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 2010  novembre 01 Lunedì calendario

Delitto nell’isola senza crimini Non accadeva da cent’anni - Cent’anni di innocenza sono già troppi, a ben guarda­re

Delitto nell’isola senza crimini Non accadeva da cent’anni - Cent’anni di innocenza sono già troppi, a ben guarda­re. Non li troverete descritti in nessun romanzo, nemme­no nella Bibbia, e per una ra­gione molto semplice: a pagi­na­cinquanta il lettore schian­terebbe di noia. Troppa inno­cenza non sta nell’ordine del­le cose umane. Troppa inno­cenza chiama sangue. E de­v’essere andata così anche a Ouessant, un’isola al largo delle coste bretoni. Si tratta di un luogo molto particolare. Da oltre un seco­lo, infatti, non vi accadeva nessun crimine di nessun ge­nere. Né un furtarello di bici­cletta né un omicidio, né una rissa tra marinai né un abbor­do pesante uomo-donna. I gendarmi della polizia fran­cese vi sbarcavano solo d’estate, per dare un’occhia­ta veloce. O più probabilmen­te per prendere il sole. Edgar Allan Poe vi sarebbe presto di­ventato nevrastenico (d’ac­cordo, era predisposto), Ray­mond Chandler sarebbe an­negato nell’alcol senza scrive­re una sola parola delle sue malinconiche detective sto­ries, Dashiell Hammett avrebbe preso a cazzotti gli al­beri per via dell’accidia. E c’è da paventare che George Ber­nanos vi sarebbe diventato ateo (e ad ogni modo non avrebbe mai scritto il suo ec­cellente «Un crimine»). Ing­mar Bergman, poi, non vi avrebbe cavato un solo foto­gramma, da Ouessant. Lo sappiamo: niente crimine, niente arte. Tuttavia occorre dirlo: in questa placidità persino amo­rale, fino al 18 ottobre scorso, i 900 abitanti di Ouessant vi­vevano molto felici. Dalle spiagge dell’isola guardava­no ogni giorno le navi attra­versare avanti e indietro nel canale della Manica (da cui passano più di 50mila imbar­cazioni l’anno e di cui Oues­sant, per convenzione e posi­zione, segna il limite geografi­co occidentale). Poi, dopo questo sguardo agli unici se­gnali di esistenza di un mon­do al di là del mare, gli abitan­ti di Ouessant si prendevano amorevolmente cura dei cin­que suggestivi fari che segna­lano ai naviganti i quindici chilometri quadrati dell’iso­la e che sono altresì una forte attrazione turistica (alcuni sono vecchi di quattro seco­li). Nel 1982, forse unica gros­sa novità degli ultimi decen­ni, è stato costruito anche un radar per sorvegliare il traffi­co marittimo. Ogni giorno c’era chi si recava alla piccola scuola, chi alla piccola chie­sa, chi al piccolo porto, chi al piccolo bar. Il traghetto con il continente portava agli isola­ni, ogni ventiquattro ore, provviste alimentari, qual­che turista e qualche quoti­diano, e leggendo di ciò che accadeva nel mondo –tutto il nostro sangue, per intender­ci – probabilmente gli indige­ni di Ouessant sorridevano soddisfatti della loro pace. Poi, tredici giorni fa, è sbar­cato sull’isola quello che gli abitanti devono aver inter­pretato come il Leviatano, l’Armageddon,lafine di tutto un mondo. È accaduto, cioè, un omicidio in piena regola. Il pensionato sessantenne Lu­is è stato picchiato a morte nel suo appartamento da uno dei suoi migliori amici e dal figlio di quest’ultimo. Il movente sarebbero vecchi debiti mescolati a vecchi ran­cori. «Da quel giorno – ha di­chiarato il sindaco Denis Pal­luel – tutta l’isola è completa­mente sotto shock. La nostra reputazione si basava sulla nostra qualità della vita e sul­la nostra tranquillità». E per inciso, come sovente capita da quelle parti, Ouessant non è nemmeno un paradiso fiscale. Viveva davvero del suo clima disteso, scevro da ogni fattaccio deprecabile. I turisti vi si fermavano qual­che giorno, nei pochi hotel e meublés a disposizione, per ammirare la natura selvag­gia, andare a cavallo, fare qualche gita in barca. Ora, la­voratori e pensionati locali so­no tutti su di giri, inquieti, an­che perché, lo si sa, sangue chiama sangue, e non è osser­v­azione metafisica ma piutto­sto concreta. Vedremo come finirà. Ci terremo informati. Intanto Ouessant, che insie­me a Giappone, Islanda, Ir­landa, Danimarca, era tra i pa­esi conosciuti per il tasso di omicidi molto basso o del tut­to inesistente, ha fatto noti­zia. Fosse capitato a New York, non l’avreste mai letta.