Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  ottobre 31 Domenica calendario

IL MONDO IN UNA STANZETTA

Nello spazio domestico si staglia una istituzione venerata: la cameretta. Non serve aggiungere «del bambino»: lo sanno tutti a chi è dedicata. Esiste nella mente della mamma ben prima che il bambino nasca: lo spazio logistico che gli verrà dedicato corrisponde allo spazio che il bambino occupa nella sua mente.
La cameretta, nelle famiglie che hanno a disposizione lo spazio domestico necessario, subisce nel corso del tempo le trasformazioni del suo proprietario, mutando funzioni, arredamento, intenzioni comunicative. Nasce come secrezione delle fantasie e dei pensieri sul bambino da parte dei genitori e, qualche anno dopo, diventa il luogo dove l´adolescente espone le sue opere, il museo che raccoglie i frammenti delle sue imprese, il tempio in cui si adorano gli idoli esposti alle pareti, mentre rimbomba la colonna sonora che comunica le passioni del padrone indiscusso dello spazio ormai privatizzato e di accesso selezionato.
La definizione dei confini, i rituali di ingresso, il regolamento che governa il riordino e la pulizia sottolineano le tappe del processo che decide della nascita all´interno della famiglia di un nuovo soggetto, dotato di poteri in perenne discussione ma che col tempo sedimentano in uno statuto che riconosce la radicale privatezza dello spazio, dei suoi rumori, del suo uso sociale e affettivo.
La metamorfosi della cameretta è commovente poiché scandisce e comunica gli stadi della sofferta crescita del suo abitante. Viene il momento in cui l´ex bambino sente che è diventato possibile celebrare un solenne funerale ai giochi, ai peluches, alle scatole e ai libri dei primi dieci anni di vita e li accompagna, con devota gratitudine per tutto quello che hanno fatto per lui, in cantina o in soffitta, nel museo e nella tomba di famiglia. Al loro posto rimangono pareti e scaffali che si riempiono dei nuovi trofei, delle immagini dei nuovissimi idoli, della documentazione che attesta la nascita sociale del proprietario della cameretta che non è più solo un figlio bambino ma si è trasformato in soggetto sociale e sessuato.
La cameretta si trasforma da laboratorio in cui il bambino faceva gli esperimenti per trasformare il gioco e la fantasia in realtà, a cantiere dedicato alla costruzione del nuovo soggetto. Ora non è più simile a tante altre camerette di altri bambini: ora l´arredatore adolescente ha bisogno di personalizzare la comunicazione che la cameretta offre ai suoi visitatori, messi nelle condizioni di capire non solo i gusti estetici del suo proprietario, ma anche i contenuti riservati di una zona segreta della sua mente, in cui si accavallano rappresentazioni di corpi, volti, paesaggi investiti dal desiderio di possesso e di avventura. La cameretta offre uno spaccato della sua mente e lascia intravedere la confusione, la solitudine e la speranza: perciò rappresenta esclusivamente lui e si personalizza radicalmente. Non assomiglia più a nessuna altra cameretta anche se non smarrisce il significato di incubatrice di un neonato sociale e sessuale che ha bisogno di una base sicura in cui ritirarsi per recuperare le forze e curare le ferite della scuola e dell´amore, blindato rispetto ai rumori e clamori della famiglia e del mondo.
La cameretta dell´adolescente diventa uno spazio multifunzionale: lo spazio domestico dedicato allo studio, alla solitudine laboriosa, all´elaborazione dell´abbandono dolente, la succursale di un centro sociale, lo spazio in cui celebrare i riti dell´amicizia e dell´amore virtuale per poi assurgere al ruolo sacro di alcova della coppia amorosa.
Passano gli anni e la cameretta subisce la metamorfosi in camera da letto del giovane adulto che studia all´università o lavora o bivacca in attesa che lo convochino: non è più la cameretta e nessuno in famiglia la definirebbe così. Tanto meno il suo inquilino, ormai determinato a costruire altrove il proprio nido per cominciare a immaginare la cameretta del proprio futuro bambino.