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 2010  ottobre 31 Domenica calendario

IL SILENZIO DI VERONICA SULLA STORIA CHE SI RIPETE "HO GIÀ DETTO TUTTO" - MILANO

Al centralino di villa Belvedere, la residenza che Veronica Lario ha lasciato qualche settimana or sono per trasferirsi in un albergo di Monza, in questi ultimi tre giorni sono arrivate telefonate da tutti i principali giornali del mondo. La stessa cosa che accadde agli inizi di maggio di un anno fa, quando l´ex first lady annunciò pubblicamente l´intenzione di divorziare da Silvio Berlusconi. I cronisti vogliono sapere che effetto ha avuto su Veronica l´ultima vicenda del Cavaliere, l´ingresso ufficiale, testimoniato dalle carte di una questura, di un´altra minorenne dopo Noemi Letizia nella vita del premier e nelle feste di Arcore. La risposta è una sola, per tutti, gentile ma ferma: «La signora non ha nulla da dire. Ha deciso di attenersi al riserbo più assoluto e chiede che questa sua scelta venga rispettata». Non parlerà, è inutile insistere. «In fondo - dicono -, ha già detto tutto in almeno tre occasioni. Non sta certo a lei difendere il prestigio e la dignità del Paese. Fino a prova contraria esiste una volontà popolare».
Dietro a questa linea di condotta c´è qualcosa di più profondo dell´amarezza. Sono giorni di grande tensione a Macherio, ieri la segreteria ha lavorato nonostante la giornata festiva. Continuano ad arrivare chiamate, Veronica si tiene costantemente informata attraverso la rassegna stampa quotidiana e le notizie dei siti Internet. È una sua precisa volontà. Lei, in albergo, ha seguito telegiornali e talkshow, cercando di capire i dettagli della nuova bufera che si è scatenata sul presidente del Consiglio. C´è un altro motivo che conforta l´opzione del silenzio: «In questa vicenda la verità è conosciuta soltanto dai magistrati. Spetta soltanto a loro ricostruirla». Ancora una volta, racconta chi è riuscito a parlarle, la sua principale preoccupazione va ai figli. «Li ho sempre difesi, continuo a farlo anche oggi che sono grandi. Sono la loro madre». Con Barbara, che vive a Macherio, c´è la consuetudine di alcune telefonate al giorno. Eleonora e Luigi sono negli Stati Uniti, dove il clamore della vicenda arriva attutito. In questo momento i ragazzi sembrano intenzionati a limitarsi ad osservare la scena, come davanti a un film che ha appena cominciato a srotolarsi sullo schermo.
«Non ho niente da aggiungere a quanto ho già detto». È l´unico messaggio che filtra. Ha già detto tutto in almeno tre occasioni e non erano parole banali da velina ingrata come venne liquidata dai giornali del marito. È sufficiente andare rileggere quelle parole. Le prime apparvero nella lettera mandata a "Repubblica" e pubblicata il 31 gennaio 2007, qualche giorno dopo la battuta rivolta a Mara Carfagna da Berlusconi durante la premiazione dei Telegatti: «Se non fossi già sposato ti sposerei subito e con te andrei ovunque». Scrisse Veronica Lario quasi quattro anni fa: «Sono affermazioni che interpreto lesive della mia dignità e che per l´età, il ruolo politico e sociale, il contesto familiare (due figli dal primo matrimonio e tre figli dal secondo) della persona da cui provengono, non possono essere ridotte a scherzose esternazioni». Il secondo intervento è un comunicato inviato all´Ansa alla fine di aprile del 2009, dopo la festa per Noemi a Casoria. È la denuncia del "ciarpame" politico: «Voglio che sia chiaro che io e i miei figli siamo vittime e non complici di questa situazione. Dobbiamo subirla e ci fa soffrire. (...) Qualcuno ha scritto che tutto questo è a sostegno del divertimento dell´imperatore. Condivido, quello che emerge dai giornali è un ciarpame senza pudore, tutto in nome del potere». La terza occasione è un verdetto sulla propria vita coniugale, l´intervista a questo giornale con la quale il tre maggio 2009 annuncia il divorzio: «La strada del mio matrimonio è segnata, non posso stare con un uomo che frequenta le minorenni. Io ho cercato di aiutare mio marito, ho implorato coloro che gli stanno accanto di fare altrettanto, come si farebbe con una persona che non sta bene». Due giorni dopo a "Porta a Porta" il premier attaccò la moglie e pretese le sue scuse affermando davanti a milioni di spettatori: «Non è vero che io frequento minorenni, Veronica dovrà ammettere di essere incorsa in un errore».
Mentre montava lo scandalo di Noemi, scoppiava a Napoli l´emergenza rifiuti. A un anno di distanza si affaccia sulla scena un´altra minorenne, Ruby, e Berlusconi vola di nuovo da Bertolaso in Campania per affrontare la rivolta dell´immondizia. Solo una coincidenza, forse. Ma è anche questa immagine che convince Veronica a tacere, a stare fuori dal "ciarpame".