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 2010  ottobre 31 Domenica calendario

LO STRANO AFFIDO DI RUBY: FINI’ A CASA DI UNA BRASILIANA —

Il «buon cuore» del presidente del Consiglio? Se, come dice, fu un intento di tutela della minorenne a spingerlo a telefonare la notte del 27 maggio alla questura di Milano che stava identificando una 17enne marocchina sospettata di furto, la premura è andata sprecata. Perché la minorenne ospite delle feste di Arcore, che auspice la telefonata di Berlusconi sulla «parente di Mubarak» fu provvisoriamente affidata all’igienista dentale del premier accorsa in questura come «consigliera regionale» e «delegata per la presidenza del Consiglio», una volta uscita alle 2 di notte dagli uffici di via Fatebenefratelli non andò a stare con la Minetti. Andò invece a casa di una indossatrice brasiliana che la minorenne, appena 9 giorni dopo, e alla fine di una furibonda lite sfociata in 48 ore di ospedale per «contusioni multiple da aggressione», accusò di averla «malmenata» e perfino «indotta a compiere atti sessuali con clienti che la donna, prostituendosi, portava a casa».
Il racconto della brasiliana
Proprio la stessa brasiliana che venerdì al Corriere ha affermato di essere stata lei, la sera del 27 maggio, ad avvisare Berlusconi della presenza in questura della 17enne, a suo dire usando un numero di telefono che «anni fa era stato lui a darmi per casi di emergenza». Ieri i pm milanesi hanno convocato il capo dell’ufficio di gabinetto della questura e la funzionaria di turno a testimoniare su quanto accaduto la notte tra il 27 e 28 maggio, dopo la doppia telefonata da Palazzo Chigi, nella procedura di identificazione della minorenne rintracciata in corso Buenos Aires, dove di pomeriggio in un centro estetico una "amica" l’aveva riconosciuta e accusata d’averle rubato 3 mila euro a casa.
Il pm di turno nella Procura dei Minorenni, interpellata al telefono almeno due volte, è la dottoressa Annamaria Fiorillo, che dispone l’affidamento in comunità della ragazza, identificata come una 17enne marocchina scappata dalla comunità protetta siciliana nella quale era stata collocata dal Tribunale dei Minorenni di Messina.
La polizia, «in stretto contatto con l’autorità giudiziaria» alla quale riversa a cascata il falso storico propinatole in partenza da Berlusconi (e cioè che la giovane marocchina sarebbe nipote o comunque parente del presidente egiziano Mubarak), verifica però che «in zona non vi sono posti disponibili nelle comunità».
Nel frattempo compare a sorpresa in questura a mezzanotte Nicole Minetti, l’ex ballerina del programma tv "Colorado Café" e igienista dentale di Berlusconi, che in marzo l’aveva imposta nel listino di Formigoni per le elezioni in Lombardia. Il consigliere regionale si rende «disponibile a prendersi cura» della giovane, la quale è d’accordo, dice di conoscerla e mostra peraltro di avere il suo numero di cellulare. Anche in considerazione della presumibile affidabilità connessa al ruolo di consigliere regionale (che nei verbali di polizia redatti dall’Ufficio Prevenzione Generale viene erroneamente definita «consigliere ministeriale»), «sulla base delle indicazioni del pm di turno» viene redatto il verbale di «provvisorio affidamento» della 17enne alla Minetti. Alle 2 di notte, e cioè 6 ore dopo il rintraccio in corso Buenos Aires, la ragazza e Minetti escono dalla questura. E la relativa nota di trasmissione degli atti viene spedita, come di rito, dalla polizia al Tribunale dei Minorenni.
Carte alla mano, stanno tutti quasi a posto. Solo che la realtà è diversa dalle carte. Minetti, già ieri su queste colonne, spiegava di «non aver mai ospitato a casa» la marocchina «con la quale non ho rapporti di amicizia» ma che «conosco come conosco numerose persone nel mondo della tv», e di aver in quei giorni «solo mantenuto rapporti telefonici» con la 17enne.
La verità diversa dalle carte
Ora emerge che la minorenne, benché in teoria affidata alla Minetti «con avviso di tenere la minore a disposizione del pm e di vigilare sul suo comportamento», già quella notte fu invece affidata di fatto a una delle due brasiliane che i poliziotti avevano visto arrivare all’ufficio denunce al pari della Minetti.
E chi è questa brasiliana? È quella che — afferma adesso — poche ore prima aveva dato a Berlusconi per telefono la notizia che la 17enne fosse finita in questura. E nel contempo è la stessa persona che il 5 giugno, cioè una settimana dopo la notte in questura, una Volante troverà in un appartamento di periferia a litigare furiosamente proprio con la 17enne. «Un litigio tra donne che si ingiuriavano reciprocamente accusandosi di meretricio», verbalizza la Volante, che trova la minorenne «coperta solo da un paio di slip, con arrossamenti su braccia, schiena e volto, con il labbro superiore gonfio», mentre «afferma di essere stata malmenata dalla brasiliana che indica come sua affidataria».
Doppio affidamento
La brasiliana precisa invece che l’affidataria «è un cara amica di nome Nicole», a suo dire «all’estero e non rintracciabile». La 17enne, ricoverata in un ospedale fino al 7 giugno, viene affidata, su ordine del pm dei minorenni, a un’altra comunità protetta a Milano. Da dove il 13 giugno sparisce.
Passano altri due giorni e il 15 giugno la 17enne si presenta all’Ufficio Pronto Intervento del Comune di Milano «dichiarando di avere figure adulte di riferimento». Passa appena un’ora e in effetti allo stesso ufficio telefona l’impresario televisivo Dario "Lele" Mora (indagato adesso insieme al direttore del Tg4 Emilio Fede e alla Minetti per l’ipotesi di sfruttamento della prostituzione), che anticipa «di essere disponibile a chiedere l’affidamento della minore».
Il 23 giugno in questura, accompagnata da «due legali» — tra i quali quello che assiste Mora nell’inchiesta in cui è indagato per bancarotta, e che è anche impegnato politicamente come tesoriere del Pdl milanese, Luca Giuliante — , la 17enne spiega che, dopo essere scappata dall’ultima comunità, «era andata a vivere a casa di Diana Mora» (la figlia di Lele), «con i quali aveva avuto rapporti di lavoro»; e aggiunge che vuole tornare a casa di Diana Mora e non in comunità, «altrimenti scappo». Ma il Tribunale dei Minorenni respinge la richiesta di affidamento avanzata dalla figlia dell’impresario tv, plurindagato e sinora sempre assolto a Roma, Milano e Potenza nei processi per estorsione (ricatti attorno alle foto dei vip insieme a Fabrizio Corona) e favoreggiamento della prostituzione. E ricolloca la ragazza in una comunità per minori. Quale da domani, 18esimo compleanno, la ragazza non sarà più.
Luigi Ferrarella
Gianni Santucci