Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2010  novembre 01 Lunedì calendario

YOOX, UN ANNO VISSUTO TRANQUILLAMENTE


Una scommessa vinta. Yoox, la Cenerentola del 2009, l’unica matricola italiana a quotarsi in piena crisi, a quasi un anno dal debutto in Borsa non cessa di stupire. Il titolo oggi vale 7,75 euro. Un balzo dell’81% rispetto ai 4,30 euro per azione del collocamento del 3 dicembre scorso. Attribuibile al grande interesse per questa azienda giovane, fondata nel 2000 e guidata da Federico Marchetti, che vende abbigliamento fashion esclusivamente su Internet e distribuisce in 67 paesi del mondo, attraverso i due store virtuali (yoox.com e thecorner.com). Ma anche realizzando e gestendo siti di famose case di moda come Emporio Armani, Diesel, Valentino, Moschino, D&G, Cavalli, Alberta Ferretti.
Gli ottimi conti del secondo trimestre dell’anno non possono che rassicurare gli investitori: con ricavi in crescita del 39% su base annua, a 46,3 milioni di euro e un Ebidta di periodo pari a 7,5 milioni di euro (+41,3% su base annua). Un entusiasmo calmierato tuttavia dagli analisti che confermano le ottime performance, pur se attese, invitando però alla prudenza.
Mediobanca, ad esempio, ha recentemente ridotto la raccomandazione da "outperform" (il titolo farà meglio del mercato) a "neutrale", pur rialzando di poco il prezzo obiettivo da 8,11 a 8,26 euro. Di fatto – è la spiegazione – il margine rispetto al target price è ormai contenuto dopo il consistente balzo registrato dal titolo dalla sua collocazione. Lo sbarco del gruppo in Cina – atteso per il 2011, secondo quanto dichiarato dall’ad Marchetti – secondo Mediobanca potrebbe rappresentare un nuovo «catalizzatore», ma difficilmente muterà queste stime nel breve termine.
Previsioni non del tutto condivise da altri analisti. Per Goldman Sachs, Yoox salirà fino a 11,5 euro dai 9,3 della precedente valutazione. WebsimIntermonte giudica la trimestrale «solida, ma in linea con le attese» e questo fa supporre che Yoox continuerà a crescere, «ma il titolo è comunque troppo caro». Tra i punti di forza, si richiama l’attenzione sull’incremento degli eshop gestiti: 20 rispetto ai 13 nello stesso periodo dello scorso anno. Le linee monomarca, difatti, hanno contribuito per 1,7 milioni di euro, dai precedenti 0,6 milioni, al risultato del gruppo. Ma anche la crescita del fatturato negli Stati Uniti – che nel 2011 dovrebbe scalzare l’Europa come primo mercato per Yoox – e il Giappone.
Nei primi sei mesi del 2001 i ricavi hanno sfiorato i 100 milioni di euro (+41,1% rispetto ai 68,3 del 30 giugno 2009), l’ebitda ha raggiunto i 6,8 milioni (+63,3%) e la posizione finanziaria netta è stata positiva per 25,1 milioni rispetto ai 34 milioni di fine dicembre scorso. Da gennaio a giugno il sito di Yoox è stato visitato, in media, da 8 milioni di persone al mese. E gli ordini sono saliti a 717 mila rispetto ai 536 mila di un anno prima, con un acquisto medio di 174 euro, anche questo in crescita dai 164 euro.
Cifre positive che corrispondono anche a un potenziato investimento sulle piattaforme tecnologiche, consolidate e innovate. Lo sviluppo di nuove applicazioni, come quella per iPad e per i social network a partire da Facebook, rappresentano un campo di esplorazione non secondario per questa boutique virtuale, già oggi leader in Europa, incentivata ad anticipare i cambiamenti imposti dalla rete e dalla sua velocità.