Alessandro Galimberti, Angelo Mincuzzi, Il Sole 24 Ore 2/11/2010, 2 novembre 2010
LE NORME LE PROCEDURE E IL CASO DI MILANO - FERMO
DI MINORE
L’identificazione può rendersi necessaria anche se non c’è ipotesi di reato, o se mancano i presupposti per l’arresto. Basta che il minore appaia «abbandonato»
Il minore di 18 anni può essere arrestato o fermato (in senso tecnico) per la commissione di reati per i quali sono consentite misure cautelari (per esempio omicidio, furto aggravato, rapina), esattamente come accade per un adulto. Competente a decidere è però sempre il Tribunale dei minori, che deve avallare eventuali misure prese in flagranza dalla polizia giudiziaria. Il minore può però essere condotto in questura (fermo in senso atecnico) anche solo perchè "trovato" in condizioni di abbandono, senza che abbia commesso reati
Al minore per prima cosa vengono chiesti i documenti. Se non li ha con sè, deve dichiarare i propri dati anagrafici, sui quali scattano subito le verifiche attraverso il sistema Afis (controllo e confronto computerizzato delle impronte). Accertamenti anche sulla famiglia di appartenenza. Se il minorenne è straniero, la polizia verifica se sia già stato identificato in precedenza con il Cui (Codice unico di identificazione), che è il documento certificato dal consolato di origine
Il riconoscimento si considera effettuato solo con l’esibizione dei documenti anagrafici o con il Cui (per gli stranieri), trasmessi «tempestivamente» al pm, al più tardi il giorno successivo al fermo. Altrimenti, dopo le procedure del fotosegnalamento e registrazione delle impronte, l’identità incerta rimane collegata – a futura memoria – proprio a questi dati certi
I FATTI ACCERTATI
E LE VERSIONI
DEI PROTAGONISTI
Ruby viene fermata nel pomeriggio del 27 marzo in un centro benessere di Corso Buenos Aires a Milano. È accusata di aver rubato 3mila euro e alcuni gioielli a una ragazza che l’aveva ospitata in casa qualche sera prima e che, riconoscendola, ha chiamato la polizia. La volante del commissariato Monforte la porta negli uffici di via Poma e soltanto in serata Ruby viene trasferita nella sede della questura in via Fatebenefratelli. I poliziotti la sottopongono agli accertamenti di rito
Ruby non ha con sé i documenti di identità, per cui all’inizio non è possibile accertare ufficialmente chi sia, anche se Ruby non nasconde il suo vero nome ai poliziotti. L’unico elemento chiaro è che è extracomunitaria. La ragazza viene portata nella stanza del fotosegnalamento e le vengono prese le impronte digitali. La banca dati rivela che Ruby è marocchina, è minorenne e che è fuggita da una casa famiglia di Letojanni, in provincia di Messina. Gli agenti avvisano il sostituto procuratore di turno del Tribunale dei minori, che quella sera è Annamaria Fiorillo
Ruby si chiama Karima El Mahroug ed è nata il 1° novembre 1992. Nel frattempo, però, il capo di gabinetto del questore riceve la telefonata di Silvio Berlusconi, il quale gli annuncia che la ragazza è la nipote del presidente egiziano Hosni Mubarak
AFFIDO
L’affidamento a terze persone ha una sola finalità: garantire al minorenne un «luogo sicuro» dove vivere
La necessità di affidare un minore a persone diverse dai genitori si manifesta, secondo il codice civile (articolo 403) «quando il minore è moralmente o materialmente abbandonato, o è allevato in locali insalubri o pericolosi, oppure da persone per negligenza, immoralità, ignoranza o per altri motivi incapaci di provvedere, all’educazione di lui». In attesa di una soluzione definitiva, l’autorità pubblica ha il dovere immediato di proteggere il minore in un «luogo sicuro»
Normalmente, come prevede la legge, il minore viene affidato a comunità, che sono convenzionate proprio per questo scopo con gli enti locali, soprattutto i comuni
La legge non esclude comunque che il minore possa essere affidato a terze persone non parenti. In ogni caso queste devono rappresentare «un luogo sicuro»: buona conoscenza, coabitazione o vicinato sono i parametri di solito considerati
In via del tutto straordinaria può accadere che il minore resti in caserma o in questura per una notte, per mancanza di alternative immediate, sorvegliato ma non in stato di privazione della libertà (sempre che non sia sospettato di reati gravi, che consentono anche la custodia cautelare)
