridere, ma perché il suo umorismo, il suo avanspettacolo continuo, il teatro della virilità, mettono tristezza, sembrano i titoli di coda di un film finito male, vengono percepiti come comportamenti insieme smodati e patetici». La Procura di Milano «Procedure di identificazione, fotosegnalazione e affidamento sono state correttamente eseguite e non sono previsti ulteriori accertamenti sul punto», ha chiarito il procuratore Edmondo Bruti Liberati. Per il ministro dell’Interno Maroni questa dichiarazione sgombra il campo da tutte le «accuse ingiuste» verso la Polizia. E una volta accertata la verità, «si procederà contro chi ha gettato fango, come “la Repubblica”, sulla Questura di Milano, a tutela della credibilità e del buon nome della polizia». «Giorni e giorni di articoli diffamatori vengono così posti nel nulla», precisa l’avvocato-deputato Ghedini. Dunque una tempesta di carta e «in analogo modo - aggiunge Ghedini - terminerà anche la nuova vicenda assurda ed incredibile che proviene da Palermo». Si può tornare a ragionare di politica in modo normale? Lo chiede il vicecapogruppo del Pdl Osvaldo Napoli, che a Fini consiglia di rasserenarsi e di ritrovare «l’alfabeto della politica per dissentire quanto vuole ma sempre nella lealtà al programma sottoscritto con gli elettori». Il governo Berlusconi vuole accelerare sulla realizzazione dei 5 punti programmatici votati anche dai finiani con tanto di fiducia. La Direzione nazionale del Pdl che si riunisce domani sarà dedicata soprattutto alla necessità di dare nuovo slancio al governo. «Non dobbiamo metterci a ragionare sulle regole e i coordinatori locali. La Direzione - spiega il ministro Franco Frattini - deve essere l’occasione per dire una cosa chiara sull’azione dell’esecutivo. Lasciamo agli altri le storie di fango sulle ragazze che si sgonfierà ancora più del caso Noemi». E’ la direzione di marcia concordata nell’incontro tra il premier e Bossi ieri sera.