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 2010  ottobre 31 Domenica calendario

PACCHI BOMBA, ARRESTATE DUE DONNE L´ITALIA BLOCCA I CARGO DALLO YEMEN

- NEW YORK - Potevano esplodere a Chicago oggi, nel giorno del comizio elettorale di Barack Obama nella sua città. «Il piano ha tutte le impronte di Al Qaeda», conferma Janet Napolitano che dirige la Homeland Security. A 24 ore dalla scoperta dei due ordigni esplosivi inviati per corriere espresso dallo Yemen, verso due sinagoghe di Chicago, l´allarme resta ai massimi livelli. Stati Uniti, Italia, Francia sospendono tutti i voli cargo con lo Yemen. «Non siamo sicuri – dice il consigliere antiterrorismo di Obama, John Brennan – di avere scoperto tutti i pacchi esplosivi, non ci illudiamo di conoscere le vere dimensioni di questo piano». La polizia yemenita parla di 24 plichi spediti, solo due intercettati. «La ricerca continua», dice Brennan. Una certezza: «Erano ordigni in grado di esplodere – annuncia da Londra il ministro degli Interni Theresa May – e uno di quelli era abbastanza potente da far precipitare un aereo». Non è chiaro quale fosse l´obiettivo: se un disastro aereo o un attentato alle sinagoghe di Chicago. Una sinagoga, Kam Isaiah Israel, sta dirimpetto alla casa degli Obama su Hyde Park, ma gli inquirenti non l´hanno inclusa tra i possibili bersagli.
Ieri la polizia yemenita ha arrestato due donne: una sarebbe la "postina del terrore", sospettata di avere materialmente consegnato i due plichi a Ups e FedEx nella capitale Sana. L´altra è la madre. Si conoscono nuovi dettagli sui due ordigni ritrovati. Uno su un aereo merci dell´Ups all´aeroporto inglese di East Midlands. L´altro su un cargo FedEx a Dubai. Dissimulato dentro cartucce d´inchiostro per stampanti c´era l´esplosivo Petn (pentaeritritolo). «È lo stesso usato nel fallito attentato sul volo Detroit-Amsterdam a Natale», conferma la Homeland Security. La polizia di Dubai parla di «ordigni preparati in modo professionale, con un microcircuito collegato a una scheda Sim di cellulare dissimulata nella cartuccia d´inchiostro». Decisiva è stata la soffiata dei servizi sauditi a un agente inglese del controspionaggio MI6.
Al pericolo scampato (per ora) seguono le polemiche: l´America si scopre di nuovo troppo vulnerabile. I controlli negli aeroporti lasciano aperto un "buco": i voli cargo. Gli esperti sapevano, l´opinione pubblica americana vede solo ora questa lacuna. «Da anni – accusa il Wall Street Journal – i voli merci sono il nostro anello debole. Solo una minuscola percentuale di ciò che finisce nei jet-cargo viene ispezionato». Al Qaeda è un passo più avanti, adatta le sue tattiche alle debolezze dell´avversario. E´ più facile spedire un plico con FedEx e Ups, che dirottare un aereo o imbarcare un terrorista suicida. Obama è risucchiato in questa emergenza proprio nell´ultimo weekend di campagna elettorale, tra il calendario massacrante di comizi deve infilare telefonate con il premier inglese e il re saudita. La fretta con cui il presidente ha voluto parlare alla nazione dello scampato attentato venerdì tradisce un timore: a Natale fu accusato di avere reagito in ritardo, perché era in vacanza mentre si rischiava la tragedia sul volo Amsterdam-Detroit.
L´allerta per gli esplosivi diretti verso Chicago a tre giorni dal voto, rivela anche un´altra falla nella strategia di Obama. Mentre l´America dedica il massimo delle sue risorse alla guerra in Afghanistan, il pericolo più diretto ha origine in un´altra zona del mondo. A fine agosto un rapporto della Cia aveva definito come «la minaccia più urgente per la sicurezza nazionale» il ramo yemenita di Al Qaeda. Sotto la guida di Anwar al-Aulaqi, un imam nato negli Stati Uniti e rifugiatosi nella clandestinità nello Yemen, quella che si chiama "Al Qaeda della Penisola arabica" (Aqap, nell´abbreviazione in inglese) ha ordito l´attentato del 25 dicembre e ne ha ispirati altri. Sia il maggiore islamico responsabile della strage nella caserma texana di Fort Hood, sia il terrorista che tentò la strage di Times Square il primo maggio, si rifacevano agli insegnamenti di al-Aulaqi. L´imam è l´unico cittadino americano che la Cia è stata autorizzata a uccidere. E´ un pericolo forse maggiore di Osama Bin Laden. E´ ben nascosto in un´area del mondo dove gli Stati Uniti finora hanno una presenza limitata. «La quantità di piani terroristici che vengono da là è in tale crescendo – avverte l´esperto dell´antiterrorismo Philipp Mudd dell´accademia militare di West Point – che prima o poi uno di quegli attentati colpirà nel segno».