I FATTI ACCERTATI
E LE VERSIONI
DEI PROTAGONISTI
Ruby non può essere affidata ai genitori, che vivono a Letojanni, per cui devono essere trovate altre soluzioni. Qui le versioni di come si sono svolti i fatti di quella notte divergono. Secondo quanto è trapelato dal Tribunale dei minori, la pm di turno avrebbe dato disposizione di affidarla a una casa famiglia oppure di trattenerla per la notte in questura. Secondo il rapporto del questore di Milano, invece, la pm avrebbe acconsentito ad affidare Ruby al consigliere regionale del Pdl, Nicole Minetti
La questura sostiene di aver cercato un posto per Ruby nelle case famiglia della zona di Milano e di non aver trovato la disponibilità. Interpellate dalla stampa, però, alcune importanti strutture di accoglienza hanno affermato di non aver ricevuto nessuna telefonata
Nella telefonata al capo di gabinetto del questore, Berlusconi chiede che Ruby venga affidata a Nicole Minetti, che nel frattempo è arrivata in questura. Gli agenti gliela affidano. Il pm dei minori sostiene di non aver autorizzato l’affidamento
Secondo quanto disposto dal pm del Tribunale dei minori, Ruby avrebbe dovuto passare la notte in questura se non si fosse trovato posto in una casa famiglia. Il rapporto della questura sostiene invece che il magistrato autorizzò, alla fine, l’affidamento a Nicole Minetti
GESTIONE
AFFIDO
L’affidatario subentra a tutti gli effetti nella «potestà genitoriale». Se non lo fa, rischia nei casi peggiori una condanna a più di 5 anni
L’affidatario, scelto con l’autorizzazione del tribunale dei minori, subentra in fatto e in diritto nella potestà genitoriale: in sostanza è a tutti gli effetti un sostituto dei genitori, e come tale deve proteggere il minore e provvedere al suo benessere fisico e psichico fino a quando sarà esaurito il suo compito (per esempio, per raggiunta maggiore età, o per cessazione dell’affidamento)
La persona cui il minore è affidato è responsabile della sua «protezione» secondo le finalità per cui è sorto l’affidamento. In teoria può essere anche chiamato a rispondere del fatto del minore, se non ha ragionevolmente posto le condizioni perchè quel fatto non avvenisse
L’affidatario non può in alcun caso di propria iniziativa "affidare" il minore ad altri. Nel caso intenda farlo, deve rivolgersi al tribunale che ha disposto l’affidamento ed esserne poi autorizzato se ci sono le condizioni che lo consentono
I POSSIBILI
REATI
L’affidatario che non onora l’impegno preso davanti al tribunale dei minori rischia l’incriminazione per abbandono di minorenne, reato che è previsto all’articolo 591 del codice penale
La pena per questo reato va da 6 mesi a cinque anni di reclusione
La sanzione penale è aumentata se il reato è commesso dal genitore, dal tutore o dal coniuge
I FATTI ACCERTATI
E LE VERSIONI
DEI PROTAGONISTI
Secondo il rapporto inviato dall’ex questore di Milano, Vincenzo Indolfi, al ministro dell’Interno, Roberto Maroni, Ruby venne affidata alle cure di Nicole Minetti, presentatasi in questura dopo la telefonata di Berlusconi che annunciava il suo arrivo. Gli agenti avrebbero deciso di consegnare Ruby alla Minetti «considerato anche il ruolo e quindi l’affidabilità del consigliere Minetti, stante anche il consenso formulato dalla ragazza, che affermava di conoscere il consigliere regionale»
Nicole Minetti, è scritto nel rapporto dell’ex questore, «riferiva di conoscere la ragazza, assicurando che era disponibile a prendersi cura della stessa». In realtà le cose non vanno così. Uscita dalla questura, Ruby non viene ospitata nella casa della Minetti
Con Nicole Minetti c’è un’amica brasiliana di Ruby: si chiama Michelle. Una volta rilasciata, Ruby dovrebbe seguire la Minetti, ma questo non accade. La minorenne si reca invece a casa della ragazza brasiliana. La stessa consigliera regionale del Pdl afferma in diverse interviste di non aver mai ospitato Ruby nella sua abitazione. E infatti, nove giorni dopo, la polizia è costretta a sedare una violenta lite tra Ruby e Michelle a casa di quest’ultima. Ruby affermerà di essere stata malmenata e indotta a prostituirsi